NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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La bicicletta, amica ecologica, ma sottovalutata

Il bel tempo favorisce il ritorno in strada più economico che ci sia: ammortizzato il costo dell'acquisto, si consumano solo ed esclusivamente energie personali – Eppure la bici come mezzo di trasporto è sempre sottostimata – A in Piazza ne abbiamo parlato con tecnici, medici, ecologisti, amministratori comunali, progettatori di turismo e comunicazione: la realtà è che a fronte di una rete ormai ricchissima di piste riservate se ne fa ancora un uso relativamente modesto

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La bicicletta, amica ecologica, ma sottovalutata

(g. ar.)- Aria libera e bicicletta. Niente di più conciliante e conciliato, specie quando ci si trova di fronte ad un periodo di bel tempo tanto lungo da creare perfino problemi seri alle risorse idriche. Ora anche la temperatura si sta adeguando per cui uscire in bicicletta, ammesso che i veri appassionati abbiano rinunciato a farlo con il freddo negli ultimi mesi, diventa una faccenda quasi automatica.

La bicicletta, amica ecologica, ma sottovalutata (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Di bicicletta annessi abbiamo parlato a In Piazza con vari interlocutori che ci hanno aiutato ad abbozzare un'analisi del tema-bicicletta lungo vari filoni: dalla salute e relativi consigli, alle scelte tecniche e ai prezzi di acquisto, dalle iniziative che indirizzano alla bicicletta anche come mezzo fortemente ecologico a quella rete di piste ciclabili che ormai segna un complesso imponente in tutta la provincia, dalle implicazioni anche turistiche che una mappa completa delle piste potrebbe favorire senza troppe complicazioni organizzative, e infine anche il furto di biciclette, fenomeno tornato prepotentemente di moda negli ultimi dieci anni, quasi ad attribuire alla bici una specie di valore aggiunto anche come mezzo di scambio: non ci sono statistiche perchè non ci sono targhe e immatricolazioni, ma è chiaro che le bici rubate in un anno anche solo in una città come Vicenza sono migliaia ed è provato da alcuni casi specifici che costituiscono un quasi assegno circolare utile a scambiare pari valore ad esempio in dosi di stupefacente.

Quel che si fa per la bicicletta è discretamente annotabile, non fosse altro che per quella rete di piste di cui parlavamo all'inizio. In qualsiasi Comune vicentino esiste almeno una pista ciclabile nella peggiore delle ipotesi e ne esiste invece una rete armonizzata per percorsi nella migliore delle ipotesi. Questo significa che è stato fatto un calcolo preciso sull'utilità che potrebbe avere anche sotto il profilo del risparmio di energia e di diminuzione dell'inquinamento in strada, cominciare ad usare la bicicletta per andare al lavoro e a scuola, per quei percorsi obbligati che tutti siamo costretti a fare almeno due volte al giorno e per tutto l'anno.

Il dott. Nicola Ferronato, medico e vicensindaco di Caldogno, Luigina Liotto della Cicli Liotto, Vladimiro Riva di VicenzaÈ, Remo Longin preparatore atletico ed esperto di discipline sportive, Michele Mutterle organizzatore di Tuttinbici, hanno bene sintetizzato le varie componenti di questo complesso eppure semplicissimo discorso che lega ciascuno di noi ad almeno una bicicletta, sia questa un mezzo destinato al trasferimento semplice da un luogo all'altro, turistico, sia si tratti di qualcosa di più sofisticato come può essere il caso di un modello da corsa o di una bici da fuori strada.

È stato un vero e proprio viaggio di grande interesse che è servito non solo a riassumere chiaramente i vari termini della questione, a partire da quella della motivazione ecologista, ma anche ad ottenere un vero e proprio punto di riferimento fisso sulla situazione che attualmente riguarda le piste ciclabili e i progetti anche turisticamente interessanti che attorno ad esse possono essere costruiti; uno per tutti, tanto per fare un esempio, il progetto che disegna un percorso di alcune centinaia di chilometri tutti in sterrato o semiasfaltato, sul vecchio tracciato del trenino di pianura che da Mantova/Ostiglia arrivava fino alla provincia di Treviso passando per quelle di Verona, Vicenza, Padova e Rovigo. È soltanto uno degli spunti offerti dalla discussione sulla bicicletta a In Piazza. La realtà è ancora più ampia e ancora più interessante, anche sotto il profilo delle risorse economiche che può smuovere.

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