NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

Supersfida a Thiene: cinque candidati e dodici liste

facebookStampa la pagina invia la pagina

Supersfida a Thiene: cinque candidati e dodici lis

PAROLIN: «Abbiamo già denunciato in una infuocata assemblea al Santo, la nostra contrarietà alla costruzione del digestore, un’opera che non vuole nessuno e che distruggerà 20 mila metri/quadrati di territorio. Il nostro slogan sarà "Biogas! Non bruciamo la Polenta"».

BUSETTI: «Forse non tutti sanno che l'inquinamento delle falde nel nostro territorio è particolarmente elevato per quanto riguarda i nitrati. Per questo gli esperti hanno considerato essenziale trovare una soluzione tecnica per lo smaltimento dei liquami. Da qui è partito il progetto che prevede, attraverso l'uso del calore, la possibilità di risolvere in gran parte questo inquinamento. Tuttavia, come già detto più volte ai tecnici, siamo d'accordo solo ed esclusivamente se per far funzionare l'impianto non si debba usare mais, maesclusivamente i rifiuti vegetali, ovvero quella parte dell'umido, che deriva per esempio dagli sfalci o dalla frutta e verdura andata a male, per creare biogas».

BUSATO: «L'attuale amministrazione ha autorizzato un impianto frutto solo di interessi privati incrociati a scapito dei cittadini e dell'ambiente. Non si deve fare. E se si vuole davvero utilizzare un impianto ad energia rinnovabile le tecnologie da Supersfida a Thiene: cinque candidati e dodici lis (Art. corrente, Pag. 4, Foto generica)utilizzare sono altre. Quelle ad impatto zero ambientale estistono, come nel caso dello skyngas».


Come giudica la chiusura dell'ospedale di Thiene e come ritiene possa venire utilizzata in futuro l'area dell'ex Boldrini?

GAMBA: «Anche in questo caso la cittadinanza non è stata interpellata sulle decisioni da prendere, tutto ci è stato calato dall'alto come si fa con dei sudditi, più che dei cittadini. Ormai l'unica cosa possibile sarà quella di spingere l'Ulss 4 a ripensare ai suoi servizi di prevenzione e riabilitazione, al momento carenti, disincentivando così l'esodo verso le altre Asl per avere servizi, con probabile risparmio sui rimborsi. Necessario riunire rapidamente tutti i servizi in un'unica struttura potrebbe rendere più agevole avere a che fare con il sistema sanitario. Tutto questo con una struttura come il Boldrini, pronta, senza bisogno di ulteriori costruzioni o lavori impattanti».

CASAROTTO: «Come dice il proverbio “inutile piangere sul latte versato” per cui ritengo fuori tempo massimo ritornare a parlare e dare giudizi circa la chiusura dell’ospedale di Thiene: oramai il nuovo ospedale di Santorso è una realtà e bisogna guardare avanti. Per quanto riguarda, invece, il futuro utilizzo dell’intero complesso ex Boldrini, oltre ai servizi territoriali già previsti occorre dare attuazione al più presto al piano socio sanitario in tema di rete extra-ospedaliera organizzata per l’assistenza fuori dalla struttura sanitaria. Nella moderna concezione di sanità l’ospedale serve a curare la sola fase acuta, mentre per la riabilitazione e per le malattie croniche occorre rivolgersi alle strutture e alle cure sul territorio e il vecchio ospedale di Thiene può in questo senso continuare a svolgere un ruolo importante. Non sono d’accordo all’ipotesi che possa essere demolito: come previsto negli accordi a suo tempo sottoscritti tra l’amministrazione comunale e Ulss n. 4 Alto Vicentino giusto che si trasferisca, non appena le condizioni lo consentiranno, la sede centrale dell’Ulss con tutti gli uffici amministrativi».

Supersfida a Thiene: cinque candidati e dodici lis (Art. corrente, Pag. 4, Foto generica)PAROLIN: «Italia dei Valori è contraria al project financing in corso, un progetto che fa pagare i costi ai cittadini mentre assicura i guadagni al privato, in questo modo si fa mercato sulla salute dei cittadini stessi. Il piano socio-sanitario prevede la chiusura di altri ospedali tra cui Valdagno e Noventa Vicentina, un campanello d’allarme da non sottovalutare, con un conto salato annuo di 20 milioni di euro. Per il Boldrini che è di proprietà della Asl bisognerà dare la parola ai cittadini, perché senza il loro consenso, non c’è democrazia».

BUSETTI: «L'ospedale è un progetto partito anni fa, arrivato oggi a compimento. Il Boldrini è diventato distretto del territorio e raccoglie tutti quei servizi e quelle attività già esistenti e che sono di servizio al cittadino, nell'ambito di un sistema sanitariointegrato. Il nostro obbligo è quello di vigilare affinché i servizi sanitari sul territorio siano sempre più mirati alle reali esigenze dei cittadini, sia con la prevenzione che con la cura».

BUSATO: «La sanità e il paese è allo sfascio tanto che per costruire gli ospedali nuovi si deve ricorrere ai soldi dei privati. Costi che poi graveranno come sempre su noi cittadini. Visto la lontananza del nuovo ospedale si dovrebbe almeno tentare di istituire un'unita di pronto soccorso rapido a Thiene visto che è il primo soccorso che spesso fa ladifferenza tra la vita e la morte. L'area dell'ex Boldrini dovrebbe venire utilizzate per le strutture, ormai fatiscenti, che sono ospitate attualmente nell'area Nordera».

 

nr. 16 anno XVII del 28 aprile 2012

« ritorna

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar