NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Metti… più di una sera a cena

Riparte il 14 aprile a Thiene una rassegna incentrate su tre temi: il pianoforte, la musica operistica e il jazz

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Metti… più di una sera a cena

Metti… più di una sera a cena (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Ritorna in grande stile l’attesa rassegna musicale thienese "Metti una sera... in Musica", con un ricco calendario di concerti ed eventi organizzato dal Comune, Assessorato alla Cultura, e dall’Istituto Musicale Veneto Città di Thiene in collaborazione con Asolo Musica-Veneto Musica, Ministero per i beni e le Attività Culturali, Regione ed il patrocinio della Provincia. Una kermesse fino a maggio inoltrato che offrirà un affascinante viaggio nei diversi generi musicali in quindici appuntamenti di qualità e in sette differenti luoghi di Thiene. «Una rassegna – ha dichiarato Anna Maria Fiengo, assessore comunale alla Cultura – che quest’anno viene arricchita da nuove e prestigiose proposte, con ben quattro eventi dedicati alla lirica e due al jazz. Un impegno organizzativo notevole che in tempi di scarse risorse ha incontrato la compartecipazione di sponsor sensibili al nostro progetto di valorizzazione e diffusione della cultura musicale, permettendo molti eventi ad ingresso gratuito». Partner organizzativo con il Comune è l’Istituto Musicale Veneto Città di Thiene, il cui direttore artistico è Riccardo Brazzale, al quale abbiamo rivolto alcune domande.

Quali sono le caratteristiche di questa rassegna?

«Credo che questa nuova stagione offra molti spunti per farsi avvicinare da tanti appassionati di musica e di cultura, non solo di Thiene. Ci sono tre fili conduttori: il primo è quello del pianoforte, con una maratona pianistica con cui ricordiamo anche il compianto Renato Maioli e poi, a maggio, l'atteso recital di Andrea Bacchetti sulle Variazioni Goldberg. Il secondo è la musica operistica, molto vicina anche al teatro. Infine c'è la musica del ventesimo secolo, vicina al jazz. Sempre con una certezza: la musica e la cultura non possono che avere un unico confine, quello della qualità e della bellezza».

Metti… più di una sera a cena (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Come viene accolta dal pubblico una rassegna che unisce generi così diversi tra loro?

«Abbiamo fatto una scelta inusuale nel metter insieme diversi generi, ma nella piena coscienza di cercare fra i gusti del pubblico la strada per un contatto duraturo. Thiene ha sempre avuto con la musica un rapporto un po' "obliquo", quasi sovrastato dalle certezze del teatro, della prosa, dello spettacolo. Quello che cerchiamo di fare anche con l'Istituto Musicale, in stretta collaborazione con l'Assessorato alla Cultura, è di far crescere una cultura musicale di base, che possa dare gli strumenti, certamente più difficili e ostici, rispetto ai linguaggi della letteratura e del teatro, per poter scegliere la qualità anche per la musica dal vivo».

Fare una rassegna così lunga e varia in un piccolo centro della provincia, cosa toglie e cosa aggiunge rispetto ad un'altra fatta in un capoluogo o in una grande città?

«Diciamo la verità: noi dobbiamo fare anche di necessità virtù. Quello che spendiamo per tutta la stagione, in un capoluogo o in una grande città viene investito per un solo concerto. E allora dobbiamo aguzzare l'ingegno, ottimizzare le risorse, convincere gli amici musicisti, magari impegnandoci nel farli star bene quando si trovano a Thiene. E, appunto, essere "diversi": proporre anche qualcosa che in altri centri non c'è. Per esempio, in maggio dedicheremo molti sforzi al mondo della lirica, proprio per avvicinare al pubblico un settore che di norma sarebbe molto costoso e che invece continua ad avere trasversalmente molti appassionati».

Nel ricco calendario c'è anche una data in cui si esibirà con la sua Lydian Sound Orchestra. Come sta evolvendo questo progetto?

«Con la Lydian stiamo vivendo proprio un bel momento: sembra quasi che quest'anno stiano maturando tanti frutti di un lavoro che viene da lontano. In questi primi mesi abbiamo suonato a Orvieto per Umbria Jazz Winter, ma anche a Padova, Firenze e Perugia, e abbiamo già inviti significativi: di nuovo a Perugia per Umbria Jazz il 13 luglio, ma anche all'estero. A Thiene registreremo il nostro nuovo tributo a Thelonious Monk e nel concerto di domenica 22 aprile faremo sentire in anteprima il lavoro che poi a luglio porteremo in Umbria. La soddisfazione più bella è che oramai l'orchestra è riconosciuta per il suo suono, per il "lydian sound" e nel jazz questo è un complimento impareggiabile perché sappiamo quanto sia il risultato dell'interazione fra le diverse idee dei tanti bravissimi solisti nel gruppo».

Lei è anche lo storico direttore artistico di Vicenza Jazz, che ai primi di maggio ripartirà con la 17ª edizione, dedicata alla musica dall'Oriente. Ci può dare qualche breve anticipazione?

«Sarà un'edizione fuori dagli schemi. Non credo capiti tutti i giorni di incontrare e sentire musicisti provenienti dall'India, dal Vietnam, dal Giappone che verranno appositamente a Vicenza, al di fuori delle tournée, primo fra tutti il percussionista Trilok Gurtu che inaugurerà il festival il 4 maggio. Ma come al solito ci saranno anche i grandi nomi americani, da Uri Caine a Roswell Rudd, da Ron Carter a Kenny Barron, senza dimenticare gli italiani: Paolo Fresu, Stefano Battaglia, Fabrizio Bosso, Franco D'Andrea, quasi tutti con progetti speciali o comunque in prima assoluta. Insomma, credo che anche quest'anno Vicenza Jazz possa costituire un'occasione unica per farci sentire una città europea».

Metti… più di una sera a cena (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)

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