NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Ortofrutticolo, lascia o raddoppia? In bilico anche il futuro del mercato del sabato

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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Ortofrutticolo, lascia o raddoppia? In bilico anch

L'idea del polo agroalimentare è stata studiata ad hoc per realizzare diverse aree dedicate alla vendita di prodotti tipici locali, di qualità, con punti di ristoro specifici, alla cultura e all'educazione alimentare, quanto mai sbandierata dai politici locali e regionali, ma anche spazi in cui sono valorizzati i prodotti vicentini veri e propri. La forza del progetto sta nel coinvolgimento di associazioni ed enti fra cui la Provincia, Ascom, Confesercenti, Confagricoltura, Apindustria, Associazione Industriali, Fiera di Vicenza.

Ortofrutticolo, lascia o raddoppia? In bilico anch (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)All'estero ci sono esperienze simili, in cui però non è inserita la filiera produttiva generale. «L'area del mercato è decisamente sottoutilizzata – spiegava Ruggeri – Abbiamo analizzato i flussi del bacino attuale, rilevando ampie potenzialità di sviluppo. Secondo le nostre previsioni si riuscirà ad avere una sana concorrenza tra operatori non solo per quanto riguarda il prezzo, ma anche dal punto di vista della qualità».

Ruggeri è anche sicuro sulla transizione positiva dal semplice mercato ortofrutticolo al più articolato polo agroalimentare che concentri non solo frutta e verdura, ma anche vini, oli, formaggi, prosciutti e insaccati. L'obiettivo è invertire un trend che vede arrivare l'80% delle merci da fuori città.

Oggi trovano spazio nell'area in questione appena al di fuori delle mura cittadine, i posteggi per i grossisti, magazzini, una pescheria, un ristorante, un ufficio postale, un bar. In base al progetto da 16 milioni di euro realizzabile in un Ortofrutticolo, lascia o raddoppia? In bilico anch (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)paio d'anni, elaborato dall'arch. Paolo Cazzaro, il vecchio complesso lascerebbe il posto a una moderna struttura caratterizzata da una ampia tettoia (con 20 mila metri quadrati di pannelli fotovoltaici) in grado di mettere in relazione tra loro i diversi comparti che daranno vita al polo. La proposta prevede la realizzazione di una piazza coperta (che occuperebbe anche il parcheggio esterno, da dislocare nel retro del polo) dove inserire gli uffici, i magazzini, gli spazi per l'esposizione, le celle frigorifere, e la vendita dedicati soprattutto a prodotti tipici locali e prodotti "km 0", richiamando così soprattutto ristoratori e albergatori. Non tutti però sembrano concordare con questa linea. Le incognite sono legate soprattutto alla vicinanza del polo al centro della città, con conseguenti problemi legati alla mobilità. C'è anche chi preferirebbe spostare fuori città il mercato, anche se l'assessore sembra escludere questa ipotesi.

Sul tema si era espresso anche l'attuale consigliere delegato alla Mobilità Claudio Cicero: «Non c'è dubbio che il mercato ortofrutticolo così com'è non risulti più funzionale. Molta acqua è passata sotto i ponti da quando è stata realizzata questa struttura, che non a caso fu collocata nell'estrema periferia di allora, ma che oggi si trova "circondata" dalla Ortofrutticolo, lascia o raddoppia? In bilico anch (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)città che si è nel frattempo evoluta. Sicuramente bisogna rivedere le funzioni attuali di mera distribuzione di orto-frutta, e capire bene quali funzioni si vogliono veramente attribuire a questa struttura. Estendere il campo d'azione non è come principio sbagliato anzi, ma tutto questo va visto in un quadro più ampio di servizi alla popolazione che deve necessariamente allargare l'orizzonte temporale rinnovando e accorpando funzioni apparentemente diverse tra loro. Come sempre una particolare attenzione deve essere posta alla mobilità guardando al futuro di una zona che ormai ha caratteristiche prettamente residenziali. Non dimenticando altresì che in quel quadrilatero insistono anche la dogana e i magazzini generali, che risultano per le loro funzioni assolutamente fuori luogo. Il mondo si evolve e così non bisogna fossilizzarsi su schemi oggi in vigore. Non mi scandalizza il pensiero di aggiungere funzioni a questo tipo di struttura, e penso che i commercianti dovrebbero diventare anche loro attori protagonisti allargando il proprio orizzonte a 360°. Ma a maggior ragione se si vuole implementare ed allargare il raggio di azione, non si potrà prescindere da quanto dicevo prima sull'accessibilità e sulla mobilità al servizio di questa rinnovata futura struttura».

 

nr. 14 anno XVI del 16 aprile 2011

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