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Il fatturato è diminuito anch'esso: nel 2001 era di circa 3.900 milioni di euro mentre nel 2009 è stato di 2.635 milioni di euro (-32,4%).
«La crisi è di sistema - conferma Consiglio- Troppo individualismo tra gli orafi. Non si è riusciti a fare squadra. I mali sono strutturali e l'unico modo per uscirne è fare rete, mettere assieme le individualità e le eccellenze per creare un unico corpo vivo in grado di competere coi colossi mondiali dell'oro. Vi è infine anche un problema sociale. Come riqualificare i lavoratori licenziati. Non è facile perché si tratta di ruoli lavorativi parcellizzati, molto specializzati, per cui è difficile ricollocare queste risorse. Serve anche un preciso impegno politico che istituisca percorsi di reintegro nel mondo del lavoro».
Come far uscire questo comparto a rischio default dalla crisi? «Imitiamo la moda- è l'idea di Franco Pozzebon, coordinatore del Tavolo Intercategoriale orafo- Creiamo una rete che non chiamerei di subfornitori, ma di superfornitori, quasi partner della casa madre, mettendo a frutto la qualità e la professionalità garantita dal distretto vicentino. Così il brand farebbe da volano e a beneficiarne sarebbe tutto il settore». Un'altra idea è quella di creare un marchio oro Vicenza, un brand che sia quello che è il dop per l'alimentare, un segno di qualità ed eccellenza che si distingua dalla produzione spesso dozzinale che proviene da Turchia, India e Cina.
Inoltre Vicenza non lascia, ma raddoppia gli spazi fieristici dimostrando il coraggio di saper osare. A metà dicembre infatti il Comune ha finalmente rilasciato il permesso di costruire le nuove opere del quartiere fieristico secondo un progetto da 32 milioni di euro. I lavori sono appena iniziati, la fine è prevista per ottobre 2013, mentre l’inaugurazione sarà probabilmente per Vicenzaoro di gennaio 2014. In sostanza, si tratta della realizzazione di un progetto che prevede la costruzione di un nuovo grande padiglione monoplanare di 15 mila metri quadri. L’altra opera sarà il parcheggio di 8 piani per 600 posti auto, collegato al centro congressi, che sarà ammodernato e collegato all’area servizi. Il progetto «è un investimento coraggioso in un momento duro, è il segnale di una fiducia nel futuro - ha chiosato il presidente della Fiera, Roberto Ditri- Con questo intervento confermiamo di voler essere l'Hub di promozione del territorio veneto, caratterizzato da un alto tasso di creatività e di innovazione».
Basterà?
nr. 06 anno XVII del 18 febbraio 2012
