NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Questo turismo che vuol essere industria

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Questo turismo che vuol essere industria

Come si deve strutturare la città alla domanda di servizio che costituisce poi il centro della domanda turistica una volta risolto il problema di dove passare la notte? Ecco che cosa ne dicono i commercianti del centro storico che sul tema hanno idee molto precise.

matteo trevisan (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)MATTEO TREVISAN - Come presidente dei commercianti Ascom del centro mi sento di dire che per contribuire al successo di quello che sta mettendo in piedi l'amministrazione comunale sarà prima di tutto di arrivare a cambiare abitudini. Intendo le nostre abitudini. Il turista che arriva deve trovare i servizi disponibili ed i servizi sono: accoglienza, uffici, musei sempre aperti e sempre a disposizione, così come ristoranti e bar; chi esce da una mostra, poniamo, alle 11 di sera, deve poter trovare locali aperti e vivi anche a quell'ora. D'altro canto il negozio che è l'elemento più vivo dentro il centro storico dovrà pure adeguarsi con orari prolungati o continuati. Come Confcommercio stiamo già mettendo in piedi alcune cose che poi verranno valutate assieme agli imprenditori e questo per permettere all'amministrazione di trovarsi davanti ad un interlocutore compatto, con buone idee. L'amministrazione avrà il suo progetto da presentarci, noi avremo le nostre proposte. Una categoria importante come la nostra deve in questo settore diventare molto più propositiva. Allora avremo chiuso seriamente il cerchio ed il turismo a Vicenza non sarà più del tipo mordi e fuggi di un giorno in cui si brucia tutto, ma allungherà la permanenza e quindi i consumi. Non dimentichiamo che abbiamo in città una potenzialità di offerta di alberghi che è di prim'ordine perché quelli che non sono ristrutturati sono del tutto nuovi per cui si tratta sempre di una scelta di eccellenza. Tutti gli elementi essenziali ci sono, ora bisogna fare in modo che vengano sintetizzati tutti assieme e contenuti. Allora si riuscirà a far ripartire il turismo a Vicenza.

VLADIMIRO RIVA - Interessante, ma solo un rischio: che nascano grandissime aspettative che poi non si realizzano. Credo che rispetto a questa proposta e ad altre che sto ascoltando in questi giorni c’è da fare una riflessione sulle reali potenzialità delle mostre che si ha intenzione di mettere in programma. Se ci saranno risorse come abbiamo detto con l’assessore si potrà proseguire in modo utile. Però propongo una cosa semplice semplice e cioè invece di inventare cose nuove non dimentichiamoci le esperienze fatte. Propongo al presidente degli albergatori di Vicenza Zago di incontrare gli amici di Treviso che hanno già vissuto questa esperienza in particolare per vedere quali sono stati i risultati reali in termini economici a partire dalle presenze. Oltre a quel che si suppone bisogna vedere concretamente. All’assessore voglio proporre invece qualcosa che riguarda il cicloturismo e che lo vede già impegnato: 2600 persone sono partite dalla Nogarazza per il giro dei Berici, questo ci dice che mancano due cose e cioè una mappa delle ciclopiste della nostra provincia; propongo anche per gli appassionati di mountain bike un catasto delle strade bianche che è la poesia. Ci pensate a che cosa c’è, a cosa c’è in montagna? Non serve molto tempo e nemmeno molte risorse.

