NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Dossi nelle strade, è guerra nel Vicentino

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Dossi nelle strade, è guerra nel Vicentino

Gianfranco Trapula, assessore di Montecchio Maggiore:

«Rimossi i dossi perché non erano a norma»

trapula_gianfranco (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Anche a Montecchio Maggiore i dossi tradizionali sono stati letteralmente banditi. La conferma arriva da Gianfranco Trapula, assessore di Montecchio Maggiore, competente dei settori patrimonio, ambiente, energia, lavori pubblici, manutenzioni, mobilità e viabilità. «Ormai sono stati tolti tutti - conferma Trapula - e sostituiti con gli attraversamenti pedonali rialzati. Per dossi intendiamo quelli in plastica rigida, di colore giallo e nero, che erano fuori norma al punto che in caso di incidente e di successivo reclamo, il Comune ne avrebbe pagato le conseguenze. Per fortuna non è mai successo nulla e non esiste nessun reclamo in tal senso».

«Ma al di là degli aspetti legali - prosegue l'assessore castellano - i vecchi dossi rappresentavano realmente dei problemi, in quanto il rumore era un qualcosa che ci veniva segnalato dai residenti ma che è stato determinato anche durante i nostri sopralluoghi. A conti fatti ci siamo anche resi conto che gli attraversamenti pedonali rialzati risultano meno impattanti, ma sicuramente più efficaci, in quanto sono visibili da maggiore distanza, anche per la colorazione rossa sull'asfalto che rappresenta un richiamo di forte impatto. Molto spesso i dossi venivano visti dagli automobilisti all'ultimo momento e per questo spesso provocavano frenate improvvise e poi nuove ripartenze, con ulteriori rumori e spesso grosse fumate da parte delle vetture diesel».

«Ora la situazione a Montecchio ci pare ottimale - conclude l'assessore Trapula - e non esistono problemi, anche perché attorno all'ospedale non esistono ostacoli di nessun tipo per le ambulanze. Non è escluso che in futuro possa essere aggiunto qualche attraversamento rialzato, magari in corrispondenza dell'uscita di qualche scuola».

 

Giampaolo Rigoni, assessore di Asiago:

«Costretti a rinunciare, incompatibili con gli spazzaneve»

Giampaolo_Rigoni (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Un caso curioso emerge ad Asiago dove l'amministrazione locale è stata costretta a rinunciare ai dossi a causa degli spazzaneve, che durante l'inverno, transitavano nei vari punti delle strade per decine di volte. «Dopo un primo esperimento - spiega Giampaolo Rigoni, assessore ai lavori pubblici e alla polizia locale - siamo stati costretti a rinunciare per problemi contingenti. Sin dal primo inverno ci siamo accorti che la loro presenza era di ostacolo durante il passaggio degli spazzaneve e delle ruspe, che di fatto rischiavano di strappare e distruggere i dossi artificiali. A quel punto l'alternativa, come abbiamo sperimentato per un anno, è stata quella di installarli ad aprile per poi toglierli a fine ottobre: una soluzione che sembrava percorribile ma ci siamo accorti che i nostri operai ci mettevano due settimane in entrambi i periodi. E a quel punto, una volta fatti i conti abbiamo deciso di rinunciare anche per motivi economici».

«In realtà nel comune di Asiago - aggiunge l'assessore Rigoni - ne rimane uno permanente in via Cavour, nella zona a sud del paese, ma più che di un dosso artificiale, rappresenta un tratto di strada rialzata, che è stata fatta per ridurre la velocità in un tratto obbligato di grande passaggio (si tratta dell'arteria che conduce fuori dal centro in direzione ospedale e Bassano del Grappa, ndr.) in un tratto, abbastanza stretto, tra le case. Anche in questo caso è segnalato con cartelli verticali e gli autisti degli spazzaneve hanno l'ordine di fare attenzione».

Un altro discorso riguarda alcuni tratti di ingresso dell'abitato di Asiago, come l'ex statale del Costo, la provinciale da Gallio e la "Fratellanza" da Bassano, dove molto spesso i veicoli entrano in territorio comunale a velocità troppo elevata. «Un problema che di fatto esiste - conclude Rigoni - ma che non possiamo risolvere in quanto si tratta di strade non di nostra competenza».

 

Martino Montagna, sindaco di Cornedo:

«La nostra strategia va avanti, ma alcuni dossi sono stati livellati»

Martino Montagna (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)A Cornedo Vicentino la "politica dei dossi" prosegue invece senza intoppi. Lo scorso autunno ne sono stati installati dodici - nelle vie Don Bosco, Marconi, Trieste, Mazzalovo, San Luca, De Gasperi, Belvedere, Monte Pasubio, Bellini e Pigafetta - a cui se ne aggiungeranno altri sette entro la fine dell'anno. «I dossi fanno parte di una nostra politica - spiega Martino Montagna, sindaco di Cornedo - che intendiamo portare avanti per garantire una maggiore sicurezza soprattutto a pedoni e ciclisti. Sin dalle prime installazioni avevamo detto che sarebbero diventati per tutti un deterrente e avrebbero garantito più sicurezza e in tal senso i risultati ci stanno dando ragione».

«Sin dall'inizio - continua il primo cittadino cornedese - abbiamo cercato di fare le cose a misura d'arte, cercando di rispettare l'altezza massima di 7 centimetri prevista dalla normativa e garantendo una rampa di pendenza moderata tale da non creare pericolo ai conducenti delle auto, ma sufficiente per farne rallentare la corsa. Devo ammettere che non sempre non ci siamo riusciti al primo e per questo motivo, in alcuni casi i dossi sono stati tolti e livellati, oppure abbiamo lavorato su una minor pendenza del tratto stradale. In questi mesi ho sempre ascoltato tutti i cittadini, anche se a loro ho chiesto spesso che raccogliessero le firme per capire se queste soluzioni possano essere accettate da tutti».

Un esempio classico di dissuasore di velocità a Cornedo è stato posto in atto sull'incrocio del centro storico dell'ex statale "246", che è diventata strada comunale e che ha dunque ha consentito agli amministratori locali di intervenire. «Qui il limite di velocità - conclude Martino Montagna - è stato fissato in 30 km/h, in quanto lo riteniamo un punto strategico per chi passeggia in centro. Le sospensioni delle auto? Magari in alcuni casi si possono deteriorare, ma se mettiamo sul piatto cosa quanto può costare la frattura del femore di un anziano, o ancora peggio, le nostre scelte possono essere ben capite».

 

nr. 24 anno XVII del 23 giugno 2012

 

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