NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Asiago, inverno da incubo. «Impossibile sopravvivere senza neve»

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Asiago, inverno da incubo. «Impossibile sopravvive

Mario Timpano (impiantisti): «I sindaci devono capire la situazione ed intervenire»

Assieme agli amministratori locali, le maggiori preoccupazioni per la mancanza di neve riguardano gli impiantisti e l'indotto collegato, ossia coloro che affittano l'attrezzatura, i maestri da sci e i titolari di negozi sportivi. Sino a questo momento della quindicina di stazioni disponibili solo quattro hanno potuto

tenere aperto in maniera permanente (Enego Valmaron, Melette di Gallio, Verena di Roana e Kaberlaba di Asiago) con sette impianti attivi, a cui si aggiungono alcuni tapis-roulant e piste baby. Otto stazioni, almeno sino ad oggi, non hanno invece avviato gli impianti nemmeno un giorno.

Molto critica la posizione di Mario Timpano, presidente degli impiantisti altopianesi, che va subito al nocciolo del problema. «In Italia e anche in Europa – spiega – quest'anno ha nevicato poco, eppure in molte località montane c'è il tutto esaurito e un entusiasmo che si può vedere non solo nei week-end ma anche in tutti gli altri giorni della settimana. Se l'Altopiano è leader a livello estivo per le proposte, forse anche meglio di Cortina, è deficitaria la situazione per quanto riguarda il turismo invernale. Tra i sindaci locali c'è chi preferisce non vedere, invece devono capire la situazione ed intervenire».

Secondo Timpano la concorrenza è spietata, ma anche in Altopiano si è fatto molto poco per mettere al passo con i tempi. «Nei comprensori a noi vicini gli impianti sono tutti in funzione e ottimamente innevati. E la scusa che il Trentino ha più soldi di noi da investire non regge più, perchè l'area dei Fiorentini si trova in provincia di Vicenza e lì sono stati costruiti collegamenti sciistici con Trento e costruiti bacini d'acqua della capacità di 800 mila metri cubi, per investimenti superiori ai 10 milioni di euro. In Altopiano, per un vero rilancio, il comparto turistico invernale ha l'assoluta necessità di sviluppare almeno due grandi progetti, riguardanti altrettanti collegamenti: il primo tra Monte Verena e Folgaria attraverso Malga Rivetta e il secondo fra le Melette e Valmaron Enego 2000. Ma tali opere dovranno essere accompagnate dalla realizzazione di bacini di acqua piovana e un profondo rinnovamento dei servizi di supporto e di comfort negli hotel della zona».

 

Enzo Benetti (Ascom Asiago): «Incassi ridotti del 30-40%, ma c'è a chi è andata peggio»

benetti (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Anche da Enzo Benetti, direttore dell'Associazione commercianti del mandamento di Asiago, arriva un'analisi preoccupante della situazione. «Non c'è dubbio - dice Benetti - che nel nostro Altopiano il turismo invernale non può vivere senza neve, anche in considerazione del fatto che tra l'estate e l'inverno esistono i cosiddetti "periodi morti" dove gli incassi sono limitati. I commercianti locali, così come quelli delle altre categorie, in inverno e in estate devono ottenere quei guadagni capaci di compensare anche i mesi dove gli incassi sono ridotti o nulli».

Secondo Benetti la mancanza di neve «rischia di pesare in maniera gravissima, pur elogiando quegli imprenditori che nei rispettivi comprensori sciistici sono dotati di impianti di neve programmata che ha comunque consentito l'apertura degli impianti di risalita. Ovviamente in questa situazione ad essere penalizzati sono anche i commercianti e gli albergatori che in un bilancio parziale, dopo la seconda decade di gennaio, registrano affari ridotti del 30-40%. Ma c'è anche a chi è andata peggio».

Un brutto colpo per l'economia altopianese che secondo il direttore dei commercianti «in un bilancio complessivo relativo del 2011 avrebbe comunque pagato dazio per la negativa stagione estiva, dove di fatto ha iniziato a fare caldo ad agosto e si è salvato parzialmente grazie ad un buon settembre. Non c'è dubbio che nell'estate scorsa e nell'inverno attuale sta pesando la crisi economica ma soprattutto i continui allarmi che hanno finito con il frenare anche coloro che stanno bene, ma che sono preoccupati per quanto potrà avvenire in futuro».

La preoccupazione del direttore dell'Ascom di Asiago sono le prossime scadenze legate al fisco. «La mancanza di guadagni rischia di provocare gravi problemi nei mesi di maggio e giugno, quando sono fissate le scadenze legate alle tasse. Proprio questa scadenza potrebbe rappresentare un bivio per gli imprenditori locali, speriamo pochissimi. In questo contesto credo esistano grosse responsabilità del sistema creditizio».

 

Alberto Vescovi (Assoalbergatori): «Manca la neve, ma pesa molto anche la crisi economica»

Vescovi (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)La nostra inchiesta in Altopiano si conclude con Alberto Vescovi, presidente dell'Associazione albergatori del mandamento di Asiago (che fa parte dell'Ascom) e titolare dell'Hotel Erica di Asiago. «Non è facile a metà stagione tracciare un bilancio - spiega Vescovi - tuttavia a metà gennaio il calo di presenze poteva essere stimato mediamente tra il 20 e il 30%, anche se non mancano situazioni peggiori. Il periodo natalizio ha tenuto perché essendo un periodo di vacanza è condizionato solo in parte dalla neve. Ma nelle settimane successive la situazione è diventata drammatica, in quanto si è registrato un calo notevole di presenze per quanto riguarda le settimane bianche: è successo anche che più di qualcuno abbia disdetto le prenotazioni a causa della mancanza di precipitazioni».

Secondo Vescovi anche in caso di buon innevamento sarebbe stato impossibile ripetere i numeri dell'inverno 2010-2011, a causa della crisi economica diffusa a livello nazionale. «Il momento più delicato, anche sotto il profilo mediatico, ha riguardato il mese di dicembre e in una situazione simile era difficile pensare che la gente potesse riversarsi nelle località turistiche sapendo di dover far fronte a nuove tasse, come ad esempio quella sulla casa. Noi questa situazione l'abbiamo toccata con mano parlando con i nostri clienti, anche coloro che stanno bene ma temono per il futuro».

La mancanza di neve, secondo l'osservatorio degli albergatori altopianesi, ha pesato soprattutto dopo l'Epifania. «Al contrario del periodo natalizio e anche di quello estivo dove le prenotazioni vengono fatte con un certo anticipo - conclude Alberto Vescovi - per le settimane bianche si aspetta sempre l'ultimo momento, proprio con l'intenzione di assicurarsi che ci sia neve. Una recente statistica evidenzia come circa il 50% dei turisti che scelgono la montagna d'inverno in realtà non sciano, ma ugualmente confidano in un buon innevamento per le passeggiate, per portare i bambini nelle piste di slittino e comunque per trascorrere dei giorni in un ambiente tipicamente invernale. Noi comunque confidiamo nelle nevicate attese nei prossimi giorni: un ritorno dei turisti a febbraio e almeno metà marzo potrebbero consentire a molti di noi di respirare».

 

nr. 03 anno XVII del 28 gennaio 2012

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