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NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Discarica a Monte di Malo, si va verso il "no". “Ma resteremo in guardia”

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Discarica a Monte di Malo, si va verso il "no". “M

Mosè Squarzon, componente Comitato No-discarica:

«Non molliamo, pronti ad altre forme di protesta»

mose squarzon (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Calma solo apparente all'interno del Comitato No-discarica, che nonostante le notizie positive arrivate sinora, rimane in allerta. «Siamo ancora in attesa, ma in ogni caso noi non ci scioglieremo», assicura Mosè Squarzon, uno dei responsabili del comitato assieme a Lucia Dellai, che invece è la portavoce. «Sino a questo momento – riprende Squarzon – tutti i pareri sono stati negativi e in tal senso ci auguriamo che anche la Regione Veneto si esprima in questa direzione. Noi comunque non ci fidiamo e quindi resteremo vigili sulla vicenda per capire cosa potrà succedere ora e in futuro. L'esperienza, anche di altri comitati, è quella di non fidarci perché il rischio è che progetti simili vengano riproposti dopo un certo numero di anni, magari passando sotto silenzio o quasi. Noi siamo pronti a riprendere le forme di protesta, anche clamorose, come successo nei mesi scorsi. E anche a studiare nuove iniziative».

Tra quelle più significative il sit-in silenzioso nell´ex cava, durante la visita della commissione tecnica regionale, avvenuta a metà dicembre. Oltre alla realizzazione di decine di striscioni con frasi del tipo "Soldi per pochi, veleno per tutti", o ancora "Giù le mani dalla nostra salute", esposti dappertutto. «Sin dall'inizio – spiega il componente del comitato – abbiamo espresso la nostra preoccupazione, reale e suffragata dai fatti, per l'impatto ambientale dell'opera. Il progetto ci era stato presentato ufficialmente durante le vacanze estive a fine agosto, dando scarsissima pubblicità in un periodo in cui molti non erano a casa. Chiaro l'intento di sollevare meno polverone possibile, anche perché tra l'altro c'erano appena tre settimane per fare osservazioni in merito. Ma noi ci siamo compattati velocemente, opponendoci fortemente al progetto. Con buoni risultati da quanto si è visto».

 

Matteo Quero, consigliere provinciale:

«L'azienda è obbligata ad eseguire il ripristino ambientale»

matteo quero (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Sull'argomento è sceso in campo anche Matteo Quero, consigliere del Pd in Provincia a Vicenza, che ha seguito la vicenda da vicino anche per il fatto di essere residente a Monte di Malo. «L'ultima passaggio, per il quale siamo in attesa – dice Quero – è il pronunciamento da parte della Regione Veneto, che peraltro dopo il parere della Sovraintendenza dei beni architettonici e ambientali, non potrà che allinearsi. Il "no" di quest'ultima non è vincolante, ma è molto pesante, quasi mai una ragione esprime parere contrario».

Quero è molto duro con l'azienda di Montecchio, proprietaria dell'area, e pretende che ora si proceda, in termini rapidi, con un iter capace di dare una svolta alla questione. «In località Vanzi – spiega il rappresentante del Partito Democratico – la Provincia, più precisamente l'assessorato all'ambiente dell'ente, ha fatto le opportune verifiche, da cui è emerso che è necessario un ripristino ambientale, che peraltro viene richiesto da anni. Inutile a mio parere, che coloro che hanno presentato il progetto facciano voli pindarici, facendo intuire chissà quali vantaggi. Qui in sostanza vengono chieste due cose: che non si vada avanti nel progetto e che l'azienda provveda, a sue spese, al ripristino ambientale di un'area che in passato è già stata utilizzata».

L'ultimo punto in questione riguarda il futuro dell'area. «Su questo è necessario – conclude Matteo Quero – che le amministrazioni competenti, quindi Monte di Malo e San Vito, si confrontino per discutere e programmare un progetto di sviluppo. La creazione di un impianto a pannelli fotovoltaici o a energia pulita? Non lo so, sembra che le ultime normative in materia, peraltro in discussione, possano vietare l'utilizzo delle aree di terreno per questi scopi e diano la possibilità di installarli solamente sui tetti delle case o delle aziende».

 

nr. 14 anno XVII del 14 aprile 2012

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