NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Il Festival si è già presentato

Il Vescovo Pizziol e il sindaco Variati all’anteprima. «Sarà un’edizione straordinaria. Grandi nomi degli ospiti, testimoni della speranza biblica»

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Il Festival si è già presentato

Grande partecipazione e soddisfazione del pubblico all’anteprima dell’VIII edizione Festival Biblico, tenutasi ieri sera nel Santuario di Monte Berico in una serata di musica, parola, Bibbia e spiritualità guidata magistralmente da padre Ermes Ronchi, biblista e religioso servita, e da Marina Marcolini, scrittrice.

Presenti all’anteprima anche il vescovo di Vicenza monsignor Beniamino Pizziol e il sindaco vicentino Achille Variati, accompagnato dall’assessore allo sviluppo economico Tommaso Ruggeri.

«Sicuramente si tratterà di un Festival che porterà la Scrittura ad essere accostabile in maniera multiforme da tante persone, credenti, non credenti, “sulla soglia” della fede e anche “lontane”» ha commentato il vescovo Pizziol. «Per noi credenti la Bibbia è una persona, il Dio di Gesù Cristo, ma oltre a essere la parola di Dio è anche un testo di altissima letteratura e questo lo rende avvicinabile da moltissime persone». «I nomi degli ospiti annunciati – ha proseguito il presule – sono testimoni che hanno fatto propria la Parola di Dio e sono in grado di comunicarcela non solo con le loro idee ma anche nella vita».

«Sarà di certo un’edizione straordinaria del Festival – ha sottolineato il sindaco Variati -. Sono orgoglioso che Vicenza ancora una volta apra le sue porte e le sue piazze ad una manifestazione che è al tempo stesso religiosa e civile».

Il Festival si è già presentato (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Illustrando i contenuti del Festival edizione 2012, il presidente monsignor Roberto Tommasi ha sottolineato l’urgenza di una riflessione sulla speranza: «Di attenzione alla questione-speranza ci sembra ci sia ai nostri giorni particolarissima necessità. Siamo consapevoli che quello sulla speranza è un di­scorso delicato e facilmente mistificabile: forse per questo nello spazio pubbli­co solo pochi osano parlarne in modo serio (differente dall’ottimismo ciarliero e a buon mercato) mentre non pochi di fronte a questo tema arricciano il naso. Noi, attraverso le proposte del Festival, vorremmo proporre la que­stione-speranza in modo sensato, mettendo in campo elementi per credere e pensare a una speranza affidabile e responsabilizzante che si differenzi dalle illusioni consolato­rie»

Da parte sua don Ampelio Crema, anch’egli presidente del Festival, ha notato: «Se ci fermiamo un attimo e con calma scrutiamo la società in cui viviamo, la cultura che respiriamo, non possiamo non scorgere il “positivo” che ci circonda. Esistono vite “di speranza” che, in chiave religiosa o anche solo “laica”, mostrano la possibilità di un futuro di bene che si oppone ai tanti profeti della paura».

Molto sentita e poetica la serata in cui si sono alternate le riflessioni di padre Ermes Ronchi e Marina Marcolini, le musiche dei Nuovi Trovadori, complesso musicale interetnico la presenza di alcuni giovani musicisti rom, acclamati dal pubblico per diversi «bis», e le intense partecipazioni vocali delle lettrici Anna Zago e Gigliola Zoroni.

«Qualcuno si è preso la premura di contare quante volte nella Bibbia compare l’invito di Dio all’uomo di “Non temere”» ha rimarcato padre Ronchi. «Ben 365 volte, una per ogni giorno dell’anno. Come se questo appello fosse il buon giorno di Dio all’uomo».

Più volte nella serata è risuonato il nome di padre David Maria Turoldo, il religioso-poeta friulano, formatosi come religioso servita nel Vicentino e ordinato prete proprio a Monte Berico. «Torniamo a sperare come ogni anno la primavera torna a fiorire» un suo verso citato a conclusione della serata.

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