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Non poteva che essere lo splendido Palazzo Barbaran Da Porto di Vicenza, sede del Centro Internazionale Studi di Architettura Andrea Palladio, il luogo d'elezione per celebrare l'ottava edizione del Premio Internazionale Dedalo Minosse alla Committenza di Architettura, divenuto per la città una vetrina prestigiosa e autorevole non solo per l'architettura ma per la cultura in senso più ampio, visto il respiro internazionale delle proposte e la partecipazione di qualificati professionisti da ogni parte del mondo. Un evento che rappresenta per Vicenza una grande occasione per guadagnare la visibilità globale che merita, per storia e tradizioni. Un Premio che è anche una mostra, importante e bella, inaugurata il 24 giugno in occasione del conferimento ufficiale dei premi e aperta fino al 18 settembre nei saloni elegantissimi del palazzo di contra’ Porti, in pieno centro storico. E il sito cinquecentesco per l'occasione offre al visitatore un intrigante contrasto-connubio tra la sua più classica cornice storica e la presenza innovativa, a tratti quasi audace, delle creazioni della nuova architettura, in un ventaglio di idee, progetti e soluzioni di avanguardia inserite in paesaggi che includono la grande metropoli come anche la verde montagna altoatesina.
«Dedalo Minosse è un premio unico al mondo, in cui la figura del committente, spesso ignorata in architettura, viene riconosciuta come fondamentale e strategica nel processo costruttivo - sottolinea l'architetto vicentino Bruno Gabbiani [a des.], presidente di Ala Assoarchitetti e curatore storico del Premio - punto di forza del premio è consacrare, accanto ai grandi progetti, nomi ancora poco noti del panorama mondiale che possono rappresentare il futuro di questo settore. Aperta ai committenti pubblici e privati di tutto il mondo, la manifestazione seleziona e premi le opere di ricerca contemporanea in cui risalta la collaborazione tra architetto e committente».
Straordinaria è stata la partecipazione a questa edizione, a sottolineare ancora come la città di Vicenza stia guadagnando molti consensi in questo ambito, a volte anche all'insaputa dei suoi stessi abitanti: 700 le iscrizioni pervenute e 340 i progetti ammessi alla selezione con la partecipazione di 52 paesi, tra i quali per la prima volta anche Algeria, Ecuador, Finlandia, Kazakistan, Libano, Liberia, Lussemburgo, India, Namibia, Repubblica del Mali, Thailandia, Taiwan. In crescita il numero della partecipazioni da Brasile e in generale dal Sud America. Molto ampio e diversificato il target dei committenti composto da aziende, amministrazioni pubbliche, privati, fondazioni e associazioni. L’interessantissimo panorama di tutte le opere partecipanti ha toccato come sempre ambiti eterogenei: edifici pubblici, abitazioni, uffici, aree commerciali, spazi pubblici, installazioni.
«Unico parametro di giudizio in questo vasto scenario - sottolinea Marcella Gabbiani [a sin.], figlia di Bruno e direttrice del Premio - è stata la qualità, osservata e valutata relativamente al progetto complessivo che ha portato alla realizzazione finale. Particolare attenzione è stata dedicata al tema della sostenibilità sociale ed economica, al trattamento della luce naturale, all’uso sostenibile del territorio e delle risorse, alla valorizzazione e conservazione dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio architettonico, all’uso di tecnologie e materiali innovativi e alla valorizzazione delle tradizioni e dei linguaggi locali».
Quattro i Premi conferiti (Dedalo Minosse - Dedalo Minosse Under 40 - ALA - ALA Under 40) insieme ad altri otto Premi Speciali tra i quali spicca lo Stanislao Nievo, dedicato al celebre scrittore ambientalista che, fino alla sua improvvisa scomparsa nel 2006, fu presidente della giuria dalla prima edizione. Tra gli altri Premi Speciali, quelli assegnati dagli Sponsor Caoduro Lucernari e GranitiFiandre, dalla rivista internazionale di architettura comunicazione e design l’Arca e dalla Regione Veneto, promotori della manifestazione insieme ad Ala Assoarchitetti.
Marcella, parliamo in dettaglio dei principali premi attribuiti? «Il Premio alla Committenza di Architettura è andato all'opera BMW Welt per il progetto Coop Himmelb(l)au. L'azienda tedesca ha da sempre un ruolo di primo piano nel promuovere un’immagine di tecnologia avanzata unitamente ai valori della rappresentatività, del comfort per gli utenti e di un uso sostenibile dell’energia. La risposta creativa degli architetti ha generato un edificio ibrido in cui si fondono diversi elementi del paesaggio urbano. È qualcosa di più di una semplice sede espositiva o di un museo. È una sintesi che funge sia da centro vendita sia da vetrina per il marchio e da palcoscenico per eventi di ogni tipo. La realizzazione architettonica di questa visione ha dato vita ad un concetto spaziale formato da cinque blocchi tematici di aspetto scultoreo, come in un paesaggio urbano sul quale si libra il tetto che sembra quasi volare».