NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Uno studente dello scientifico Paolo Lioy di Vicenza vince il concorso “La scuola e il teatro” della FITA

Carlo Agostini, della 3^ D, è stato riconosciuto come il miglior “giornalista teatrale” nella manifestazione legata al festival nazionale “Maschera d’Oro”, organizzato per la 23^ edizione nella Regione Veneto

di Mario Bagnara
mario.bagnara@fastwebnet.it

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Uno studente dello scientifico Paolo Lioy di Vicen

Carlo Agostini della classe III D del Liceo Scientifico "P. Lioy" di Vicenza, uno dei 19 studenti delle Scuole Medie Superiori della Provincia di Vicenza che hanno partecipato al concorso "La Scuola e il Teatro", legato al Festival Nazionale Maschera d'Oro della F.I.T.A. (Federazione Italiana Teatro Amatori) della Regione Veneto, giunto alla ventitreesima edizione, ha vinto, alla grande, con pieno apprezzamento da parte della giuria, composta da docenti e direttori scolastici, esperti di teatro e giornalisti, il primo dei tre premi. Questa la motivazione: “Elaborato completo nelle parti, agile e fluido nell’esposizione strutturata in una “paragrafazione” appropriatamente consequenziale. Lessico preciso e chiaro nella sua intelligente semplicità che ben sostiene la complessa evoluzione scenica. Dimostra di sapere inquadrare il contenuto dell’opera rappresentata nel contesto estetico dell’autore e del periodo storico-letterario”.

Uno studente dello scientifico Paolo Lioy di Vicen (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Anzitutto una domanda scontata: perché hai deciso di partecipare a questo concorso? Per iniziativa personale o su sollecitazione di qualche insegnante?

Ho deciso di partecipare per iniziativa personale, tuttavia sono stato fortemente influenzato da mia sorella Elena la quale, alla mia età, aveva partecipato al concorso con successo. Grazie alla sua esperienza, ho avuto l’opportunità di conoscere il concorso “La Maschera d’Oro” da vicino e avendo sempre assistito a spettacoli di ottimo livello nell’ambito di tale rassegna, ho deciso di concorrere, certo che, anche se non avessi vinto, ne avrei comunque guadagnato sotto il profilo culturale e intellettuale. Inoltre, mi incuriosiva la possibilità di mettermi in gioco e confrontarmi con i miei coetanei.

Ovvia la tua soddisfazione personale (ma anche per il tuo Liceo, in omaggio a Paolo Lioy cui è intitolato, nel centenario della morte) per un risultato così prestigioso che per la prossima edizione ti vede già impegnato quale membro della Giuria ufficiale del Premi "Maschera d'Oro". E tale prospettiva per il Festival stesso è un auspicio o una garanzia vera e propria di continuità, dopo le preoccupazioni espresse dal presidente Aldo Zordan, un po' fugate dalle rassicurazioni dei rappresentanti delle Amministrazioni locali presenti alla cerimonia. Ma qual è per te l'aspetto più gratificante e nello stesso tempo più stimolante di questo riconoscimento?

Essere stato giudicato positivamente da una giuria di veri professionisti in questo settore, “addetti ai lavori” di quotidiana produzione letteraria, è l’aspetto più gratificante, in quanto è una conferma delle capacità acquisite negli anni di studio, ma è al contempo l’aspetto più stimolante, poiché mi dà ulteriore slancio e autostima per impegnarmi con successo nel cammino di studi che desidero intraprendere.

Dei due spettacoli previsti per il concorso, tu hai scelto La fiaccola sotto il moggio di G. D’Annunzio, lasciando perdere Otello di Shakespeare. Hai delle predilezioni fra gli autori di teatro o è stata l’interpretazione delle compagnie (rispettivamente l’Accademia Teatrale Campogalliani di Mantova e “La Ringhiera” vicentina) a influenzarti?

La compagnia mantovana, che ha messo in scena la tragedia di D’Annunzio, mi ha colpito particolarmente per le emozioni che è riuscita a trasmettere interpretando un testo di rilevante difficoltà, senza nulla togliere però alla rappresentazione della compagnia vicentina che si è comunque ben destreggiata nel dramma shakespeariano. In particolare della compagnia “La Ringhiera” mi ha colpito l’ammirevole azione scenica dell’attore protagonista Riccardo Perraro, che ha ottenuto il riconoscimento come miglior attore della rassegna e col quale mi sono complimentato al termine della cerimonia tenutasi la sera di sabato 26 marzo. I testi sono entrambi di indiscutibile valore artistico; mi ha piuttosto condizionato la ricorrenza dell’anniversario dell’Unità d’Italia che quest’anno si festeggia e che mi ha fatto prediligere l’opera del connazionale Gabriele D’Annunzio.

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