«Nonostante questi due anni di crisi economica del mondo occidentale, con la conseguente riduzione di investimenti e progetti per l’architettura, il Premio Dedalo Minosse ha riscosso ancora una volta l’attenzione e la partecipazione di committenti e progettisti di molti Paesi del mondo – ha affermato Cesare Maria Casati [a sin.], presidente della giuria – Credo che questo lato sia anche un indice molto positivo e significante perché nonostante un minor numero di opere realizzate nel mondo. Sembra che la loro qualità architettonica sia aumentata con la conseguenza diretta di un aumento di iscrizioni e partecipazioni.
Dall’esame dei moltissimi progetti presentati al Premio è emerso che l’approccio medio dei committenti nel rivolgersi sempre più a progettisti qualificati è eticamente aumentato con grande correttezza nel rispetto dei ruoli. Tutti i progetti hanno dimostrato come il progettista e il suo cliente abbiano reciprocamente superato le solite barriere di incomprensione dovute da una parte alla volontà di ottenere molto con il minimo sforzo economico e dall’altra a ottenere affermazioni personali usando il progetto come laboratorio di esperienze anche a scapito dell’efficienza socio-economica e commerciale».
Scorrendo la lista dei vincitori e segnalati, tra un dedalo di nomi e di opere, spicca subito il fatto che i committenti sono quasi tutti stranieri o della provincia di Bolzano (ben 5). Per quanto riguarda la committenza italiana, tra i pochi premiati “svettano” le Infrastrutture Lombarde che si aggiudicano il Premio Speciale Caoduro per il Palazzo Lombardia a Milano, composto tra l’altro da un grattacielo di 161,3 metri, il più alto d'Italia, progettato dallo studio Pei Cobb Freed (quello della Piramide del Grand Louvre).
Altro committente nazionale è la Lega del Filo d’Oro Onlus, che ha vinto il Premio Speciale Design for All Italia (di nuova istituzione) per aver commissionato il Centro socio-sanitario residenziale per sordociechi a Lesmo (Monza-Brianza) agli architetti associati Guidarini & Salvadeo (ingegneri Canalini e Passalacqua).
Tra le segnalazioni, risultano gli unici committenti veneti: ovvero, Progetto Acciaio Srl per il Net Center di Padova [a des.] firmato da LVL Architettura Srl (studio patavino formato da Aurelio Galfetti e Luciano Schiavon) e Consorzio Venezia Nuova per il Water filtration plant della Laguna di Venezia (ossia il depuratore dell’isola di Sant’Erasmo), progettato da C+S Associati, ovvero gli architetti Carlo Cappai e Alessandra Segantini, laureatisi allo Iuav, con studio a Treviso.
Tra i Premi Speciali, c’è stato inoltre quello di nuova istituzione e di matrice vicentina voluto dall’Associazione Industriali della Provincia di Vicenza – Sezioni costruttori edili, che è tra gli sponsor con Smeg, Essequattro, GranitiFiandre e Holzbaau.
Il riconoscimento è andato al Centro di Documentazione sui Diritti Umani del Sud-Est Asiatico (SAHRDC, che ha lo Stato Speciale di Ente Consultivo presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite) per l’edificio che lo ospita, ossi il South Asian Human Right Documentation Centre ultimato nel 2006 a New Delhi in India [foto a sin.]. L’opera scaturita dall’armonica sinergia committente-progettista ha la forza nella trama compositiva ottenuta dai mattoni jaali, tipici del posto.
Per tutti gli altri vincitori dei Premi Speciali e per i nomi dei Segnalati vi rimandiamo al sito www.dedalominosse.org.
Dedalo Minosse
Palazzo Barbaran da Porto
Orario: 10-18
Fino al 18 settembre
nr. 28 anno XVI del 23 luglio 2011