Parliamo del tuo secondo disco, "Aria buona"...
«La scelta artistica è stata quella di privilegiare il suono acustico che in questo caso è al servizio delle parole, come nella tradizione dei cantautori italiani. È composto da tredici brani e i testi sono semplici, rispecchiano l'anima dell'autore che con occhi di bambino cerca di interpretare la realtà quotidiana del ricco Nord-Est. Io sono laureato in scienze dell'educazione e lavora in una comunità di recupero dalle dipendenze. Questo mi pone quotidianamente a confronto con il dolore e la sconfitta, con i problemi e le soluzioni, con l'anima e con l'istinto, con l'amore e l'odio. Nell'ascolto dell'album i sentimenti ed i valori, così maltrattati dalla società contemporanea, riemergono in tutta la loro forza naturale e semplicità. Aria Buona è ciò che serve! È quello che tutti stiamo cercando, è ciò che la natura ci chiede e che se non ascoltata si riprenderà. Una canzone come “V'è un angolo di luce” muove da luoghi lontani, profuma di terra e di contadini, racconta di mondi oramai seppelliti da zone industriali che però ritrovi appena entri nelle nostre valli o appena sali sui nostri monti».
La musica di Peron è orecchiabile ma raffinata e si abbina alla delicatezza delle parole. Dopo la gavetta che caratterizza ogni artista che si è fatto da solo, Peron ha cominciato a raccogliere i primi successi, classificandosi ai primi posti in diversi concorsi musicali nazionali, da Roma a Torino, ed esibendosi in tutta Italia. È di questo periodo il primo disco: Davide Peron (1998). Il secondo album, Aria buona, è uscito nel dicembre 2008, a pochi mesi di distanza dalla pubblicazione di un cd singolo che conteneva i brani: "La pallottola" e "Mistero piccolo", che ben rappresentano la sua vena artistica. Il primo, uno dei pezzi dal più marcato impegno civile, è stato scelto come inno da "LiberaVeneto", associazione che si batte contro tutti i generi di criminalità organizzate. Nel 2009 ha partecipato a due festival di rilievo: il Sommerfest di Hannover e il Plai Festival di Timisoara. Nella presentazione ufficiale apparsa in occasione del veronese Doremifair di Cerea, festival musicale dall’anima etica e importante palcoscenico nazionale, a Davide è stata riservata una presentazione che ben rappresenta la cifra del suo modo di fare musica: «Davide Peron è musica e poesia, impegno verso gli altri e introspezione profonda, sentimenti teneri e vissuto duro».
I prossimi tre concerti in quota concluderanno il "Mi rifugio in tour" 2011. Domenica 31 luglio alle 14 appuntamento al Baito Coston in località Fiorentini a Lastebasse, dove gli ospiti saranno gli artisti della collettiva scledense Arte Oltre e il gruppo musicale Ambaradan. Per chi ama la montagna e l’aria pulita, il Coston offre buona cucina casalinga, ambiente molto accogliente e una magnifica posizione. Domenica 7 agosto alle 14 il Rifugio Campomuletto a Gallio, all’imbocco dei teatri di battaglia e incorniciato dalle cime storiche della Grande Guerra, porterà in un luogo per meditare, ricordare e ripartire con spirito sereno. Attraverso le emozioni che solo l’arte sa evocare, farà riflettere profondamente grazie anche alle sculture dell'artista Massimo Fraccaro. Il rifugio si trova sulla strada che conduce alle località storiche dell’Ortigara. In prossimità si trova il "sentiero del silenzio", un anello di circa due km che si snoda attraverso il bosco ed il pascolo attorno al rifugio e dove sono state installate dieci opere artistiche di grande suggestione che hanno per tema gli eventi bellici che si sono svolti in questi luoghi. Si percorre agevolmente in un'ora e merita assolutamente una visita. Infine, domenica 14 agosto alle 14 al Rifugio Genzianella sul monte Summano a gli ospiti saranno i musicisti Florio Pozza e Larry Fusa e lo scultore e pittore Giannino Gregorio Peron. «Il tour di quest'anno ha una particolarità per me: i concerti ci serviranno per dare vita alle nuove canzoni che poi in autunno andremo a registrare per il nuovo disco, il mio terzo album. Il pubblico vive assieme a noi come si modificano le canzoni, come si trasformano, variano e prendono la giusta forma. Proprio nei rifugi, proprio nei monti. Il mio grazie va a tutte le persone che si stanno pian piano aggiungendo a questa splendida avventura ed assieme agli amici di sempre son riusciti a creare un tour sempre più ricco e intrigante».
nr. 29 anno XVI del 30 luglio 2011