NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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La bicicletta, amica ecologica, ma sottovalutata

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La bicicletta, amica ecologica, ma sottovalutata

Con i nostri ospiti il discorso è cominciato da primavera e bici, cioè da come si deve tornare a pedalare magari dopo una lunga sosta e rispettando quali princìpi salutari.

nicola ferronato (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)NICOLA FERRONATO- L’anticipo di primavera ha già portato sulle nostre strade fiumi di biciclette, mi vorrei soffermare un attimo su questo perché domenica scorsa ho visto centinaia di ciclisti amatoriali che percorrevano il territorio già facendo qualche garetta tra di loro. Proprio qui vorrei sottolineare l’importanza della prevenzione, come medico sportivo e come medico che si è comunque sempre occupato di questa parte della salute dei propri simili. Troppe volte si rischia nel momento in cui queste stagioni iniziano: troppi non fanno prevenzione a sufficienza e una volta in bici vanno a rischiare davvero qualcosa della loro salute. Bisogna essere più sensibili e sottoporsi a qualche checkup che riscontri lo stato di salute e tranquillizzi sulla possibilità di ricominciare a pedalare senza rischi. Una cosa è andare in giro in bici, un’altra è fare tanti chilometri e mettersi in competizione con gli amici, a rischio cardiovascolare e altro ancora. Il popolo degli amatori della bici è abbastanza complesso. Ho qualche paziente a cui devo davvero mettere le briglie: la bici è salute, ma gli eccessi non lo sono. Per questo la prevenzione è essenziale, solo così si ottiene il benessere di una attività sportiva.

REMO LONGIN- Sicuramente gli accertamenti medici; sono obbligatori per gli agonisti, ma anche chi non fa agonismo ufficialmente e poi va a correre con gli amici. La prevenzione è sempre utile. Gestisco un centro fitness a Dueville, ne ho parecchi che vengono ad allenarsi e prepararsi, ma prima chiedo documenti di accertamenti già fatti con eventuali indicazioni del medico; solo così si lavora poi con una certa sicurezza. In base al livello della persona che fa sport, dal professionista al principianti, si stabilisce un programma basato sulla capacità aerobica possibilmente privilegiando la parte superiore del corpo, poco utilizzata in bici. Serve a stabilire una postura abbastanza corretta, si utilizzano piccoli pesi e altri accorgimenti in modo che alla fine lo sforzo della pedalata sia quello più armonico tra uomo e mezzo, senza più quella mancanza di equilibrio che molto spesso si riscontra una volta in sella senza peraltro riuscire in quelle condizioni a trovare il rimedio migliore.

LUIGINA LIOTTO- La nostra famiglia lavora nel settore da tre generazioni ed ha quindi una esperienza lunga e interessante; il bel tempo che mette in moto tutti in bicicletta ci porta una gamma di persone infinita. Sono d’accordo con Ferronato e Longin sul fatto che bisogna fare una serie di controlli preventivi anche se non si fa attività agonistica. Lo confermo per esperienza personale. Bisogna aggiungere un altro checkup alla serie ed è quello della bicicletta; da un anno all’altro è tipico che non si ritenga di dover fare un controllo del mezzo, delle parti che si muovo e del telaio. È un errore gravissimo, molti momenti difficili si eviterebbero con una piccola revisione che verifichi dalle gomme ai freni al cambio alla catena se c’è qualcosa che non va e provveda subito alla riparazione eventuale. Noi cerchiamo di consigliare almeno un controllo all’anno di qualsiasi bicicletta si parli, dalla city-bike alla più sofisticata bici da corsa. L’uscita in bicicletta deve essere un divertimento, non certo un tormento. La Cicli Liotto organizza le gran fondo e vede migliaia di persone tutte pronte al via. Ci vuole sempre prudenza. Ultimamente c’è un po’ più di sensibilità e le cose stanno migliorando, ma mediamente siamo ancora un po’ sotto quello che sarebbe necessario.

michele mutterle (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)MICHELE MUTTERLE- Le nostre biciclette non sono attrezzi sportivi, ma mezzi di trasporto, il più intelligente per muoversi dentro determinate distanze, per lavoro, per scuola, mezzo ideale per scoprire anche il territorio che quando lo si conosce lo si difende. Tuttinbici è una associazione ciclo-ambientalista che fa parte della federazione FIAB che in tutta Italia promuove “in bici per l’ambiente”; la bici dà la più ampia libertà, non di scoprire i propri limiti, ma invece il territorio. La bici la usiamo per muoverci tutti i giorni, come una estensione di noi stessi che ha però grandi ricadute dal punto di vista economico sociale e di salute. L’Olanda non è sempre andata in bicicletta: fino a qualche decennio fa andavano tutti in auto, ma poi c’è stata una scelta politica perchè si è verificato che mezz’ora al giorno fa star meglio la gente e la induce a lavorare di più perché ha meno malattie e sta meno a casa. Più gente in bicicletta per l’Olanda ha voluto dire un risparmio generalizzato per tutti a cominciare dallo Stato. Cerchiamo di imitare gli olandesi… Noi facciamo il possibile: a Schio, Bassano, Isola e Schio abbiamo sedi e un programma di una trentina di manifestazioni tutte molto seguite; abbiamo superato i 400 e ci avviamo ai 500. La risposta è buona, il concetto della bicicletta che non inquina attira la gente consapevole del fatto che andando a pedali si sostiene l’ambiente sano e non lo si inquina.

La bicicletta, amica ecologica, ma sottovalutata (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)

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