NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Il disabile? Il nostro fratello fragile

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Il disabile? Il nostro fratello fragile

Se dobbiamo pensare ad un futuro diverso dalla realtà che vediamo, se la sente di tentare una previsione?

SANTE BRESSAN – Non sono un mago, ma ho alcune certezze. Se sapremo come dovremo fare ricoinvolgere a pieno diritto le famiglie e le associazioni, magari chiedendo proprio a loro visto che noi siamo tanto in difficoltà di aiutarci a fare i nuovi progetti, però in maniera trasparente, coinvolgente, non provando nemmeno a dire dateci che poi ci pensiamo noi, ebbene, se tenteremo la cogestione allora abbiamo ancora degli spazi. Come ripeto, le famiglie non si sono mai tirate indietro e le associazioni nemmeno. Ricordo che alla fine del 2003, anno europeo della disabilità, abbiamo sottoscritto un patto di cittadinanza attiva che fissava impegni da parte di tutti dalle famiglie alle associazioni alle cooperative: tiriamolo fuori quel patto, andiamo a vedere che cosa diceva e mettiamolo in atto; i patti non sono fatti per dare entusiasmo momentaneo, ma per essere rispettati. Ricordo anche che proprio a Vicenza nel 2004 in occasione dell’approvazione del piano di zona abbiamo messo attorno al tavolo della discussione famiglie cooperative e gestori, abbiamo firmato una vera e propria convenzione in cui indicavamo come gestire il servizio, in che misura e in quali termini. Ma erano anni in cui c’era la tensione per l’integrazione del disabile che significa integrazione della persona con disabilità, ma anche della famiglia perché un disabile in casa rende la famiglia stessa disabile. Per cui l’integrazione deve essere civile, morale, lavorativa, scolastica, eccetera. Riprendiamo quello spirito, riprendiamo quella tensione e sicuramente riusciremo anche a risolvere i problemi. Certo oggi la situazione è più grave più difficile ma proprio per questo c’è bisogno di maggior consapevolezza conoscenza professionalità, ma anche di maggiore sensibilità.

GIGI MANZA – Il metodo è quello che ho conosciuto quando ho ritirato un emendamento sul fondo rotativo di 30 milioni in Provincia perché a me interessava il risultato e poi le assicurazioni del presidente sono rimaste sulla carta. Nell'ULSS 4 abbiamo un direttore del sociale molto bravo che ci permette di contare su sovvenzioni per integrazioni sociali nel contesto lavorativo. Quando Bressan parla di famiglie e cooperative sono d'accordo ma io c redo che la cultura è cambiata e che bisognerebbe curare molto di più la filosofia di fondo; prende l'articolo 41 della Costituzione che impone il non sovrapporsi a danno delle iniziative private sulle pubbliche nel contesto sociale: il governo sta cercando di cambiare questo articolo perché crea lacci e lacciuoli; dell'integrazione nel lavoro non si vuole sentir parlare, imprenditori che rispettano gli obblighi e gli altri che non li rispettano sono messi tutti sullo stesso piano.

VANNI POLI – Per me il problema più grosso rimane quello della presa in carico della persona e dei suoi problemi, servizi e risposte adeguate. La nostra manifestazione di giugno allargata anche a livello nazionale ha voluto proprio sottolineare questo aspetto del problema. Debbo dire che dopo quell'infelice documento della conferenza dei sindaci ULSS 6 in cui si chiedeva alla Regione via libera per caricare sulle famiglie altri costi tramite l'abolizione di una parte della normativa vigente, la stessa ulss 6 adesso anche con l'intervento del sindaco di Vicenza qualcosa si è mosso e spero che si schiarisca un po' l'orizzonte; con la collaborazione di altri Comuni e dell'assessore Giuliari stiamo lavorando.

La tavola rotonda si conclude con il rilevare che la presidente della conferenza dei sindaci dell'ULSS 6 Barbara Trento non è intervenuta per impegni di istituto ma inviando una lettera in cui osservava che non è il momento di parlare di tutto questo perché è in corso un dialogo con tutte le parti in causa del quale si potrà dire solo al termine dei contatti. Essendo di parere del tutto contrario la trasmissione l'abbiamo organizzata e realizzata ricevendo da tutti gli ospiti un prezioso contributo. Segno che “il manovratore” può essere interpellato anche mentre, per così dire, lavora.

 

nr. 32 anno XVI dell'1 ottobre 2011

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