(C.R.) Un intero settore, quello del mondo agricolo, in allarme per la siccità. Un periodo davvero lungo senza piogge e con pochissima neve in montagna rischiano di provocare problemi generalizzati a molti prodotti, a cominciare da quelli che rappresentano i punti di forza del Vicentino: dagli asparagi alle ciliege, dall’olivo ai cereali. Tutte queste produzioni sono considerate a rischio, anche se la preoccupazione maggiore riguarda l'abbassamento delle falde, che potrebbero portare ad un razionamento dell'acqua destinata all'irrigazione. Ne abbiamo parlato con quattro addetti ai lavori che ci fanno il quadro (preoccupante) della situazione.
Diego Meggiolaro, presidente provinciale Coldiretti:
«Necessario più impegno per ricaricare le falde»
L’allarme principale arriva dalla Coldiretti di Vicenza che, per voce del presidente provinciale Diego Meggiolaro, già da tempo ha espresso la preoccupazione per il perdurare della siccità. «Le avevamo esternate un mese fa - spiega Meggiolaro - purtroppo in questo periodo la situazione non è migliorata, vista l’assenza o quasi delle piogge. I danni maggiori al momento riguardano la fienagione e quindi di conseguenza il settore della zootecnia: i prati stanno soffrendo, alcune stime indicano che nel Vicentino sinora è andato perso circa un terzo della produzione di fieno rispetto alla media degli altri anni. La siccità sta bloccando l'erba, la cui crescita è ferma come a gennaio».
Problemi anche per i cereali, in particolare frumento ed orzo. «Queste culture stanno soffrendo - spiega Meggiolaro - visto che sono in una fase, come si dice in termine tecnico, di stress idrico. La mancanza d'acqua è visibile dalle aree giallognole, ma qui la stagione non è ancora compromessa, purché la pioggia arrivi entro la fine del mese. In generale il cereale ha la possibilità di recuperare, ma come si può capire la situazione è a rischio».
Poi ci sono i “pezzi forti” dell'agricoltura vicentina, i cui produttori sono particolarmente preoccupati. «Capisco l’allarme per gli asparagi, che essendo una verdura ricca d’acqua, rischiano di essere penalizzati. Per quanto riguarda viti e ciliegi al momento attuale non esistono particolari allarmi, visto che le foglie ancora non ci sono: sino a primi giorni di aprile non dovrebbero esserci problemi, che invece, persistendo la siccità, nascerebbero al momento del germogliamento, che necessita di acqua. Lo stesso discorso può essere fatto per le piante di olivo. Per quanto riguarda le verdure da campo l'acqua è necessaria quasi quotidianamente, quindi sono obbligatori gli impianti di irrigazione».
Il presidente Meggiolaro lancia un appello sul "bene acqua". «Bisogna saperla non sprecare e per questo motivo durante l'inverno abbiamo più volte insistito sulla necessità di tutelare le falde, che non sono mai piene a sufficienza ma che ora risultano molto basse. Va lodato l'impegno dei consorzi di bonifica, ma si potrebbe e si deve fare di più, soprattutto per la ricarica delle falde, visto che quanto l'acqua arriva al mare non è più di nessuno. Se mi è consentita la battuta sarebbero necessari meno convegni e più interventi sul territorio».
Giuseppe Zuech, presidente Consorzio di Tutela Ciliegia di Marostica IGP:
«Fioritura anticipata di una settimana, servono le piogge in tempi brevi»
Il problema della mancanza d'acqua riguarda anche le piante di ciliegio di Marostica e dell'intera Pedemontana bassanese, che garantiscono un prodotto di grande qualità. «Per il momento non c'è nulla di compromesso - le parole tranquillizzanti di Giuseppe Zuech, presidente del Consorzio di Tutela Ciliegia di Marostica, che vanta anche il marchio di tutela IGP - ma ormai per la fioritura è questione di pochi giorni, sicuramente entro la fine del mese. Rispetto alle altre stagioni siamo in anticipo di almeno una settimana».
«In tempi brevi le piogge sono assolutamente necessarie - fa però notare Zuech - altrimenti si rischia di avere problemi sulla piante. Per le ciliegie l’acqua rappresenta un elemento vitale per produrre qualità, ovviamente assieme alle temperature miti di aprile e maggio. La pioggia dei giorni scorsi (lunedì 19 marzo, ndr.) nell'area pedemontana è stata salutare, vista la siccità anche quell'ora di precipitazione è sicuramente servita. Non c'è dubbio tuttavia che la situazione venutasi a creare è molto preoccupante, visto che ci siamo lasciati alle spalle un inverno con pochissima neve in montagna che non ha garantito la tradizionale riserva d’acqua, tipica dei primi giorni di primavera. In casi come questi si dice che chi è dotato dell’impianto di irrigazione è fortunato, ma qui il rischio è che le riserve d’acqua non consentano l'irrigazione o la limitino in maniera drastica. Non c'è dubbio che l'augurio di tutti è che le condizioni climatiche cambino al più presto».
L'acqua risulta fondamentale per la produzione della ciliegia di Marostica IGP. «Solo con la pioggia - spiega il presidente del Consorzio di Tutela - il frutto comincia a crescere, sino a diventare grosso e consistente. In caso di siccità perdurante la ciliegia resta piccola e con poca qualità, visto che la pianta porta via l’umidità dal frutto appena nato. Un inverno con pochissima acqua e quasi senza nevicate non hanno rappresentato un danno, anzi i coltivatori hanno potuto lavorare e svolgere quei lavori che invece non sarebbero stati possibili con il fango e il terreno troppo morbido. A pesare è la mancanza d'acqua che sta caratterizzando il mese di marzo».