NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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I quattro percorsi

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I quattro percorsi

Paure e speranze, il nodo della paura e la scoperta della Speranza. Un tema molto attuale, che entra in dialogo con il libro dei libri, la Bibbia. Bibbia che si offre come parola di speranza affidabile.

Ci guidano all’incontro con le Sacre Scritture biblisti e filosofi, sociologi ed attori, economisti e cantautori, giornalisti, scrittori e religiosi.

Tema che in questa edizione del Festival biblico vogliamo “indagare” tramite 4 ambiti di approfondimento: 4 percorsi per vivere questa ricca esperienza culturale e spirituale.

1.     percorso biblico-teologico («La Speranza dalla Parola»)

La familiarità con il testo biblico è il filo rosso che guida l’intera rassegna. Biblisti e teologi (non solo cattolici) tramite lectio magistralis e conferenze, meditazioni e riflessioni ci aiutano a entrare nelle paure universali dell’uomo raccontate nella Bibbia e a scoprire il messaggio di speranza che scaturisce da essa. Convinti che di fronte allo smarrimento dell’epoca contemporanea la sapienza della Scrittura risplende più che mai per i bisogni (e i timori) delle donne e degli uomini d’oggi.

Su questo interverranno, tra gli altri, il priore della Comunità di Bose Enzo Bianchi, i biblisti Lidia Maggi, Bruna Costacurta e Ugo Vanni.

E ancora, tra gli studiosi di Sacra Scrittura: Luca Mazzinghi, Riccardo Lufrani, Antonella Anghinoni, e altri.

Nutrita anche la rappresentanza di filosofi e teologi, tra i quali Umberto Curi, Giacomo Canobbio, Duccio Demetrio, Massimo Fini, Angelo Casati, Silvano Petrosino, Adriano Fabris, Francesco Brancato, Ugo Sartorio.

2.     percorso socio-culturale («La Speranza dall’Uomo»)

I quattro percorsi (Art. corrente, Pag. 4, Foto generica)I media sono pieni di annunci catastrofici, tanto che il negativo sembra prevalere. Eppure se ci fermiamo un attimo e con calma scrutiamo la società in cui viviamo, la cultura che respiriamo, non possiamo non scorgere il “positivo” che ci circonda.

Esistono vite “di speranza” che, in chiave religiosa o anche solo “laica”, mostrano la possibilità di un futuro di bene che si oppone ai tanti profeti della paura.

Tra i tanti testimoni ed esperti “capaci di aprirci gli occhi” durante il festival incontreremo il sociologo anglopolacco Zygmunt Bauman, il cardinale Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong e il poeta bosniaco Abdulah Sidran. E ancora: il ministro il ministro per l’Integrazione e la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, interverrà al Festival in un dialogo con Antonio Sciortino, direttore di Famiglia cristiana.

Negli appuntamenti socio-culturali si alterneranno inoltre Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, monsignor Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Boiano, Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, Bartolomeo Sorge, direttore di Aggiornamenti sociali, Alessandro Zaccuri, giornalista di Avvenire, Vittorio Filippi, sociologo dell’università di Venezia, don Luigi Verdi, fondatore della Fraternità di Romena, Gerolamo Fazzini, direttore editoriale di Mondo e Missione, suor Eugenia Bonetti, religiosa impegnata contro la tratta delle donne.

3.     percorso storico-archeologico («La Speranza dalle Terre»)

Una novità qualificante di quest’anno è il focus “La linfa dell’Ulivo”, organizzato dall’Ufficio pellegrinaggi della diocesi di Vicenza coordinato dall’infaticabile direttore don Raimondo Sinibaldi. È un focus sulle terre bibliche che presenta, attraverso diverse e qualificate voci accademiche e non, le scoperte più recenti e gli studi più aggiornati sui luoghi della Bibbia, dalla Turchia delle prime comunità cristiane al Medio Oriente ebraico-cristiano.

Un viaggio tra archeologia e storia, geografia e letteratura promosso in collaborazione con lo Studium Biblicum Franciscanum e la Commissione episcopale per i pellegrinaggi di Gerusalemme.

Tra le persone che partecipano a questo simposio segnaliamo l’ambasciatore dello Stato di Israele presso la Santa Sede Mordechay Lewy e i noti archeologi Dan Bahat e Frederick Mario Fales.

Altri partecipanti di rilievo: Romano Penna, Silvio Barbaglia, Francesco Rossi de Gasperis, Martino Signoretto, Riccardo Lufrani, Stefano De Luca.

4.     percorso artistico-musicale («La Speranza dalla bellezza»)

Arte, musica, cinema e teatro sono vie privilegiate in cui l’uomo manifesta il suo vivere e soffrire. Il linguaggio artistico, nelle sue diverse espressioni, ci aiuta a scoprire le domande dell’uomo e a penetrare nell’intimo delle persone e rivelarci anche gli squarci di luce e di bene insiti in ognuno.

Ad accompagnarci saranno, ad esempio, le note del cantautore-professore Roberto Vecchioni, una voce significativa del panorama della musica leggera in Italia, da sempre attento alla dimensione spirituale ed “impegnata” della professione artistica.

E inoltre Luca Bassanese, Ars Cantus, e altri.

Ampia l’offerta delle mostre per accontentare gli appassionati di arte e di fotografia, ma anche per chi vuole trovare occasioni nuove per accostarsi all’archeologia o al panorama delle illustrazioni per l’infanzia.

Appuntamento ormai tradizionale è la mostra di illustrazione per l’infanzia «La paura e la speranza. I colori delle emozioni», in collaborazione con la Fondazione Stepan Zavrel di Sarmede (Vi), con 95 opere origini di illustratori professionisti provenienti da diverse parti del mondo.

Mi permetto di accennare velocemente ancora due aspetti importanti di questa edizione:

  • respiro internazionale come abbiamo potuto percepire dai nomi citati nei vari percorsi: Zygmunt Bauman (il noto sociologo di Leeds - Gran Bretagna), il poeta bosniaco Abdulah Sidran, il cardinale Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong; Mordechay Lewy, ambasciatore dello Stato di Israele presso la Santa Sede, Dan Bahat, archeologo israeliano di fama mondiale, suor Helen Prejean, suora americana, impegnata nella lotta contro la pena di morte (ispirò il film Dead Man Walking, vincitore di 4 premi Oscar); Leonel Narvàez, missionario colombiano, il biblista belga Frédéric Manns.
  • e il radicamento sempre più ampio nel territorio:
    • quest’anno diventano 12 i centri della diocesi vicentina coinvolti: Bassano del Grappa-Nove, Valdagno-Brogliano, Arzignano-Chiampo, Lonigo, Montecchio Maggiore, Dueville, Marola, Schio, Piazzola sul Brenta;
    • il festival si apre a una dimensione regionale grazie alla collaborazione con la diocesi di Verona. Anche nella città scaligera ci saranno appuntamenti legati al festival: in particolare un’esposizione di codici antichi della Biblioteca Capitolare, una lectio magistralis del teologo Giacomo Canobbio, un concerto de I Virtuosi Italiani, il pellegrinaggio nelle chiese di Verona Minor Hierusalem e un Happy Book nelle Librerie Paoline della città rappresentano i momenti principali di questa inedita e significativa tappa del Festival.

E questo grazie alla disponibilità e collaborazione della diocesi locale e di altre istituzioni della città scaligera.

 

don Ampelio Crema

 

nr. 11 anno XVII del 24 marzo 2012

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