NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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A centrocampo, la mensa

di Luca Ancetti

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A centrocampo, la mensa

silvio fortuna (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)«Sulla mensa alla Borghesi, per la quale esiste tanto di progetto firmato da Flavio Albanese, replica, il presidente della Fondazione Silvio Fortuna, avrebbe dovuto investire l’Esu di Padova, ma l’ente è da tempo commissariato e la situazione è congelata, visto che può solo gestire l’ordinaria amministrazione, per questo abbiamo valutato soluzioni diverse, il tutto preso atto della situazione dell’attuale mensa all’ex Gil, dove gli studenti per mangiare sono obbligati a divedersi in più turni e sono ospitati in locali relativamente accoglienti», afferma Galvanin, che per avviare progetti serve il parere unanime dei tre enti galvanin nereo (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)fondatori quindi anche della Provincia. Intanto per uscire dall’empasse sulla Borghesi il consigliere comunale e provinciale del PdL Arrigo Abalti ha presentato al comitato esecutivo della Fondazione Studi universitari una proposta rivolta agli enti fondatori, Provincia, Comune e Camera di Commercio, perché si facciano carico di un mutuo per la somma necessaria, circa 1 milione e 900mila euro, per completare il quantum necessario ad acquisire l’area e avviare i lavori prima di abbattimento e poi realizzazione di strutture al servizio delle esigenze dell’ateneo.

DONAZZAN (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Intanto l’università di Vicenza ha fatto scuola a livello nazionale, del “modello berico” ha parlato l’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan, relatore al tavolo del consiglio Universitario nazionale nella giornata di studio sul tema “Territori, Università e Ricerca”. Il Veneto è stata una delle tre Regioni invitate a questa importante assise svoltasi a Roma. «Le nostre università hanno compreso, prima di altre, che a fronte della riduzione delle risorse, della esigenza di razionalizzare costi e servizi, della necessaria riqualificazione della didattica bisognava riorganizzarsi ed ecco che a novembre 2011 hanno costituito una fondazione di partecipazione chiamata Univeneto. Se crediamo- ha proseguito Donazzan- che l'università possa essere utile allo sviluppo e alla crescita dei territori e delle persone, allora dobbiamo favorire processi di profonda relazione tra imprese e università come è accaduto con una esperienza, che ha anticipato tempi e riforma, alla Fondazione Studi Universitari di Vicenza, un’esperienza efficacissima di percorsi costruiti sul fabbisogno delle imprese e di alcuni settori, tra i primi inter- atenei d'Italia, il cui risultato è oggettivamente il massimo a cui si possa aspirare: l'85 per cento dei laureati,ad un anno dal termine del corso di studi, sono occupati. Si può quindi parlare - ha sottolineato l’assessore- di modello Univeneto e di modellino Vicenza per porre in evidenza la buona integrazione tra università e territorio, il cui sforzo deve e dovrà essere quello della misurazione degli esiti. Per noi oggi- ha concluso Elena Donazzan- la misurazione deve essere l'efficacia dell'inserimento lavorativo, della crescita delle imprese, dello sviluppo di una comunità che deve sapersi rapportare con l'estero per poter esistere e deve far crescere coerentemente ed insieme l'Italia, magari partendo proprio dal Veneto».

 

nr. 09 anno XVII del 10 marzo 2012

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