NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Thiene sta diventando laboratorio politico?

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Thiene sta diventando laboratorio politico?

L'intervento di Ciambetti sottolinea che la base essenziale per la vita di un partito è ancora una volta la formazione, la costruzione dei quadri. Concetto perduto nei grandi partiti da parecchio tempo, diciamo da quando è nato il berlusconismo assieme alla cosiddetta seconda Repubblica. Concludiamo su questo tema?

Thiene sta diventando laboratorio politico? (Art. corrente, Pag. 4, Foto generica)RAFFAELE GRAZIA- Io sono cresciuto all'interno di un partito che era la DC e faccio parte di quella generazione che per ultima ha avuto l'opportunità di formarsi. Cosa che non è più successa dopo perché sono venuti meno i partiti i quali hanno pensato di non far più crescere la propria consistenza partendo dalla passione e anche dalla competenza. Il mio percorso è stato comunale per molti anni poi nel partito dove c'era una organizzazione che permetteva il confronto ad esempio localmente tra comitato comunale e consiglieri. Si decideva e si sollecitava, si chiedevano scelte a chi aveva responsabilità e in quell'ambito si imparava che cosa è l'amministrazione. Tutti i partiti sono diventati lideristi e autoreferenziali per cui non hanno mai vissuto di questo tipo di esperienza, hanno tenuto i movimenti giovanili perché debbono esistere ma mai è stato affrontato il tema della formazione della nuova classe dirigente, anche perché il tema prevalente era quello del mantenimento della classe dirigente che già c'era. Nel 90 sono stato eletto perché certamente i maggiorenti della DC di Bassano mi hanno dato una mano, sono diventato consigliere comunale mentre rimaneva a casa un sindaco uscente con due assessori. C'era una logica che diceva ai 24 consiglieri ancora presenti allora di far entrare gente giovane, ed eravamo in quattro. C'era una capacità di ricambio che ora non c'è più ed è un dramma. Sarà uno dei limiti di esperienze del tipo del movimento Cinque stelle, persone rispettabili magari capaci, magari con doti, ma che si confronteranno con la difficoltà del governo della cosa pubblica senza avere una dotazione di conoscenze che gli permettano di fare quel che un amministratore deve fare. Il dato delle elezioni amministrative in questo senso è per la prima volta un dato che porta risvolto nettamente politico; se prima si è votato pero le persone per la buona amministrazione questa volta la scelta è stata politica ed i partiti dovrebbero rifletterci molto bene. Prima si esprimeva una idea politica soprattutto nelle elezioni politiche e regionali; per il resto si votava sul concetto locale, sulla persona, indipendentemente dalla tessera. Se leggiamo questo voto ci rendiamo conto che la gente ha dato un segnale alla politica e non alo governo locale. È un problema rispetto al quale è giusto fare qualche ragionamento.

ROBERTO CIAMBETTI- Debbo dire che la Lega ha sempre fatto formazione. Nel 93 sono entrato in lega Nord dopo un corso interno per amministratori, la settimana scorsa alla Bocconi è terminato un corso per una classe amministrativa, gente che è già nei consigli vari. Non si tratta però di una cosa strutturata e diffusa come dovrebbe,, si tratta di situazioni di eccellenza mentre altre vanno rimodulate. È fondamentale mandare nei luoghi di livello decisionale persone con formazione ad hoc. In Regione se fai una legge e sbagli fai danni ai cittadini invece che risorvergli i problemi. È un tema fondamentale che dovrà sempre più essere mirato e inseguito, ne siamo profondamente convinti: un bravo legislatore al posto giusto rende un servizio utilissimo alla collettività. In momenti difficili come questo ancora di più è importante rispettare questi principi.

Thiene sta diventando laboratorio politico? (Art. corrente, Pag. 4, Foto generica)VALERIO SORRENTINO- La mia formazione è stata prima di strada e poi di aule consiliari. Nel PdL c'è stata la fusione di movimenti diversi tra loro e anche di non facile conciliazione anche se poi una unità si è trovata. Chiaro che la gavetta sarebbe stata utile per tutti, in qualsiasi partito non si può prendere gente e catapultarla al massimo dei livelli. Quel che ho vissuto nel vecchio MSI non l'ho rivisto dopo nel PdL perché il problema del ricambio ad esempio non è mai stato affrontato per cui anche quando abbiamo avuto dei giovani che sono cresciuti poi non gli abbiamo aperto nessuno sbocco. In Europa non c'è niente di simile, da noi c'è gente che è in Parlamento da quarant'anni, senza ricambio: Non voglio essere pessimista ma la vedo dura sul fatto che questa classe dirigente possa seminare in modo da creare un ricambio generazionale. Ci vorrà uno scardinamento totale del sistema per ripartire, sarebbe bellissimo e gradito a tutti che in questo momento i dirigenti dei partiti capissero il pericolo che stiamo correndo, il pericolo di un salto nel buio come in Italia mai abbiamo vissuto perché c'è sempre stata qualche forza alternativa, qualche volto nuovo a cui si cittadini si sono potuti rivolgere anche con un voto di protesta. Berlusconi lo è stato dopo tangentopoli; oggi invece non è saputo creare una valida alternativa forse anche per la mancanza di figure carismatiche. Venute meno quelle che c'erano non so proprio dove andiamo a cercare nei ruoli subalterni qualche personaggio che prenda l'eredità e continui. Il momento è di forte crisi e non so quanto durerà ancora. Qualcuno potrebbe dire che Cinque stelle sia una alternativa. Io non lo credo, non lo credo finché non vedo un programma scritto, un qualcosa di concreto che vada fuori dal dire no a qualsiasi cosa perché è naturalmente troppo semplice.

FEDERICO GINATO- Riprendo il concetto dei partiti carismatici di Sorrentino per dire che forse il mio che ha cambiato tre segretari in cinque anni esce da questo pericolo, perfino troppo in così poco tempo. Sulla formazione debbo dire che da segretario provinciale vedo 400 giovani da 30 anni in giù, molti ventenni, dove il responsabile dell'organizzazione dell'organizzazione del lavoro e della formazione sono tutti sotto i 30 anni; queste figure sono diventate tutti assessori, guarda caso, da Thiene a Sandrigo, a Villaverla, a Marano, ecc. È gente che si è formata ed ha fatto un percorso che ha portato ad un risultato. Il movimento giovanile lo finanziamo con una quota, senza interferenze, e vedo che il risultato c'è. Il problema qualche volta è di altre figure di altra età che entrano in un ruolo non adatto. Sta al partito rendere omogenea la formazione di chi già fa politica rispetto a chi entra. A livello locale ce ne preoccupiamo particolarmente. Al livello nazionale, dove c'è gente sicuramente competente, ci si trova a dover superare un tetto di cristallo che non dà sbocchi. Fino a sindaco e al salto in più si arriva, oltre ci si trova davanti a questa difficoltà obiettiva. È la differenza che esiste tra le figure elette in modo diretto e quelle invece nominate dalle segreterie, cioè da sindaco presidente di provincia e di regione e invece i parlamentari che escono da altra logica, come sappiamo.

 

nr. 21 anno XVII del 2 giugno 2012

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