NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Droga a Vicenza, lo spaccio alle porte del centro

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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Droga a Vicenza, lo spaccio alle porte del centro

Francesco Rucco consigliere PdL: «Resto basito nel leggere l’intervento del Sindaco rispetto agli ultimi fatti di cronaca verificatisi la sera del 25 Aprile scorso, in cui alcuni extracomunitari si sono resi protagonisti in Viale Roma di episodi di violenza con accoltellamenti che hanno costretto Droga a Vicenza, lo spaccio alle porte del centro (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)uno di questi a ricorrere alle cure in Pronto Soccorso. Il Sindaco scarica le responsabilità dell’accaduto sulla asserita incapacità del Governo nazionale a gestire l’ondata di profughi provenienti dal Nord Africa lasciando –a suo dire- i Sindaci e le città senza alcuno strumento di difesa. Non è mai colpa della Giunta Variati! Giunta che dimostra di non avere idee di alcun genere, tanto meno in materia di sicurezza, che non sa proporre alcunché di concreto in termini progettuali per riprendere il controllo della zona di Campo Marzo, ormai in mano –notte e giorno- alle bande di extracomunitari. Di fronte a questa manifesta inerzia ed incapacità amministrativa riteniamo possa tornare utile avanzare alcune proposte concrete rimaste tuttora inascoltate da chi non vuol sentire. Mi riferisco, per fare alcuni esempi, all’insediamento di un presidio permanente dei vigili e Forze dell’Ordine in Campo Marzo che funga da deterrente alla presenza di chi intende delinquere nella nostra città. Ma non solo! Stante la carenza di organico della Polizia Locale, troppe volte usata come scusa “principe” per giustificare la rara presenza nelle zone più calde del centro storico, non si intende per quale motivo la Giunta si ostini a non voler ricorrere alla vigilanza privata. Ancora….perché non ricorrere alla chiusura di Campo Marzo sulla scorta di moltissimi altri parchi di altre città (vedi Parco Ducale a Parma) che consenta di delimitare l’area più pericolosa con l’utilizzo di un sistema di video-sorveglianza? Molte altre sono le proposte che il PDL è in grado di avanzare a questa sorda Amministrazione Comunale! Una cosa è certa: non possiamo aspettare la tanto annunciata opera faraonica di riqualificazione delle aree depresse (come l’ex area Domenichelli) di cui tuttora dubitiamo sulla effettiva realizzazione. Non c’è più tempo!»

Ciro Asproso, Verdi: «Per certi versi, il caso di Campo Marzo mi riporta alla mente l’emergenza mediatica scoppiata a Roma, in occasione delle recenti elezioni amministrative, in seguito ad alcuni episodi di violenza sulle donne. Spenti i riflettori è Droga a Vicenza, lo spaccio alle porte del centro (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)venuta meno l’emergenza e quelle che venivano descritte come zone di massimo degrado, sono tornate ad essere dei normali quartieri del suburbio capitolino. Quel che voglio dire, è che spesso, una serie di episodi ravvicinati possono alzare il livello di tensione senza che, necessariamente, si debba parlare di situazione fuori controllo. Come sempre, il centro-destra vicentino (che su tutto il resto risulta non pervenuto) cavalca l’onda dell’allarme sociale con ricette scontate: militarizzazione del territorio e video-sorveglianza.
Poco importa se, a causa della scure finanziaria, scarseggiano uomini e mezzi delle forze dell’ordine o se manca personale per far funzionare la centrale operativa. Specie in tempi di crisi, la politica della paura è l’unica ad assicurare dividendi certi e in questo modo, ci si ostina a trattare problemi sociali con gli strumenti dell’ordine pubblico.
La strategia della deterrenza da sola non basta. Mettere più uomini in divisa in un determinato posto, serve solo a spostare il problema da un’altra parte della città. A mio avviso, va intensificato il così detto lavoro di intelligence, per isolare i veri delinquenti, mentre dovremmo lavorare sul territorio con una squadra di operatori del sociale, in modo da prevenire i fenomeni di devianza e fornire assistenza a chi cerca un’occasione di riscatto. Certo, si tratta di processi che non danno frutti immediati, ma avere una strategia a lungo termine è meglio che rincorrere le singole emergenze o trasformare le nostre città in una immensa prigione per gli stessi residenti».

Daniele Guarda, Udc: «Certo, le telecamere di sorveglianza possono costituire un deterrente affinché non si verifichino situazioni incresciose come quelle accadute nei giorni scorsi in cui gruppi incontrollati di nordafricani si Droga a Vicenza, lo spaccio alle porte del centro (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)sono resi protagonisti di risse e pestaggi in pieno centro storico. Meno efficace, oltre che essere uno strumento realizzabile a lungo termine, è la realizzazione di un posto di polizia locale fisso. Sarebbe un palliativo che risolverebbe apparentemente il problema, spostandolo, e magari aggravandolo, nell’isolato adiacente. La questione comunque è assai complessa e delicata e coinvolge in modo assai variegato, ma comunque a tutti i livelli, la catena istituzionale relativa alla sicurezza e alla prevenzione del crimine, a partire dalle forze di polizia locale la cui presenza sul territorio è assai limitata nelle ore serali e notturne, alle forze di polizia ed i carabinieri, troppo spesso dotati di scarse risorse e mezzi per prevenire e contrastare il crimine e la malavita, le quali hanno facile gioco nell’arruolare i piccoli spacciatori nordafricani come ultimo anello di una catena che parte da molto lontano. Rivitalizzare le zone a rischio con manifestazioni culturali e di svago, soprattutto se orientate ai giovani, sicuramente agevola l’instaurarsi di un tessuto sociale che scoraggia il degrado e favorisce integrazione e dialogo tra etnie diverse, magari facendo emergere opportunità legali di inserimento e di sostentamento per quella parte di giovani extracomunitari che, invece, entra nella illegalità solo perché rappresenta l’unica opportunità. A questo proposito una proposta: il comune agevoli, per quanto legalmente possibile, l’iter burocratico, oggi assai pesante ed oneroso in termini di tempo ed energie, per l’autorizzazione di eventi, manifestazioni e sagre in città».

 

nr. 16 anno XVI del 30 aprile 2011

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