NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Quel pasticciaccio brutto della Valdastico Nord

di Luca Faietti
faiettil@tvavicenza.it

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Quel pasticciaccio brutto della Valdastico Nord

E non basteranno le aperture sulla Valsugana ad intenerire gli animi. Zaia lo ha chiarito senza indugio: «Sia la Valsugana che la ‘Valdastico Nord’ non sono affatto infrastrutture alternative, ma complementari». Quanto al completamento della “Valdastico Nord”, Zaia ha ricordato come «è nota la posizione del Trentino di totale chiusura, ma la speranza è l’ultima a morire In ogni caso noi stiamo costruendo la nostra progettualità sulla Valdastico Nord e la proporremo quanto prima al Governo per una decisione finale».

Quel pasticciaccio brutto della Valdastico Nord (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)A premere per una soluzione positiva non è solo la politica ma sono anche le categorie economiche: «Peccato per i silenzi rumorosi dei trentini - punge Vittorio Mincato, presidente della Cdc di Vicenza – parlando della questione abbiamo però ottenuto un risultato importante: l'ok al progetto di tutte le categorie economiche del territorio. La realizzazione della Valdastico Nord - continua Mincato - comporterebbe un decongestionamento della A22 da una parte e della Valsugana dall'altra, le due direttrici verso Trento e il Brennero. E permetterebbe, ad esempio, di raggiungere Venezia da Trento in un'ora anziché nelle attuali due ore e mezza e di aprire un "passaggio" dal Trentino al Polesine, a Ravenna, alla costa romagnola».

Secondo uno studio dell'Università di Verona, inoltre, l'arteria potrebbe sviluppare nel segmento Trento-Vicenza la creazione di circa 6,6 miliardi di euro aggiuntivi sul Pil, con un incremento medio annuo di circa 660 milioni di euro (a valori correnti), mentre nel triangolo Trento-Verona-Vicenza si potrebbero creare circa 16,6 miliardi di euro aggiuntivi sul Pil, con un incremento medio annuo di circa 1,6 miliardi di euro.

Quel pasticciaccio brutto della Valdastico Nord (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Un business davanti al quale non passano in secondo piano le chiusure in difesa del no di un sempre più arroccato Dellai: «Rimaniamo bloccati sulle nostre posizioni – dichiara - questa è un'opera senza valore strategico. Anche se non siamo contrari a nuove infrastrutture, visto l'investimento in opere viarie di più di due miliardi di euro che abbiamo fatto negli ultimi 12 anni, restiamo del parere che vada potenziato il sistema delle opere ferroviarie, non autostradali. In un tempo di ristrettezze economiche si deve investire in progetti di larga prospettiva, che possano completare un quadro generale, all'interno delle direttrici europee, come la dorsale del Brennero, dove stiamo investendo, accantonando utili dal 1997». Dellai sa molto bene che la realizzazione della Valdastico Nord vale il rinnovo della convenzione tra Anas e Autostrada Serenissima in scadenza nel 2013. «Perché non andiamo a Bruxelles, noi, il Veneto e il Governo, a chiedere una rivisitazione della clausola legata alla concessione della Brescia- Padova? Perché non diciamo che, essendo in quarant'anni il quadro sostanzialmente modificato, non c'è bisogno di quest'opera, bensì di un prolungamento di concessioni nei confronti di Serenissima? Sono sicuro che con l'impegno di tutti potremmo arrivare a questo risultato». Una provocazione più che una soluzione secondo Schneck che bolla come ideologiche le prese di posizione di Dellai.

Uno scontro di posizioni che dovrà comunque trovare una sintesi nel tavolo ministeriale che verrà a giorni convocato.

 

nr. 07 anno XVII del 25 febbraio 2012

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