NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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La bicicletta, amica ecologica, ma sottovalutata

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La bicicletta, amica ecologica, ma sottovalutata

VicenzaÈ ha allo studio alcune iniziative interessanti che mirano a ripristinare avantaggio della bicicletta antichi percorsi ferroviari oggi dimessi e itinerari prettamente turistici che attraversano addirittura o molte province o la sola provincia di Vicenza, ma per tutta la sua estensione nord-sud, come la Noventa/Tonezza…

vladimiro riva (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)VLADIMIRO RIVA- Vogliamo due cose essenzialmente cime VicenzaÈ: la prima è un sogno che vuole trasformare la Treviso Ostiglia una vecchia ferrovia abbandonata da anni che almeno finora non viene utilizzata nella nostra provincia; un percorso che potrà rappresentare una grandissima opportunità per il cicloturismo; l’altro progetto è quello di disegnare un vero catasto delle strade bianche. Stiamo asfaltando tutto mentre con alcuni mezzi si possono individuare tutte le sterrate della provincia e arrivare a una mappa vera e completa. Forse sarebbe anche il caso di mettere assieme un catasto delle piste ciclabili che oggi non sono collegate e non fanno parte di un progetto organico. La Regione ci ha dato la possibilità di fare una piccola raccolta di dati sui percorsi adatti ai ciclisti. È stata realizzata una pubblicazione che ha in copertina la Rotonda, il che è un punto di rilievo per Vicenza. Per quanto riguarda la salute penso che una iniziative tipo la via dei Berici sia un mezzo formidabile mediato da tanta gente che ci mette il suo e quel che avanza lo riversa in opere benefiche: fa conoscere il paesaggio berico che in auto non si vede, mentre in bicicletta per strade interne diventa qualcosa di magico da conservare, ma non solo: bisogna rilanciare. Per fare turismo occorre però struttura ricettiva, piccole officine, magari una guida: se non si trova tutto questo l’immagine è assolutamente negativa, mentre il mercato in espansione favorirebbe tutte le iniziative serie. La strada è in salita, chiaro, ma chi vuol fare cicloturismo è quello che gode nell’andare a passeggio non certo nel tirarsi il collo facendo gare con gli amici. Altra cosa: gli spazi riservati ai ciclisti debbono essere sfruttati dai ciclisti, non intasati o snobbati, come avviene in Viale Trento. Tornando al discorso dei percorsi lunghi sottolineo che per quanto non ancora utilizzato il vecchio tracciato della ferrovia tra Ostiglia e Treviso è ancora tutto lì, disponibile, ci sono le vecchie case cantoniere, tutto quel che occorrerebbe per fare. In senso nord sud c’è il percorso che si è inventato l’avv. Cevese che dalla bassa vicentina porta addirittura fino a Tonezza 70 chilometri più a nord…

remo longin (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)REMO LONGIN- Ho collaborato direttamente con l’avv. Cevese, il percorso cosiddetto Fogazzaro/Roi fa parte di una serie di tracciati; il primo tratto verrà inaugurato a Marano in aprile, i tempi lunghi sono dovuti al fattore accordo tra le amministrazioni, perché ci sono tanti problemi da combinare tutti assieme. Siamo tutti volontari e lavoriamo per andare avanti e arrivare in fondo al lavoro; dopo Marano ci sarà Tonezza che sarà inaugurato il 15 aprile: sono 70 chilometri lungo i quali ogni Comune ha indicato i propri punti di contatto con le realtà locali. Stiamo andando avanti. I punti difficili oggi sono a Dueville a Caldogno dove l’anno scorso ha rotto gli argini il Bacchiglione.

NICOLA FERRONATO- Interrompo per dire che per quanto riguarda Caldogno l’opera in questione è finanziata, cioè si può fare, ma troviamo ancora resistenze nei proprietari. Quando si va a toccare gli argini si trovano i proprietari che vogliono essere espropriati e in alternativa fanno valere il loro diritto di impedire il passo nei tratti di loro competenza. Ci sono 100mila euro a disposizione, ma ci sono anche gli intoppi che tra l’altro ci hanno bloccato al bosco di Dueville che dal punto di vista paesaggistico è un unicum vero e proprio. Ora si va dal ponte di Cresole a strade asfaltate escludendo l’argine; spero che troveremo una soluzione con i proprietari proprio per aprire al percorso una delle parti più affascinanti tra l’altro a contatto col fiume. Queste soluzioni avrebbero senso anche per la stessa Vicenza che a nord si troverebbe collegata a Caldogno, ma non solo, anche all’alto vicentino un tratto dopo l’altro.

Diciamo anche che tutto questo dà l’idea di che cosa potrebbe essere la realtà di un utilizzo quotidiano e allargato a tanta gente della bicicletta sulle nostre strade. Per andare a scuola, al lavoro, eccetera…

luigina liotto (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)LUIGINA LIOTTO- È un uso che personalmente faccio tutti i giorni come una attività normale: parto da Monticello Conte Otto e vado fino a via Ragazzi del 99 utilizzando la pista ciclabile, dove c’è poca gente, molta di più a piedi che in bici. D’inverno ovviamente ce n’è ancora meno. Ma è la mia aria che respiro da quando ero bambina e mi piace continuare a farlo. Per me si tratta di andare al lavoro e di tornare poi a casa. Tra l’altro è un esercizio fisico che fa benissimo, anche se si tratta di pochi chilometri è un’attività decisamente importante per il corpo.

NICOLA FERRONATO- Questo dell’utilizzo scarsi delle piste è da chiarire. Prima di tutto a partire dalle definizioni. Ci sono le piste ciclabili, le piste ciclopedonali, ci sono standard, metrature da rispettare e altro. La passeggiata in bicicletta è salutare come quelle a piedi con il rispetto del buon vivere civile. La frequentazione penso che dipenda anche dal collegamento che ciascun percorso ha con quello successivo, o tra Comune e Comune.

REMO LONGIN- C’è anche chi tira forte proprio nelle piste ciclabili; a qualcuno bisognerebbe ripulire il cervello, nell’alto vicentino ci sono stati alcuni incidenti e qualche denuncia. Un po’ di buon senso e di educazione, come in strada dove molto spesso le biciclette non stanno in fila come dovrebbero, ma in coppia e occupano la strada. Io vado da Velo d’Astico a Dueville e ritorno e posso ben dire che rischio di più di giorno: di notte con il lumino incontro al massimo mezza dozzina di auto…

La bicicletta, amica ecologica, ma sottovalutata (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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