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Renato Cecchetto, presidente delegazione Ascom di Cornedo:
«Questa è una vallata morta, in futuro servirà una strategia unica»
Anche per il mondo economico la realizzazione della Pedemontana e dei relativi collegamenti potranno portare vantaggi economici. Di questo ne è convinto Renato Cecchetto, presidente della delegazione Ascom di Cornedo, che spiega: «Attualmente questa è una vallata morta, non avendo sbocchi a nord e quindi sarebbe destinata ad entrare in un tunnel da cui, vista anche la crisi economica attuale, risulterebbe difficile uscirne. Invece la realizzazione della superstrada e relativi collegamenti non potrà che garantire ai commercianti avranno dei privilegi, che coinvolgerà anche artigiani e imprenditori in genere».
«In qualsiasi area dove vengono costruite grandi opere viarie - aggiunge Cecchetto - i vantaggi per l'economia sono innegabili, in quanto un maggior passaggio garantisce anche più affari. Qualcuno potrà obiettare che con meno strade si vive più tranquilli, ma per chi vive di affari, come lo sono i nostri commerciati e quelli dell'intero mandamento di Valdagno, non c'è dubbio che la Pedemontana rappresenta una grossa opportunità in tutti i sensi. Toccherà poi a noi commercianti cogliere al volo le opportunità che ci verranno date: sicuramente sarà necessario tirarsi su le maniche e ingegnarci».
Il presidente della delegazione dei commercianti di Cornedo ritiene necessario che il progetto di rilancio interessi tutti. «In futuro - conclude Cecchetto - servirà, come peraltro è in atto anche attualmente, una strategia unica per l'intera vallata, in grado di coinvolgere tutti i cinque-sei comuni. In un momento di rilancio sarebbe sbagliato che ogni comune procedesse con strategie diverse, per i commercianti è fondamentale un progetto unico, con la supervisione del mandamento di Valdagno».
Luca Romano, sociologo ed ex politico:
«Infrastruttura importantissima, ma il territorio va preservato»
Infine sull'argomento abbiamo coinvolto anche Luca Romano, sociologo ed ex politico a livello vicentino e veneto, che esprime questo parere sulla vicenda. «Dal punto di vista dell'utilizzo, la Pedemontana Veneta, con varianti e raccordi collegati, rappresenta un'infrastruttura importantissima, impossibile negarlo. Attraversa infatti un territorio che è sempre stato di una vivacità economica notevole, ma che dopo decenni è collegato dalle vecchie ex statali, ora diventate strade regionali, che passano tutte per i centri dei paesi. Ecco perché un'infrastruttura simile diventa fondamentale per il rilancio della zona, peraltro caratterizzata da una serie di distretti, da quello orafo a quello della concia, dalla ceramica agli articoli sportivi nel Trevigiano e spostare completamente il traffico pesante fuori dai paesi».
«Detto questo - aggiunge Luca Romano - va sottolineato che la pedemontana veneta, intesa come area, rappresenta un qualcosa di splendido dal punto di vista paesaggistico e ambientale, ma anche delicata nello stesso tempo. Oggi i distretti industriali di cui si parlava prima si stanno attenuando a favore di attività economiche più sostenibili e legate alla difesa del territorio. Per questo dico che la Pedemontana Veneta dovrà essere costruita con modalità ben avanzate, quindi con la capacità di preservare le qualità del territorio. Per dirla in poche parole, dovrebbe essere un'infrastruttura costruita a regola d'arte».
Luca Romano conclude con uno "slogan" accattivante. «Sono d'accordo con chi dice che questa area potrà essere rilanciata sotto il profilo turistico, basti pensare alle ville palladiane sparse nella zona, da Lugo Vicentino a Vedelago nel Trevigiano. Ma la Pedemontana Veneta può essere definita anche l'autostrada dei vini doc, visto che attraverso le zone del Valpolicella, del Breganze e di tanti altri».
nr. 07 anno XVII del 25 febbraio 2012
