"Non saranno conferenze né monologhi. Sarà come entrare in un caffè letterario d'un tempo ad ascoltare una chiacchierata informale sui temi caldi dell'attualità, intervallati da un turbinio di attività artistiche. Perché letteratura e attività artistiche sono modi diversi per interpretare un unico concetto chiamato cultura." Questa l'accattivante premessa di K.lit, il primo festival dei blog letterari d’Europa che si terrà a Thiene il 7 e 8 luglio e che prevede, in sette diverse location, quasi 200 appuntamenti tra tavole rotonde, attività artistiche, di intrattenimento e di spettacolo, con il patrocinio del Comune di Thiene, della Provincia di Vicenza e della Regione Veneto. Il Festival già da questa prima edizione promette di rivelarsi un evento di importanza nazionale e mira a replicarsi annualmente, diventando un punto di riferimento nel mondo sempre più vivace dei blog letterari.
Per due giorni dunque Thiene diventerà la capitale del modo forse più innovativo di fare cultura, una chiave di entrata nel mondo dei blog: la lettera k, infatti, rimanda al termine key, chiave, mentre Lit è la forma abbreviata di literature, letteratura. Gli oltre 200 blogger attesi si confronteranno su sette temi diversi: editoria (piazza Chilesotti), infanzia e adolescenza (Biblioteca di Palazzo Cornaggia), viaggi e culture (Opere Parrocchiali), diversità e abilità (Castello), rapporto uomo e donna (centro città), scuola e accademia (Istituto Santa Dorotea), ambiente e società (Villa Fabris). E in questa prima edizione, oltre ai temi letterari, saranno presenti altri contesti artistici: danza, teatro, musica, arti figurative e cinema. Gli artisti potranno esibirsi nei palcoscenici delle varie location.
Come ha sottolineato Morgan Palmas, ideatore del festival e coordinatore dei blog, k.Lit va oltre le logiche tipiche dei festival letterari. Il focus non sarà sui libri, ma sui lettori e più in generale sulle persone che potrebbero trovare stimolante avvicinarsi alla letteratura, all’arte, alla cultura. Gli scrittori ci saranno, così come i giornalisti e i critici, ma per una volta abbandoneranno i loro ruoli e si metteranno a disposizione di chi sarà presente per fornire un nuovo punto di vista su un mondo spesso vissuto come lontano ed elitario.
Abbiamo rivolto qualche domanda a Marta Dalle Carbonare, coordinatrice generale della rassegna. Perché avete scelto Thiene come "Prima" europea di questa esperienza?
«Thiene innanzitutto è la nostra città. Ne siamo orgogliosi perché pur restando una realtà di provincia, nasconde, come spesso accade in Italia, molte meraviglie architettoniche. Una volta nata l'idea del Festival abbiamo deciso di rendere k.Lit un'occasione per portare alle luci della ribalta anche la città che, salvo stravolgimenti, diventerà sede stabile del festival negli anni futuri».
Thiene diventerà lo spazio fisico in cui il web prenderà forma. Connubio tra reale e virtuale?
«Portare il web nell'off-line è stata una delle prime sfide che abbiamo affrontato nell'organizzazione. Siamo partiti tentando di capire cosa cercano, e cosa trovano, i webnauti in rete. La conclusione è stata che su internet riusciamo a trovare esattamente ciò che cerchiamo in modo molto veloce. Se capitiamo nella pagina sbagliata, apriamo una nuova finestra e in pochi istanti ci troviamo esattamente dove avremmo voluto essere. In questo senso è nata la matrice di k.Lit. Il risultato sarà un festival in cui la dinamica, la velocità e la possibilità di personalizzazione tipiche di internet, si rifletteranno nella ‘rete’ di attività che il programma prevede. Ciascuno avrà l’opportunità di crearsi una propria agenda: se si capita in una piazza in cui c'è qualcosa che non si gradisce, come sul web si passerebbe ad un'altra pagina, qui si passerà ad un'altra location».
Che tipo di pubblico vi aspettate?
«Credo avremo un pubblico molto eterogeneo. Le attività in programma sono molto diverse tra loro per cui sono in grado di soddisfare i gusti di molti, ma anche il filo conduttore del festival, la cultura, è un concetto che non ha età. Negli ultimi anni il nostro Paese ha trascurato molto la cultura, catalogandola quasi come accessorio, ma da un recente sondaggio è emerso che gli italiani ritengono indispensabile investire proprio nella cultura come unica via per uscire dalla crisi. In quest'ottica, l'idea è quella di dare un taglio nuovo a letteratura, teatro, danza e arte, in modo da allontanarsi il più possibile dall'aura elitaria che troppo spesso connota le manifestazioni culturali. Per avvicinare non solo addetti ai lavori o persone colte ma anche bambini, ragazzi o semplici turisti che vogliono prendere parte a qualcosa di diverso».