NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Il nostro Giretto di Vicenza

Inforcata la bici, abbiamo verificato l’estensione e la sicurezza delle piste per due ruote tracciate in città

di Pietro Omerini Zanella
pedro-zanna@hotmail.it

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Il nostro Giretto di Vicenza

«Con i progetti in corso di realizzazione e in partenza, a breve saranno percorribili oltre 50 km di piste ciclabili, con l'obiettivo primario di favorire la mobilità sostenibile che dalla periferia porta alla città». Questo dichiarava il Sindaco Achille Variati al termine di un fine settimana che, complice il “Giretto d'Italia”, ha visto Vicenza aggiudicarsi il quarto posto per numero di biciclette circolanti tra le città di piccole dimensioni.

Il nostro Giretto di Vicenza (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)In effetti, lungo le “butterate” strade di Vicenza, procedono i lavori di ampliamento del circuito ciclabile. Tra via Farini e via Fornaci, in zona Mercato Nuovo, verranno costruiti 250 metri di percorso riservato a ciclisti e pedoni. A Monticello Conte Otto, arriverà, finalmente, una corsia sicura di 450 metri, lungo la ferrovia (Vicenza-Schio) per collegare la strettissima via Camaldolesi alla città e anche altrove, ad esempio in zona piscine, i lavori procedono senza sosta.

Le nuove piste andranno ad aggiungersi ai quasi quaranta km già esistenti, rendendo, forse, la città a misura di ciclista. Il “forse” che implica il dubbio, è d'obbligo; almeno a giudicare lo stato del circuito ciclabile cittadino.

Da nord a Sud, da Est a Ovest, le incomprensioni e i punti critici non mancano. Ed in molti, tra associazioni ambientaliste e vari comitati di quartiere, hanno in tempi diversi sottolineato le difficoltà in cui incorrono i ciclisti nell'attraversare la città. Rotatorie spaventose, per alcuni vere e proprie trappole per ciclisti, percorsi messi un po' a caso o almeno in modo disordinato, i motivi per cui discutere non mancano davvero. Piano, piano, però, la situazione migliora.

«È come ricomporre un puzzle – spiega l'ex assessore alla mobilità Claudio Cicero – pezzo dopo pezzo, stiamo dando una continuità al circuito ciclabile cittadino».

 

Sulla strada...

Inforcata la bicicletta, una GrIl nostro Giretto di Vicenza (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)aziella bianca d'altri tempi, siamo andati a verificare, provando a ricomporre il puzzle.

Partenza da Costabissara all'imbocco di via Fornaci dove, dietro la fermata dell’autobus, parte una ciclabile che corre parallela alla trafficata statale per Schio. Direzione: Vicenza.

Inizio spettacolare, perché dimenticando per un attimo il brusio del traffico poco distante, lo sguardo si perde tra i campi arati da poco, con la sagoma dei monti a cornice del tutto. Un colpo d'occhio non male, che ricorda, nel vagabondare del pensiero, le vallate dello Utah o le praterie coltivate del Kansas, viste in tanti film di Hollywood.

Unica nota dolente il gran caldo, zero ombra e nessuna fonte d'acqua all'orizzonte. «L'unica fontana è al parco giochi delle Maddalene – spiega la pensionata Annamaria – Lì la pista si interrompe, ma è una strada tranquilla, poi ricomincia dietro al campo da calcio. La faccio spesso, perché abito poco d'istante e qui si sta tranquilli».

Seguendo le indicazioni, quasi sette chilometri dopo, la Graziella bianca fa il suo ingresso in città.

L'accoglienza è delle peggiori, poiché il traffico della rotatoria dell'Albera, la madre di tutte le “cicere”, costringe a smontare dalla bici. Meglio usare prudenza, per attraversare il percorso pedonale. Qui arriva la prima nota dolente: se da un lato – direzione Questura – accanto al complesso del Pam la ciclabile continua, avventurarsi per viale Diaz è una missione proibitiva. Fino alla rotatoria delle piscine (incrocio di viale Ferrarin), l'unica protezione del ciclista consiste nella sottile linea bianca disegnata sul cemento della strada. A rendere il tutto più complesso, oltre al traffico, un manto stradale pieno di buche, proibitivo per le esili ruote di una bici da città. Meglio passare ad una mountain bike.

 

Ciclisti indisciplinati

Viste le alternative, meglio procedere lungo viale Trento. Si apre qui un capitolo del tutto particolare, tipico della mentalità urbana: quello del ciclista diseducato o impazzito. La pista che collega la rotatoria dell'Albera a quella della questura, Il nostro Giretto di Vicenza (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)per poi andare a morire all'ombra del teatro nuovo, è praticamente perfetta. Ci sono perfino le due corsie: una per i pedoni e l'altra per i ciclisti. Con i cigni nello stagno dei Saveriani, a salutare gli amanti del pedale. Peccato che, salvo qualche rara eccezione, la ciclabile in una tarda mattinata di maggio sia completamente deserta, mentre dall'altro lato della strada biciclette lanciate in corsa sembrano fare a gara con le macchine che – per una volta giustamente – suonano, spazientite dal dover condividere anche quella striscia di cemento. Roba, appunto, da mal di testa cittadino. La bicicletta sarà anche un mezzo per pirati dalla scorza dura come Coppi e Bartali, ma i cugini urbani non si prendono nemmeno la briga di attraversare la strada per correre lungo la corsia di competenza.

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