Puoi accennare a questo insegnamento etico filosofico di cui parli molto nel libro e in quelli precedenti?
«Il settimo sogno di Giovanni, come i precedenti, sono romanzi che hanno due piani di lettura. Il primo è quello tipico del romanzo. Le storie dei personaggi si intrecciano, danno vita ad avventure, consentono di viaggiare in luoghi inconsueti del mondo che tra l’altro ora sono di grandissima attualità: Syria, India, Afghanistan, Somalia, Bhutan... Uno può scegliere di fermarsi a questo e cioè alla storia, alle storie. Seminati qua e là, in tutti e tre i romanzi, ci sono però alcuni messaggio che se uno coglie ed è interessato ad approfondire, può farlo, successivamente, nel modo che ritiene più opportuno. Sostanzialmente oltre a raccontare delle vicende cerco anche di incuriosire. Lo faccio perché, molti anni fa, ho avuto la fortuna di incontrare una filosofia che mi ha molto interessato. L’ho ritenuto un grande regalo e quindi mi sento in dovere di condividerlo con altri. Per farlo ho scelto la forma del romanzo perché è gradevole e non impegnativa, alla portata del grande pubblico. Ho accennato sia pure in maniera estremamente sintetica, a questa filosofia in due,tre pagine de Il settimo sogno di Giovanni. Si tratta di un insegnamento globale che tocca i principali temi con i quali l’Umanità si confronta da sempre: la libertà, il destino, il dolore, il rapporto con l’Assoluto. Chiaramente sono temi che in un romanzo possono solo essere sfiorati incidentalmente, per non appesantire la lettura».
Questo tuo nuovo romanzo va a completare una trilogia ideale iniziata con i due precedenti libri ai quali abbiamo già accennato.
«I tre romanzi, che possono essere letti indipendentemente l’uno dall’altro anche se alcuni dei personaggi sono ricorrenti, sono caratterizzati da temi diversi. La storia, le storie, che caratterizzano Ilfilodargento portano a riflettere sul senso del dolore, della vita dopo la vita. È un libro che viene sovente regalato a chi ha avuto una esperienza dolorosa molto intensa perché, a parere dei lettori, è in grado di portare un po’ di serenità ed esorcizzare, anche, la paura della morte. Solo Il silenzio sviluppa invece il senso delle relazioni: i nostri incontri importanti o meno, i nostri rapporti con le persone, in casa, sul lavoro, nell’ambito delle amicizie, sono casuali oppure c’è un filo che lega tutte queste relazioni e che è collocato in un tempo non raggiungibile della nostra memoria? Anche in questo romanzo la dimensione del sogno è fondamentale per consentire al protagonista, Giovanni, di comprendere. Nell’ultimo, Il settimo sogno di Giovanni, il protagonista arriverà finalmente a comprendere la sua missione nella vita. Sempre attraverso la dimensione del sogno, affronterà uno straordinario viaggio nel tempo e nello spazio, fino ai giorni immediatamente precedenti e seguenti alla crocefissione di Gesù Cristo, ed avrà anche modo di conoscere alcuni degli anni sconosciuti del Messia. Un lungo, sorprendente, affascinante viaggio».
Il libro di Nico Veladiano sarà presentato il 21 gennaio alle 17 al circolo culturale Scaletta 62 in contrà Porta S. Lucia a Vicenza; il 25 gennaio alle 20.45 in biblioteca a Caldogno; l'8 febbraio alle 20.30 in biblioteca di Dueville. Veladiano ha coordinato la pubblicazione di una trentina di libri, per la maggior parte attinenti alla cultura locale e da vari anni cura la realizzazione di alcuni periodici locali. Esperto in comunicazione, informazione e marketing orientati al settore della Pubblica Amministrazione, è consulente per attività di informazione, comunicazione, relazioni esterne e marketing culturale. Da tempo si interessa ad argomenti etico filosofici relativi ai processi evolutivi dell’Uomo, tenendo conferenze sull’argomento. È attivamente impegnato nella promozione di una cultura di pace e si occupa del coordinamento di progetti di cooperazione e solidarietà internazionale.
nr. 02 anno XVII del 21 gennaio 2012