NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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L’impresa dei Mille in Sicilia fu possibile con l’appoggio degli inglesi e della mafia

di Gianni Giolo
giolo.giovanni@tiscali.it

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L’impresa dei Mille in Sicilia fu possibile con l’

L’impresa dei Mille è possibile quindi grazie all’appoggio degli inglesi e della mafia.

L’impresa dei Mille in Sicilia fu possibile con l’ (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Quando i garibaldini partirono da Quarto erano praticamente disarmati. Un gruppo di 980 persone male armate si apprestarono a dare l’assalto al regno delle due Sicilie che era difeso in Sicilia da un esercito di circa 22.000 uomini e da una flotta di tutto rispetto. Qui intervenne l’Inghilterra con le sue navi, che si misero in mezzo fra la navi borboniche, consentendo ai garibaldini di sbarcare a Marsala senza che i Borboni potessero sparare per non colpire le navi inglesi. E qui si apre un capitolo nuovo. I garibaldini trovarono la prima delusione: in Sicilia dovevano trovare l’appoggio di molti uomini, perché la mafia, che già allora imperava, aveva promesso il suo appoggio alla spedizione e la sua collaborazione contro il governo borbonico. Ma Cavour aveva mandato in Sicilia un noto malavitoso Giuseppe La Farina [a des.] per convincere la mafia a non intervenire a favore di Garibaldi. La Farina e i suoi crearono molte difficoltà ai garibaldini, anche quaL’impresa dei Mille in Sicilia fu possibile con l’ (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)ndo risultarono vittoriosi. Garibaldi riuscì a vincere, nonostante non avesse trovato aiuti, con poche armi, ma con il suo istinto strategico e soprattutto con quello che lui chiamava la fortuna. I garibaldini erano motivati a tal punto che erano in grado di rovesciare le sorti di una battaglia che era in partenza già persa. 980 soldati contro 22.000, dei quali però più della metà non erano convinti né di fare i soldati né tanto meno di rischiare la vita, per cui se la squagliarono ai primi scontri.

Come reagirono i siciliani all’indomani della vittoria di Garibaldi?

All’indomani della vittoria di Garibaldi quelli che sembravano scomparsi ricomparvero rapidissimamente sulla scena. La città si rianimò; si riaprirono le botteghe, i caffè all’aperto, gli aristocratici riaprirono le loro case. Improvvisamente vi fu un’esplosione di vita tutta siciliana, nel senso che era fatta di colori, di sapori, di odori, di luce, di sole e di feste interminabili per i garibaldini, alcuni dei quali provenivano da famiglia aristocratiche e che avevano quindi il gusto e il senso della bella vita e che restarono stupiti di come si viveva straordinariamente in Sicilia, in maniera molto più ricca che non a Milano, o a Venezia o a Mantova. Era la scoperta di case splendide che l’aristocrazia palermitana aprì ai vincitori, la scoperta non solo di una ricchezza ma anche di una raffinatezza che batteva tutte le corti europee. Abiti e gioielli così splendidi che improvvisamente si vedevano addosso L’impresa dei Mille in Sicilia fu possibile con l’ (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)a tutte queste persone che invitavano i vincitori a feste continue. I garibaldini fecero la sorprendente scoperta di una ricchezza di vita di cui si favoleggiava ma di cui nessuno era convinto fino a quando non ne fecero esperienza diretta.

La Sicilia rappresenta dunque una scoperta straordinaria anche sul versante sentimentale...

Non solo Nievo ma tutti gli altri garibaldini ebbero molto a che fare con le donne in Sicilia. I garibaldini erano giovani quasi tutti studenti universitari colti e disponibili all’avventura. A Palermo c'erano almeno dieci teatri in maggioranza musicali che tutte le sere facevano spettacolo e Nievo era appassionato di musica. Ho scoperto in Nievo un amore impossibile che lo legava a Bice, moglie di suo cugino, amore ricambiato, un amore difficile, ma anche dotato di senso di humour, in cui lei diceva continuamente a Ippolito di trovarsi un'amante di sostegno per soddisfare quella parte di sé che restava in qualche maniera monca.

 

nr. 21 anno XVI del 4 giugno 2011

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