NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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E ancora una volta paga l’auto (tanto per cambiare)

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E ancora una volta paga l’auto (tanto per cambiare

Il fatto è che il panorama normativo è frenante di per se'. La burocrazia è soffocante: nelle officine bisognerebbe tenere la temperatura costante a 16 gradi, ma con quale meccanismo non si sa. E intanto i decreti di liberalizzazione creeranno altra disoccupazione...

E ancora una volta paga l’auto (tanto per cambiare (Art. corrente, Pag. 4, Foto generica)GASTONE VICARI- Cominciamo dal razionalizzare davvero il rapporto che c'è tra territorio e numero di impianti: perché in Italia sono il doppio rispetto a Francia o Germania? Questo è un problema non indifferente. Liberalizzare va bene perché si crea concorrenza ma bisogna metterci d'accordo sul punto di arrivo di questa operazione perché se si arriva al momento in cui non ci guadagna più nessuno vuol dire che qualcosa davvero non funziona. Ci sono già troppi impianti e altri ne arrivano perché il permesso lo danno i Comuni competenti per territorio. Ovvio che non può andare avanti così.

VITTORINO BISSON- A parte l'area di cui ho parlato prima, tre anni per lo svecchiamento e quindi auto molto più sicure in strada, come le migliori di oggi che sono al top della tecnologia anche per la sicurezza, vorrei sottolineare un'altra area, quella della fiscalità sui clienti partita iva; c'è una normativa che è fuori legge per l'Europa, inadeguata al massimo: periodo di ammortamento minimo 4 anni, in Europa 2 anni, tetto massimo di deducibilità: 18mila euro, all'estero senza limite; detraibilità fiscale da noi è 40% in Europa è 100%; iva al 40% da noi 100% in Europa. Siamo molto limitati e sicuramente così si abbatte il mercato società che in Italia è il 25% dei volumi cioè di 400mila auto all'anno, 5000 solo a Vicenza, cioè volumi molto importanti. Un altro elemento che cerchiamo di portare al governo Monti è quello dei SUV o auto di alta cilindrata e alta potenza: sono stati applicati elementi discriminatori come tasse di possesso molto elevate per cui si è scatenata una specie di caccia alle streghe che non ha ragione di essere e che naturalmente scoraggia il mercato. Altro che incoraggiare e togliere dalla depressione le iniziative commerciali... C'è un vuoto vero e proprio che si sta creando attorno a queste vetture e bisogna uscirne al più presto. Ultima cosa: c'è il problema del credit crunch, cioè la riduzione di credito alle imprese che in questo momento è al massimo; se la banca centrale europea ha dato 500milioni alle banche nazionali per il credito all'1% e poi le banche comprano titoli e fanno finanza invece di credito... Ecco, questi sono gli argomenti che mi sento di sottolineare.

ROMANO PIGATO- Da consigliere di una banca debbo dire che secondo noi il credito viene dato alla gente, agli imprenditori... Se le banche hanno comprato bot e titoli di Stato dovrebbe essere lo Stato ad impedire queste procedure.

E ancora una volta paga l’auto (tanto per cambiare (Art. corrente, Pag. 4, Foto generica)ROBERTO CAZZARO- Dalla parte degli artigiani sono testimone del fatto che se non ci fosse Artigianfidi sarebbe un bel guaio per tutti noi. Forse c'è più attenzione per il territorio da parte delle banche locali, ma la situazione è proprio questa. Il mondo artigiano di Confartigianato è in difficoltà, senza il proprio consorzio fidi. La perplessità sull'operazione prestito alle banche e banche che non impiegano in credito quel che riceve sono perplessità che ci coinvolgono tutti. Non parlo qui di assicurazioni che rappresentano un'altra lobby dello stesso livello delle banche. Si dimezza il personale delle carrozzerie anche perché ci sono problemi congiunturali ed economici molto grossi. Prima anche l'utente normale si presentava per riparare, ora non succede più, il danno deve essere molto grosso e pagato. Andrebbe tutto benissimo se il prezzo della rc auto non continuasse ad aumentare. Se facciamo 100 il costo delle spese assicurative di risarcimento il costo per la riparazione è del 10% cioè una fetta minima; e più della metà di questo 10% riguarda i pezzi di ricambio; la manodopera arriva buona ultima.

GASTONE VICARI- L'Ascom fa una consulta sugli operatori e le risposte sono veramente a senso unico: non ricevono credito dalla banche. Credo non ci sia proprio più niente da dire per quanto ci riguarda.

 

nr. 09 anno XVII del 10 marzo 2012

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