NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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“Il Veneto dei castelli”: un volume che parla anche di ambiente e paesaggi

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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“Il Veneto dei castelli”: un volume che parla anch

Tra le città medievali del Bassanese non poteva essere trascurata, in un volume come questo, quella di Marostica. Qui, sul colle Pausolino e su un manufatto esistente già in epoca romana, a partire dal 1312 il noto condottiere Cangrande della Scala iniziò la costruzione del magnifico “Il Veneto dei castelli”: un volume che parla anch (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Castello Superiore [a sin.] che domina dall'alto la città e la sua famosa piazza. La costruzione delle splendide mura che lo collegano alla pianura e al Castello Inferiore (dove si trova il Museo dei costumi della biennale e affascinante Partita a Scacchi con personaggi viventi), fu invece iniziata nell'anno 1372 da un altro signore scaligero, Cansignorio. Nella Partita, che si tiene regolarmente negli anni pari, si rievoca la vicenda storica della bella Lionora, figlia del castellano di Marostica Taddeo Parisio, le cui grazie erano contese dai due nobili cavalieri Vieri da Vallonara e Rinaldo di Angarano, che per lei si sfidarono nell'anno 1454. Per non spargere inutile sangue in un cruento duello e per non inimicarsi i due giovani, Taddeo propose che la mano della figlia sarebbe andata a chi dei due avesse vinto la Partita, aggiungendo anche che lo sconfitto avrebbe sposato la sorella minore di Lionora, Oldrada.

I riferimenti storici a Cangrande tornano anche nelle pagine che il volume dedica a Mo“Il Veneto dei castelli”: un volume che parla anch (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)ntecchio Maggiore [a des.]. Secondo la tradizione, le famiglie dei Montecchi e dei Capuleti, da sempre nemiche, furono incaricate dal signore veronese di governare i Castelli di Montecchio a difesa del territorio. In tale circostanza nacque lo sfortunato e celeberrimo amore tra Giulietta e Romeo, immortalato da William Shakespeare ma raccontato ben prima, tra il 1524 e il 1530, dal vicentino Luigi Da Porto nella "Historia nuovamente ritrovata di due nobili amanti", novella che il nobile letterato scrisse nella pace della sua villa di Montorso Vicentino. Oggi che Verona è considerata in tutto il mondo la città dell'amore per essersi legata indissolubilmente alla vicenda dei due amanti, di Montorso rimane solo la villa Da Porto-Barbaran.

Il libro dedica alcune belle pagine e immagini ad altri luoghi del Vicentino. Il castello villa Da Porto Colleoni di Thiene, con un’architettura a metà strada tra i castelli medievali e gli edifici palladiani, eretto nel XV secolo. La Rocca dei Vescovi a Brendola, fortilizio concesso da Ottone III al presule della città berica come rifugio in caso di necessità: costruita attorno al Mille fu in gran parte distrutta da Bartolomeo d’Alviano comandante militare della Serenissima per impedirne l’uso alla truppe della lega di Cambrai. La Torre Ezzelina a Romano, che evoca suggestioni medievali e ricorda l’epopea del terribile guerriero nato in queste terre e da cui ha preso il nome. Il Castello di Arzignano, noto anche coma Rocca di “Il Veneto dei castelli”: un volume che parla anch (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Giano, sul colle di Santa Maria tra le due valli dell’Agno e del Chiampo, eretto dagli Scaligeri nel XIV secolo e da poco restaurato. Da ultimo, alla stessa Vicenza [a sin.] sono dedicate alcune immagini delle mura cittadine di origine scaligera. La dominazione veronese sulla città di Vicenza iniziò nel 1311, quando le truppe di Cangrande scacciarono il presidio dei Carraresi padovani, e terminò nel 1387 con l’arrivo di Gian Galeazzo Visconti.

Maurizio Sartoretto, trevigiano, si dedica alla fotografia dal 1981 e ha iniziato la sua attività realizzando lavori in campo pubblicitario. Successivamente ha prodotto immagini destinate a cataloghi, calendari, poster, riviste e libri, tenendo mostre e proiezioni personali. Negli ultimi anni il suo lavoro si è indirizzato prevalentemente al reportage paesaggistico e da questa scelta è nata la collaborazione con alcune case editrici e la successiva realizzazione di fotolibri dedicati ai luoghi più affascinanti del Triveneto. Attualmente, oltre ai reportages dedicati a luoghi e manifestazioni in Italia e all’estero, ha iniziato a sviluppare alcuni temi a sfondo sociale.

 

nr. 28 anno XVI del 23 luglio 2011

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