NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Vista dagli anziani, categoria di serie B

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Vista dagli anziani, categoria di serie B

La medicina di base è in grado a raccogliere la sfida di cui abbiamo parlato? In termini numerici e anche di offerta di qualità quale sarà l’apporto che si richiederà alla categoria?

LATO DX (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)MICHELE VALENTE- Abbiamo condiviso con la Regione un progetto innovativo che dà una risposta anche alle problematiche economiche. Obiettivo è tenere quanto più possibile le persone al di fuori dell’ospedale per questioni di qualità di vita, di psicologia del paziente che al proprio domicilio si trova meglio indubbiamente. Il numero degli ammalati gravi che preferisce restare a cxasa è in aumento così come crescono le persone di altre regioni che vengono qui sapendo la prospettive che le accoglie: assistenza domiciliare, cure palliative, ecc. L’organizzazione che avremo prevede il modello dei medici di medicina generale che entrano in rete, parola chiave per il cambiamento. Rete orizzontale: i medici condividono la cartella clinica e in più hanno il collegamento diretto con l’ospedale al punto che gli accertamenti non si ripetono a breve termine mai e e che l’informazione complessiva è completa oltre che flessibile. Le associazioni funzionali territoriali dei medici saranno tre o quattro per distretto con una ventina di medici per ventimila abitanti; il modello prevede una sede unica centrale con ciascun medico che presta servizio in modo da tenere aperto il centro almeno 12 ore con la prospettiva di arrivare a 24 ore; il cittadino avrà a disposizione sempre un presidio medico territoriale a cui fare riferimento. Importante l’informazione con la carta dei servizi, un call center, non si muoverà da casa guidato da una segreteria che gli darà indicazioni sul medico disponibile. Dopo di che c’è l’utilizzo del servizio infermieristico e di segreteria sollevando il medico da questioni amministrative. Non c’è incremento di spesa, ma sicuramente c’è incremento di disponibilità. Diminuisce formalmente il rapporto fiduciario con il proprio medico? Forse, ma la flessibilità dello strumento a disposizione consente indubbi vantaggi a cominciare dalla possibilità di reperire subito il medico e quindi di averne i rimedi. Credo che sarà una buona innovazione, senza più liste di attesa o affollamenti. Penso che piani piano impareremo ad avere fiducia nel nuovo modello che mantiene l’ambulatorio singolo creando quello collettivo per i casi e le ore di emergenza.

VINCENZO RIBONI- Anche l’ospedale avrà una migliore prospettiva. Tutto quello che serve a gestire meglio il paziente anche nel territorio ha ricadute positive. Nella mentalità generale l’ospedale costituisce un elemento di garanzia e tutela senza che si discutano le capacità professionali esterne, perché tutto ha un equilibrio che constatiamo ogni giorno. In caso di bisogno e di utilizzo verifichiamo già oggi. Sarà una questione di scelta più equilibrata e quindi siamo alla vigilia di una svolta importante.

Abbiamo le pagine bianche dell’elenco telefonico dedicate all’ulss di Vicenza: per trovare il centralino dell’ospedale si deve scendere di tante righe in una pagina fitta e illeggibile: della capacità di dare informazione diretta ai cittadini non fa parte anche questo?

LATO SN (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)NICOLA FERRONATO- Sicuramente c’è sempre da migliorare qualcosa e anche questo ne fa parte; ora in elenco in alto c’è evidenziato il numero del centro di prenotazione e quello della guardia medica; se fosse trasformata la pagina nel senso che lei dice sarebbe ancora meglio anche se debbo dire che nel progetto della carta dei servizi che andrà consegnata a ciascun utente ci saranno ben chiaramente evidenziati tutti i numeri di telefono di maggiore interesse. È chiaro che si deve cercare il meglio e per questo occorre studiare metodiche adatte per armonizzare medicina generale, servizi del distretto, organizzazione complessiva e poi il riferimento dell’ospedale.

MICHELE VALENTE- Credo che il valore aggiunto sia di più sapere che nel territorio c’è il servizio che ti serve: avere un numero per contattare chi ti mette in contatto col servizio è essenziale anche per il semplice essere a disposizione per una chiacchierata come già accade attualmente. Abbiamo raccomandato alle associazioni di precisare anche in questa fase di avvicinamento i numeri e i servizi a cui ricorrere: in fin dei conti servono pochi numeri ed è uno stimolo anche questo per fare sempre meglio.

RENZO GRISON- Percorsi da costruire e soluzioni da dare: ne possiamo studiare sempre e partire dal fatto che l’informazione è effettivamente carente abbastanza spesso. La flessibilità di cui parlavo prima è raggiungibile anche su questo terreno.

VINCENZO RIBONI- Riusciremo a facilitare i percorsi per consentire alla valutazione assistenziale dell’anziano di corrispondere maggiormente alla realtà in cambiamento? Renderebbe tutto più facile anche il lavoro della parte amministrativa. E si riuscirà a creare per il grande anziano fragile un percorso rapido dall’ospedale senza dover procedere ad un altro ricovero?

MICHELE VALENTE- C’è una scheda per il paziente fragile che raccoglie tutti i dati sociali economici e di salute; tutti sono monitorati e c’è un quadro completo che può servire proprio a quanto dice Riboni. Non è una prospettiva, si fa già.

 

nr. 02 anno XVII del 21 gennaio 2012

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