Si parla di ventimila visitatori, che per un piccolo centro sono tanti...
«Per parlare di cifre, essendo alla prima edizione, k.Lit rappresenta una scommessa anche per quanto riguarda l'affluenza: il numero è solo una stima a cui siamo giunti considerando l'affluenza media alle manifestazioni che già hanno luogo in città nel corso dell'anno a cui abbiamo sommato gli arrivi che ci aspettiamo dal resto dell'Italia. Paradossalmente abbiamo il polso della situazione più per quanto riguarda chi arriverà da fuori regione che dai dintorni. Questo perché sin dall'inizio abbiamo coinvolto blog letterari da tutta Italia che ci stanno aggiornando puntualmente sulle adesioni e sull'organizzazione delle loro trasferte».
Tra i messaggi c'è anche quello della fruibilità del web per tutti. A che punto siamo in Italia?
«L'Italia è un Paese di grandi contraddizioni. Non siamo certo nelle prime posizioni in Europa per copertura web, non parliamo poi della banda larga. Però siamo ai primi posti come utenti Facebook e il panorama dei blog letterari è tra i più vivaci del continente. È come se gli italiani fossero dei purosangue capaci, potenzialmente, di vincere la concorrenza internazionale ma ridotti a ronzini per mancanza di cultura, formazione o infrastrutture. Per riuscire a correre dobbiamo guardare oltre, vedere cosa c'è fuori e toglierci di dosso la nostra mentalità troppo individualista. Per questo sin da questa prima edizione abbiamo voluto darci una connotazione internazionale. Innanzitutto sarà il primo festival dei blog letterari in Europa, e questo è già un primato, e poi, sin da quest'anno, abbiamo degli ospiti internazionali, aspetto che nelle prossime edizioni vogliamo potenziare».
Per vostra scelta non ci saranno personaggi famosi. Perché?
«Non ci saranno star della Tv o sportivi ma comunque abbiamo invitato personaggi di spicco nei relativi settori di provenienza: giornalisti, editor, scrittori, editori. Ma naturalmente k.Lit vuole anche essere un'opportunità: per questo abbiamo lasciato molto spazio anche a chi ancora non è arrivato. Vogliamo che sia un'occasione di visibilità, un primo passo di una nuova carriera, un palcoscenico d'eccellenza per tutti coloro che vi prenderanno parte. Avremo tanti scrittori emergenti che saranno relatori di tavole rotonde insieme a editori, critici, giornalisti, con i quali potrebbero nascere future collaborazioni. Ci saranno molti giovani artisti che esporranno le proprie opere o si esibiranno davanti ad un pubblico che senza k.Lit probabilmente non sarebbero mai riusciti a raggiungere».
Pensate che oggi la rete possa essere un'opportunità per uscire dalla crisi e dare lavoro?
«Sicuramente è uno strumento fondamentale che andrebbe potenziato. La rete permette l'accesso rapido e low-cost a informazioni, contatti, collaborazioni. In questo senso costituisce un canale di ingresso, alla portata di tutti, al mercato del lavoro. Ma non solo: su web quasi quotidianamente nascono nuove idee, nuovi business, nuove professioni. Quindi sì, sicuramente internet rappresenta un'opportunità per creare lavoro e uscire dalla crisi, non l'unica fortunatamente, ma una di quelle che andrebbero sviluppate. Anche k.Lit ne è una dimostrazione, in fondo. È un'idea che nasce dal web, dai blog letterari, e che trasferendosi sull'off-line può creare opportunità di lavoro per molte persone».
Il festival sarà anche un'occasione per valorizzare il patrimonio architettonico, culturale e paesaggistico veneto. Quali sono le iniziative previste in tal senso?
«k.Lit ha previsto delle attività collaterali che si concentrano proprio sulle visite delle nostre ricchezze architettoniche e naturali. In dettaglio, partendo da Thiene abbiamo in programma le visite al Castello, con le sue sale private, e attraverso gli edifici che caratterizzano le diverse epoche del centro storico. Sarà possibile anche visitare i dintorni della città, in particolare passeggiando tra Marostica e Bassano, città caratterizzate da tradizioni e leggende, o raggiungendo le vicine Lugo e Breganze in cui scoprire le origini della società attuale attraverso la visita agli antichi siti dedicati al lavoro, al culto, al potere. Non potevamo, infine, trascurare Vicenza, città del Palladio e patrimonio dell'Unesco, a cui dedicheremo due visite il venerdì precedente ed il lunedì successivo al festival per completare idealmente il weekend dei turisti provenienti da fuori regione».
E in attesa di essere conosciuto dal vivo, k.Lit ha già vinto. Gli è stato infatti stato assegnato il Premio Città Impresa 2012 promosso da Corriere della Sera e Nordest Europa. Il Premio è dedicato al tema delle fabbriche di idee, cioè a imprese, enti, associazioni e singoli individui che contribuiscono ogni giorno con il loro lavoro, idee e passione a far crescere il territorio del Nordest, e, con esso, l’intero Paese. La direzione del Festival Città Impresa ha selezionato mille fabbricatori di idee, per altrettanti esempi di successo nel promuovere una cultura di innovazione. k.Lit e gli altri fabbricatori di idee del Nordest sono stati premiati alla Fiera di Vicenza.