NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

Una nuova ampia monografia sul Tempio di San Lorenzo

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

facebookStampa la pagina invia la pagina

Una nuova ampia monografia sul Tempio di San Loren

Qual è stato il significato del tempio nei secoli?
«La chiesa emerge in modo significativo tra i principali edifici religiosi di Vicenza per importanza storica come fulcro spirituale dei fedeli e per il rinomato valore artistico del monumento e delle opere in esso custodite. Un autentico gioiello della città. Fondata intorno al 1280 e ultimata all’inizio Una nuova ampia monografia sul Tempio di San Loren (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)del secolo seguente, divenne ben presto l’edificio simbolo di un nuovo linguaggio architettonico veneto. Le sue linee costituirono fin da subito una sintesi di influssi diversi: la tradizione romanica locale e gli apporti delle nuove istanze gotiche. E al tempo stesso un punto di partenza per la formulazione di un lessico innovativo. In altre parole, San Lorenzo divenne in breve un valido modello di riferimento per le maggiori chiese venete della prima metà del Trecento».

Quali sono state le fonti alle quali ha attinto per la stesura del libro?
«Avvalendomi dell’indispensabile repertorio di documenti relativi alla vita del convento pubblicato nell’Archivio Sartori del 1986 e di ricerche archivistiche di approfondimento, ho cercato di scrivere un testo che abbinasse l’analisi del contesto storico entro cui si svolgono le vicende indagate, la lettura delle dinamiche più significative che caratterizzarono la comunità francescana nel corso dei secoli e lo studio del monumento nella sua valenza architettonica, che per la città di Vicenza assume un'importanza fondamentale nel corso dei secoli».

Questa indagine meticolosa e costante degli episodi attraverso i quali si scrisse progressivamente la decorazione del tempio ha implicato un lavoro ad ampio raggio...
«Si va dai rapporti con la committenza al ragionamento sugli artisti implicati sino a trattare, rimanendo sempre attenti alla storiografia e al dato documentale, il tema specifico delle opere d’arte attraverso le quali si scrive la storia globale dell’edificio. Una storia che le immagini del fotografo ed editore scledense Luca Sassi a corredo del testo e la professionalità dell’editore Mauro Lizzi di Treviso, cui va il merito dell’impaginazione del libro, permettono di valorizzare al meglio».

Pensa Una nuova ampia monografia sul Tempio di San Loren (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)di aver raggiunto lo scopo che si era prefisso?
«L’obiettivo era ambizioso e nonostante un lavoro inevitabilmente perfettibile, ho la speranza di aver contribuito ad aggiungere un modesto ma utile tassello alla storia di San Lorenzo, accogliendo un desiderio della comunità dei frati che officiano la chiesa e delle istituzioni cittadine. Non dimentichiamo che il proprietario del tempio è il Comune di Vicenza. E mi auguro di aver incontrato i favori anche della città di Vicenza, intesa come pubblico di lettori attenti alla salvaguardia e alla memoria delle opere storiche e artistiche della loro città».

Un'opera di questo valore ha sicuramente diverse fonti e numerose collaborazioni. A chi sente di dover dire un particolare grazie?
«Questo è un testo nel quale hanno dimostrato in modo particolare di credere da sempre Loredana Olivato, dell'Università di Verona, e Fernando Rigon, dell'associazione Amici dei monumenti, verso i quali il debito è profondo. Non da ultimo poi va detto un grazie all’interessamento di Banca Friuladria: alla sensibilità e alla determinazione con cui quest’ultima ha scelto di sostenere sin dal principio l’impresa editoriale sono estremamente grato».

Luca Trevisan, giovane studioso d’arte e di architettura, ha pubblicato diversi saggi sull’arte veneta tra Cinque e Seicento, dedicando un particolare interesse all’architettura vicentina e in special modo all’opera dell’architetto Antonio Pizzocaro. Sul Palladio ha collaborato al volume "I disegni di Andrea Palladio" a cura di Maria Elisa Avagnina e Giovanni Villa (2007). Nel 2008 per Sassi ha pubblicato "Palladio. Le Ville" (2008) e "Vicenza: arte, architettura e paesaggio" (2009). Per Osiride è uscito nel 2010 "Antonio Pizzocaro. Architetto vicentino". Ha fatto recentemente parte dell’équipe di ricerca scientifica delle mostre "Tiziano. L’ultimo atto" e "Giorgione 1510-2010".

 

nr. 26 anno XVI del 9 luglio 2011

« ritorna

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar