NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Parco della Pace, l'area ha ancora il vincolo aeroportuale

Per gli 11 mila metri quadri vicini alla nuova base americana è il progetto - in luogo delle compensazioni - l'ideazione di un grande parco pensato dal paesaggista tedesco Kipar, ma l'area ha ancora il vincolo aeroportuale

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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Parco della Pace, l'area ha ancora il vincolo aero

Un vincolo che è ancora in piedi: quello aeroportuale di Vicenza, infatti, non è venuto a cadere con il progetto di realizzazione di un parco di 11 mila metri quadrati, l'oramai noto parco della città. «Chiunque pensi ad altre soluzioni per il capoluogo dovrà fare i conti con il vincolo aeroportuale Parco della Pace, l'area ha ancora il vincolo aero (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)che da 80 anni vincola l'area in questione» ricordava qualche tempo fa l'Enac. Ebbene, nonostante sia ormai consolidata l'idea di far diventare questa zona di Vicenza un grande parco, a firma di Andreas Kipar [a sin.], paesaggista tedesco, già in grado di intervenire con successo sul Tempelhof l'aeroporto di Hitler nel cuore della capitale tedesca, il vincolo aeroportuale esiste ancora e non è affatto detto che questa amministrazione comunale decida di toglierlo. Troppe, infatti, le conseguenze di un simile atto, che potrebbe far cadere definitivamente l'ipotesi, ad esempio, contemplata in passato nel Pat di realizzare un eliporto. Il vincolo è attivo e rischia di compromettere il progetto del parco? Non è detto, anzi è probabile che anche in un ambito a verde sia possibile immaginare piattaforme per elicotteri. Al Dal Molin non si vola più da qualche anno, dal settembre del 2008 quando la vecchia pista di volo fu demolita per far spazio alle ruspe americane. Detto questo, però, fino ad oggi nessuno se l'è sentita di mettere il cappello definitivo ad 80 anni di storia di volo a Vicenza. Chiaro che si tratta di una partita ancora aperta sulla quale però tutti mantengono le bocche cucite. L'unica cosa che si sa con certezza, è che il vincolo è ancora ben presente e che lascia una porta aperta per il futuro della aviazione vicentina. Il classico colpo al cerchio ed uno alla botte? Forse, però probabilmente anche la linea più politically correct da mantenere in questi casi. Una soluzione che per ora se non accontenta tutti però permette a Variati di tenere le mani libere in caso di decisioni future. Togliere il vincolo invece trancerebbe speranze di molti, categorie economiche comprese, di poter vedere realizzato in futuro un eliporto. «C'è spazio per tutto – affermano i pro-eliporto – non è impattante e crea possibilità di trasporto turistico ma non solo, è anche utile a rilanciare l'economia della città e fornire servizi utili ai business man ma non solo. Ci fosse stato durante i giorni della alluvione avrebbe aiutato e molto nell'opera di soccorso». Insomma Vicenza non si può privare definitivamente di uno spazio aereo. Da qui la decisione di mantenere il vincolo aeroportuale».

L'Aeroporto internazionale di Berlino-Tempelhof [a des.] fonte di ispirazione dell'architetto Andreas Kipar, era un aeroporto della capitale tedesca situato nella parte sud del quartiere centrale di Tempelhof-Schöneberg, ora non più operativo. Per le Forze Armate degli Usa, Tempelhof era noto come TCA (Tempelhof Central Airport). Tempelhof veniva spesso chiamato "City-Airport" ovvero “l'aeroporto cittadino" e gestiva principalmente voli pendolari verso altre parti della Germania e verso destinazioni europee, poiché la sua pista (con poco più di 2.000m) era relativamente corta e quindi poco adatta agli aerei grossi per i voli intercontinentali.

Parco della Pace, l'area ha ancora il vincolo aero (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Il vecchio terminal, originariamente costruito nel 1927 ospitò politici e celebrità da tutto il mondo durante gli anni Trenta.

L'aeronautica militare statunitense lasciò Tempelhof nel giugno del 1993. L'Esercito degli Stati Uniti chiuse il suo distaccamento di aviazione dell'esercito al TCA nell'agosto del 1994.

L'aeroporto è stato definitivamente chiuso nell'ottobre del 2008.

Tra l'altro Andreas Kipar ha presentato una relazione ben precisa su come vuol rimodellare questa area di Vicenza e su come stia cambiando il modo di progettare e abitare lo spazio urbano e il paesaggio, che si trova su Venice on air.

«Sempre più siamo chiamati a pensare al paesaggio urbano, per questo servono risposte radicali di fronte a domande altrettanto radicali. Il paesaggio è l’elemento di vivibilità che garantisce condizioni di qualità della vita migliori e nel contempo integra il contesto esterno, come il territorio agricolo o boschivo, al verde urbano. E oggi il cittadino è prontissimo a riappropriarsi dello spazio e del paesaggio, sono le amministrazioni che non tengono il passo. Il problema riguarda principalmente il tempo delle decisioni, basti pensare che a Milano per piantare un albero servono un numero elevato di permessi, a New York visitando un sito web che fa riferimento all’amministrazione cittadina (www.milliontreesnyc.org) si può decidere dove farlo e quell’albero viene piantato. Inoltre in Italia non esistono format che definiscono tempi, modalità e obiettivi dai quali è possibile partire per lavorare in modo coordinato, strumenti intermedi che consentano di mettere in rete interventi diversi. Ci sono format pensati per i grandi eventi come i giochi olimpici o, a Milano, l’Expo 2015, ma non per gli interventi più ordinari. Il format consente la visione di lungo periodo, al contrario la mancanza di orchestrazione fra tutti gli attori rischia di far ottenere risultati non all’altezza delle potenzialità iniziali. [continua a pagina seg.]

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