NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Polizia locale, i consorzi la strada del futuro

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Polizia locale, i consorzi la strada del futuro

Chiara Crestani, comandante della Polizia Locale Ai Castelli:

«Gruppo ridimensionato, ma grande lavoro nel comune di Montecchio»

chiara-crestani (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Chi ha visto ridimensionarsi il “gruppo”, essendo costretta a fare un passo indietro, è il Consorzio di Polizia Locale Ai Castelli, che come detto fa capo a Montecchio Maggiore. Il “fiocco azzurro”, con l'allora amministrazione guidata dal sindaco Maurizio Scalabrin, risale al 1° gennaio 2009 quando fu ratificato l'accordo tra i seguenti comuni consorziati: Montecchio Maggiore, Altavilla, Sovizzo, Creazzo, Brendola, Monteviale e Gambugliano. Quel Consorzio che serviva 61.800 abitanti e vantava un personale in servizio iniziale di 32 unità (24 agenti, 7 ufficiali e 1 dirigente) anche se era previsto un incremento graduale per arrivare a complessive 42 unità. In realtà la scorsa estate, come già anticipato nel paragrafo precedente, si è verificata una scissione: nella Polizia Locale Ai Castelli sono rimasti, oltre al capoluogo Montecchio anche Brendola, quattro sono entrati a far parte dell'Unione dei Comuni, mentre Altavilla Vicentina è rimasta da sola.

Chiara Crestani, attuale comandante della Polizia Locale Ai Castelli, non ha fatto parte di quell'esperienza, ma le è stato affidato l'incarico dopo la spaccatura. «Non conosco le vere cause della scissione, ma non si può nascondere che dal progetto iniziale si è fatto un passo all'indietro. Per quanto riguarda l'attualità, possiamo dire che con Brendola il rapporto rimane ottimo, anche perché di fatto esisteva anche prima della nascita del Consorzio. Poi per un biennio ha funzionato bene anche l'accordo a quattro tra Montecchio, Brendola, Creazzo e Monteviale, che aveva attorno ai 42 mila abitanti».

«Pur con questo ridimensionamento - conclude Chiara Crestani - la realtà che deve affrontare quotidianamente la Polizia Locale Ai Castelli è impegnativa: il nostro comune, che vanta due grosse realtà come Montecchio e Alte Ceccato (capoluogo e frazione distano tra loro circa 5 chilometri, ndr.) è interessata da ben quattro statali e un flusso di veicoli ingenti, al punto che almeno una nostra pattuglia è sempre impegnata sugli aspetti legati alla viabilità».

 

Davide Rodeghiero, comandante di Roana:

«In Altopiano persa una grande occasione per troppi campanilismi»

Davide Rodeghiero (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Anche sull'Altopiano dei Sette Comuni il progetto di un Consorzio unico di polizia municipale è un progetto cullato da anni ma che non è mai stato portato a termine. «Per il territorio è stata una grande occasione persa», assicura Davide Rodeghiero, comandante della stazione di Roana, che ha ricoperto lo stesso ruolo ad Asiago dal 2005 al 2011. «Aver fatto questo passo sei-sette anni fa - aggiunge Rodeghiero, che adesso nel comune roanese copre il ruolo di capo area del settore patrimonio, vigilanza e servizi alla comunità - sarebbe stato strategico: la Regione Veneto aveva messo a disposizione un po' di soldi, al punto che sarebbe stata plausibile la creazione di una centrale operativa, la cui mancata realizzazione ha rappresentato uno dei tanti “treni persi” dall'Altopiano. Io ero passato da Roana ad Asiago proprio per portare avanti questo progetto, ma non ci sono riuscito e mi dispiace».

C'è da chiedersi qual è stato il vero motivo del mancato accordo. «Sicuramente il campanilismo ha avuto una parte predominante - assicura il comandante Rodeghiero - a cui si aggiunge anche la mancanza di accordi tra organismi politici. Indubbiamente il territorio altopianese, con comuni come Enego e Roana distanti tra loro da oltre 40 chilometri, non facilita un accordo simile. Ma c'è da dire per il servizio di polizia municipale, come quello dei servizi sociali, solo il comune di Asiago può procedere da solo. Per tutti gli altri, in un modo o nell'altro, in futuro sarà necessario trovare un accordo di qualche tipo».

L'Altopiano, rispetto a tutti gli altri comprensori della provincia, ha la particolarità di una crescita esponenziale di presenze nei periodi di maggior afflusso turistico. Asiago, ad esempio, dai 7 mila residenti, passa a 25-30 mila in estate, ma in determinate giornate (ad esempio le domeniche di agosto) si sfiora quota 50 mila. «In effetti si tratta di un problema - conclude Rodeghiero - anche perché negli ultimi anni non è stato possibile avere dei rinforzi durante l'estate. Da parte nostra nei mesi estivi siamo in pieno organico, ma è chiaro che non è facile svolgere il lavoro che vorremmo fare».

 

nr. 23 anno XVII del 16 giugno 2012

 

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