NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Discarica a Monte di Malo, si va verso il "no". “Ma resteremo in guardia”

La Regione si esprimerà a breve sulla struttura ai confini con San Vito di Leguzzano, ma c'è fiducia dopo il parere negativo della Sovraintendenza. Non è escluso che per l'area venga presentato un altro progetto

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Discarica a Monte di Malo, si va verso il "no". “M

(C.R.) Sarà la Regione Veneto, in tempi brevi, a pronunciarsi per ultima sulla discarica in località Vanzi, al confine tra Monte di Malo e San Vito di Leguzzano. Un'ipotesi che continua a spaventare non solo gli abitanti dei due comuni, ma anche tutti i residenti del comprensorio, tanto che il comitato spontaneo di protesta ha raccolto adesioni nell’intera vallata, fino a Cornedo e Valdagno, portando le firme a Venezia. Sul versante opposto c'è invece la Monte Verde srl, impresa di Montecchio Maggiore che ha acquisito i diritti di sfruttamento dell'ex cava di bentonite e che, appunto propone di trasformarla in discarica pubblica. Nonostante della vicenda non si parli più da qualche mese, l'argomento rimane di attualità e continua a vedere sindaci e comitato impegnati a non mollare la presa. Anche perché la questione potrebbe non chiudersi definitivamente ma riproporsi, forse con un progetto alternativo, magari presentato dalla stessa Monte Verde.

 

Costante Pretto, sindaco di Monte di Malo:

«Il sogno è la nascita in questa area di un grande parco»

costante pretto (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Il primo ad opporsi alla discarica è stato Costante Pretto, sindaco di Monte di Malo, che ha interpretato il pensiero di tutti i suoi cittadini e di quelli dei centri limitrofi. «Con una certa soddisfazione - spiega Pretto - possiamo dire che sulla discarica sinora sono arrivati tutti pareri contrari: dopo quelli dei due comuni, che se vogliamo erano anche attesi, si sono espressi in questo senso anche la Provincia di Vicenza, l'Arpav e recentemente anche la Sovraintendenza. Ora la parola spetta alla Regione che, pur non essendo vincolante, molto difficilmente si esprimerà in maniera contraria rispetto alla Sovraintendenza».

In questi mesi il sindaco ha lavorato con grande impegno per dimostrare che la costruzione della discarica in quel territorio risulterebbe deleteria. «Abbiamo voluto raccogliere tutti i dati possibili – precisa il primo cittadino – per far capire che la nostra non è una scelta "a prescindere" ma che i pericoli sarebbero reali. Al Gruppo Istruttorio è stata presentata una relazione tecnica, supportata dall´Ufficio tecnico e da un´indagine geologica, in cui si evidenziano i problemi legati alla sicurezza viaria, alla fragilità del territorio, alle frane e agli smottamenti che hanno interessano, anche di recente, l´area. Inoltre abbiamo messo in evidenza il rischio di contaminazione delle falde acquifere che potrebbe danneggiare l´acqua portandola ad una qualità inferiore rispetto ad oggi, anche in altre zone più a valle».

A Monte di Malo nessuno si illude che la società castellana rinunci al business in maniera così facile. «Noi continueremo a tener monitorata la situazione, anche perchè si tratta di un'area depressa. Riteniamo che la società in questione tornerà a presentare qualche progetto. Il nostro sogno è che in zona possa nascere un parco, ma ci rendiamo conto che in questo momento è un'utopia. Semmai confidiamo in un progetto di ripristino, e in tal senso siamo anche disposti a metterci a tavolino, magari con una parte dell'area destinata, ad esempio, ad un impianto fotovoltaico o ad energia pulita».

 

Antonio Dalle Rive, sindaco di San Vito di Leguzzano:

«L'azienda potrebbe ritirare il progetto»

antonio dalle rive (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Un importante indiscrezione arriva da Antonio Dalle Rive, sindaco di San Vito di Leguzzano, uno dei due comuni coinvolti nell'area di località Vanzi. «Dopo il parere della Sovraintendenza – spiega il primo cittadino – la Regione non potrà opporsi, quindi ci attendiamo un altro parere negativo. Ma non è escluso che prima che la Giunta Regionale emetta la sua sentenza, l'azienda possa ritirare il suo progetto, magari in una strategia che la porti ad avere qualche altro obiettivo. Di certo per la progettazione sono stati spesi tanti soldi, in genere non si fanno questi grossi investimenti con il rischio di vanificare il tutto. Di certo quello che è stato presentato era di difficile realizzazione per una serie di motivi».

«L’elemento chiave è la fragilità del territorio – aggiunge Dalle Rive – e sin dall'inizio ero convinto che sarebbe stata determinante sulla decisione finale anche di fronte ad eventuali proposte alternative. Il problema infatti non sarebbe cambiato in caso di modifica del numero o della quantità di materiali conferiti nella discarica che non può sopportare la presenza di 325 mila metri cubi di rifiuti».

A parte il rischio discarica (che come detto non dovrebbe venire realizzata) il territorio di San Vito di Leguzzano ha dovuto dare i conti nella sua storia, anche abbastanza recente, con cave e miniere. «Diverse non ne esistono più - conclude il sindaco Dalle Rive - e in buona parte le aree sono state bonificate. La realtà è che nei decenni scorsi la Regione avrebbe dovuto controllare con maggiore attenzione, chiedendo anche le fidejussioni necessarie per il ripristino delle cave dismesse. Noi ne abbiamo ancora una da sistemare».

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