MARINO FINOZZI - Non solo registro, ma anticipo. Un paio di settimane fa alla fiera della bicicletta di Padova abbiamo presentato tutta una serie di percorsi cicloturistici che possono avere durata e difficoltà differenti a seconda della preparazione; ci sono anche percorsi da più giorni e che attraversano anche più provincie. Tutto collegato a strumenti moderni come i navigatori che possono essere installati in un normale cellulare e anche come tutte le informazioni relative al percorso: ristoranti, officine, la situazione naturalistica, quella culturale, gradi di difficoltà, ecc. Siamo già abbastanza avanti, anche se si tratta di un lavoro in progress e ci sono sempre nuovi percorsi da inserire. Per tornare al nostro turismo. Se lo vogliamo impostare come una vera e propria attività imprenditoriale dobbiamo dotarlo delle regole che caratterizzano la vita di una vera e propria industria. Dobbiamo strutturare un prodotto e da questo punto di vista è un esempio Tonezza che si sta specializzando in attività sportive di livello alto. Recoaro non deve fermarsi alle Terme che hanno dato quel che potevano e vogliono grandi investimenti; invece Recoaro ha le montagne che sono un’offerta importantissima. Asiago si sta riconvertendo verso un’accoglienza turistica alberghiera dopo un periodo in cui pareva che la seconda casa fosse l’unica scelta disponibile; bene fa il sindaco di Asiago a proporre servizi che in altri territori sono alla portata di tutti, come i centri legati al benessere, con il campo da golf che si ripropone in chiave moderno, In questo modo Regione e consorzi potranno capire quali sono i prodotti e quali i target di riferimento per quanto riguarda il mercato perché non si può pensare di portare tutto dappertutto. In questo modo specializzeremo la nostra stessa attività di promozione. Specializziamo il nostro lavoro e la strada è quella giusta.

L’assessore ripete che la specializzazione è importante su entrambi i fronti, quello della pianificazione pubblica e dei consorzi e quella che riguarda invece gli operatori. Vicenza può avere una sua specializzazione particolare?

oscar zago (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)OSCAR ZAGO - Condivido quello che dice Riva e con i trevigiani vedremo se tutto è andato bene. Spero che si arrivi a utilizzare la mostra di Golden come fattore di attrazione importante su Vicenza dal contesto internazionale. Abbiamo possibilità di vetrina enormi così come possiamo fare molto con la Regione per quel che riguarda il turismo congressuale. Questa settimana abbiamo parlato ad esempio con Graz proprio nell’ambito dei progetti prossimi sulla Basilica. Graz ci ha rivelato una cosa: hanno fatto fabbriche aperte, valorizzando l’aspetto turistico non solo come presenza ma come qualità di prodotti. Vicenza può fare lo stesso pensando che siamo forse alla vigilia di un ritorno massiccio di aziende dall’est europeo dove s’è scoperto che non c’è più grande convenienza. Il patrimonio industriale di Vicenza è importante, facciamo conoscere a tutti le nostre fabbriche e i risultati arriveranno. Tutto questo ce l’abbiamo in casa, valorizziamolo fino in fondo.

VLADIMIRO RIVA - Il 30 ottobre abbiamo le nostre fabbriche aperte…

OSCAR ZAGO - Sì, vero, ma non bisogna limitarci alla giornata dedicata al tema, deve essere qualcosa di più prolungato e decisamente interessante per i visitatori. In fabbriche aperte col Friuli c’erano cose interessanti tipo come si fabbricano vari prodotti. Bisogna trasmettere emozioni e noi abbiamo questo patrimonio di fabbriche formidabili come Rosso, Dainese eccetera che posso favorire un incremento dell’attività turistica. Trevisan diceva che gli alberghi sono eccellenti e lo ringrazio, ma sono anche convinto che si possono ancora migliorare.

QUIRINO FONTANA - Posso aggiungere un’altra considerazione proprio sul tema delle cose semplici che si possono rivelare molto produttive; noi a Tonezza vorremmo mettere in piedi un’alleanza con l’altopiano, con Folgaria e Lavarone, vale a dire un’unione di altopiani che costituirebbero il piano sciabile forse più grande nel pieno centro sud dell’Europa. Sarebbe un messaggio forte con risorse multiple. Un po’ come hanno fatto sul lago di Garda.

STEFANO FRACARO - Ricordiamoci che molte volte vale di più la sinergia dei singoli punti che la compongono; gli otto Comuni dell’altopiano sono un caso evidente con meni spese, meno sprechi. È un’esperienza che si può riproporre.

 

nr. 33 anno XVI dell'8 ottobre 2011

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