NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Scuole cattoliche tra allarmi e preoccupazione

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Scuole cattoliche tra allarmi e preoccupazione

Il "caso" Barbarano: il Comune ha acquisito uno

degli asili parrocchiali e risparmierà 35 mila euro l'anno

 

roberto boaria (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Un caso curioso nella provincia berica è quello che riguarda il comune di Barbarano Vicentino, dove all'inizio dell'anno la scuola dell'infanzia della frazione di Ponte di Barbarano (l'altro asilo è collocato nel capoluogo) è passata, su decisione dell´Ufficio scolastico regionale, all'amministrazione locale. Una decisione, abbastanza inusuale nel panorama provinciale e veneto, che all'inizio ha visto contraria la parrocchia e alcuni genitori. Ma che poi, conti alla mano, ha finito con il rappresentare un vantaggio economico per le (asfittiche) casse comunali, che garantirà un risparmio annuo di 35 mila euro e minori costi per le famiglie.

«Siamo stati fortunati - ammette il sindaco Roberto Boaria - perchè l'accordo con la parrocchia era in scadenza proprio l'estate scorsa e questo ha convinto l'Ufficio regionale a porre fine ad una situazione che anche sotto il profilo economico, non solo per noi ma anche per le famiglie, sarebbe diventata insostenibile, proprio negli anni in cui sono diventati ingenti i tagli riguardanti i finanziamenti all'istruzione. La situazione si stava facendo complicata proprio per la presenza dei due plessi comunali: a Barbarano le famiglie pagavano una retta di 70 euro al mese, rispetto ai 110 euro di chi frequentava la scuola a Ponte, senza dimenticare il fatto che nella frazione c'era un'insegnante per classe contro i due del capoluogo. Una disparità che aveva già convinto una decina di famiglie ad iscrivere i loro figli nel capoluogo, nonostante fossero più vicini alla frazione, visto che a fine anno la differenza era di quasi 500 euro».

Erano soprattutto le casse comunali a pagare il maggior dazio. «All'amministrazione - precisa il primo cittadino - la scuola materna Barbarano costava attorno ai 12 mila euro per manutenzioni, utenze e spese varie. Questi stessi costi riguardavano anche la sede della frazione, dove però erano necessari altri 35 mila euro annui per la gestione ordinaria. Una spesa peraltro destinata ad aumentare, dai 6 ai 9 mila euro annui, nel prossimo triennio. Ora tutti pagano indistintamente 75 euro al mese, quindi con un risparmio di 35 euro per chi aveva i figli nella frazione. Ora entrambi gli asili possono vantare una migliore impostazione didattica, con due insegnanti per classe, due bidelli anziché uno e la stessa cuoca di prima».

«Abbiamo fatto miracoli - conclude Roberto Boaria - per far partire la scuola d´infanzia dopo la statalizzazione. Criticare è stato facile ma a fare certe scelte ci vuole coraggio e noi credo l'abbiamo avuto. Il nostro da prendere come esempio per altri comuni del Vicentino? Non sta a me dirlo, ma di certo in questi tempi è obbligatorio ridurre i costi e a livello scolastico possibilmente migliorare i servizi».

 

Il "caso" Montorso: dall’amministrazione 1.000 euro all'anno

a bambino e il parroco presidente del comitato di gestione

 

diego zaffari (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)In un'altra zona della provincia, a Montorso Vicentino, nella valle del Chiampo, l'asilo parrocchiale del paese, intitolato ai Caduti 1915-1918 (della Grande Guerra, ndr.) ospita quest'anno 93 alunni, che hanno come sede un edificio di proprietà del Comune, concesso in comodato gratuito alla parrocchia che ha invece la gestione. «L'amministrazione devolve 1.000 euro all'anno a bambino - esordisce il sindaco Diego Zaffari - quindi i conti sono presto fatti. In realtà ci è capitato anche di superare quota 100 mila euro visto che l'accordo prevede la presenza di insegnanti di sostegno per gli eventuali bambini disabili».

Il contributo garantisce di fatto una buona copertura della retta scolastica che per l'anno scolastico 2011-2012 è pari a 130 euro al mese, fondi che servono per gli insegnanti e per gli altri dipendenti, oltre che per la mensa, per le bollette e per l'acquisto dell'attrezzatura scolastica. «Anche la parrocchia, guidata da don Lino Stefani - aggiunge il primo cittadino di Montorso - sostiene economicamente la scuola materna e questo rappresenta un grande aiuto. Attorno a quella che io definisco una "grande famiglia" ci sono una serie di volontari, che fanno del bene a scopo assolutamente gratuito e con grande passione. Oltre al parroco vorrei ricordare anche Francesco Francesconi per la parte amministrativa, ma anche molti altri che si rendono disponibili per potare le piante, tinteggiare le pareti o svolgere altri lavori. Il nostro obiettivo è che la scuola sia sempre nelle migliori condizioni possibili, per questo tutti si impegnano continuamente».

In tempi di tagli statali ai comuni il contributo per la scuola materna di Montorso rischia di gravare troppo sui bilanci comunali. Ma il sindaco va controcorrente. «Per quanto mi riguarda il contributo di 1.000 euro ad ogni bambino dell'asilo resterà inalterato - la promessa del sindaco - taglieremo su altre voci che consideriamo meno importanti. Quella dei nostri bambini è una priorità, loro sono il futuro anche del nostro paese e per questo vanno tutelati e aiutati».

Curioso rilevare come proprio don Lino Stefani ricopra il ruolo del presidente del Comitato di gestione della scuola materna. «La sua è una presenza importante - conclude Zaffari - che garantisce alla scuola materna un grande livello anche sotto il profilo dell'organizzazione e della didattica. Siamo sicuramente in buone mani».

 

nr. 08 anno XVII del 3 marzo 2012

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