NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Gli Oto e la Rua alla prova del tempo

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Gli Oto e la Rua alla prova del tempo

Diciamo dunque che le radici di tutto questo sono lontane ma anche saldissime e forse ci sono racconti di anni e circostanze che si sono dimenticati o che nessuno racconta più. E parlo ora anche della festa dei Oto, altra faccenda rispetto alla Rua.

WALTER STEFANI- C’è in effetti qualche bel raccontino. Come quello delle famiglie che una volta andati a Monte, fatta la Comunione, preso la cioccolata calda e biscotti al Pellegrino e tornati poi giù si fermavano a Campo Marzo e facevano quel che oggi si chiama pic-nic mentre allora era semplicemente la “merenda” e poi la fotografia ricordo. Gli Oto nel corso degli anni si sono sicuramente trasformati, credo che adesso non ci sia più nessuno ad ammassarsi sotto i portici in attesa che la Basilica apra alle 4 del mattino. Sull’erba di Campo Marzo i mariti a un certo punto avevano un ricordo improvviso, dovevano salutare un amico. Le mogli che capivano al volo gli attaccavano dietro almeno un figlio. Loro però aveva già previsto tutto, andavano a Ponte degli Angeli dove c’era il gelato di Brustolon. Arrivava uno zio che si occupava dei ragazzini mentre i papà andavano a Villa Lola dove trovavano tante belle signorine. Quando tornavano da Brustolon a recuperare i figli toccava allo zio, era il suo turno di Villa Lola. Certo che si vestivano tutti molto bene prima di partire e questo insospettiva a dir poco le signore mogli. Le signorine invece lavoravano ad orario continuato e non erano affatto scontente. Insomma, festa devozionale sì, ma con frange complementari, cioè festa completa. Poi molto più tardi sono arrivate le giostre e i baracconi, le signorine delle case chiuse sono sparite, le abitudini si sono trasformate radicalmente. La vita fa di queste cose, bisogna anche capire, se ci si riesce. E non sempre è facile.

Gli Oto e la Rua alla prova del tempo (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)ANTONIO STEFANI- Ripeto il concetto che sacro e profano si incrociano da sempre. Adesso c’è la processione che abbiamo visto il 7 e poi prende ulteriore importanza il fattore delle giostre e del parco divertimenti. È un po’ lo stesso discorso della Rua, un fattore che si tramanda ormai da molte generazioni anche se cambia l’aspetto tecnologico del divertimento, questo sì, perché ci sono attrazioni che puntano molto di più sulle emozioni forti mentre in passato tutto era più placido e riservato praticamente ai bambini. Ma se consideriamo le espressioni del folclore, tutto sommato religiosità e profano si sovrappongono da sempre, perfino a Delfi dove con l’oracolo c’erano fuori le bancarelle, così come Cristo che cacciava i mercanti dal Tempio: tutto dimostra che la questione è aperta da tantissimo tempo. La Rua certo ha un legame storico tra quella dell’origine e quella odierna e la forza è oggi di tutta una città che ha partecipato in coro alla realizzazione, così come nella processione del Corpus Domini quando sfilavano le fraglie e gruppi di potere, eccetera. Oggi attorno alla Rua si affacciano anche quelli che vicentini non sono come è il caso dei ragazzi del BurkinaFasu, tanto per fare un esempio. Costalunga nei vari spezzoni di battute che si potevano ascoltare in Piazza dei Signori ha inserito qualche passaggio in rumeno, in arabo e altre lingue ancora, tenendo conto che ci sono molti nuovi vicentini che partecipano volentieri e manifestano una grande curiosità. Non è da questo che nasce la società del futuro? Non è dalla scuola che si parte senza nessuna barriera per mettere assieme una comunità del futuro che io immagino con una Rua che tornerà a giurare, quella grande, per il Corso e le piazza? La tecnologia per trasformare la macchina da legno ad altri materiali molto più leggeri esiste, ci vorrà del tempo ma sono convinto che arriveremo prima o poi a questo risultato. La Ruetta che viene portata in giro con i suoi 100 chili dimostra che non occorre molto per arrivare a quanto sto dicendo.

Come spiegate la risposta della città così massiccia per entrambi e le manifestazioni quando in parallelo il Soco di Grisignano supera in cinque o sei giorni il mezzo milione di persone?

ANTONIO STEFANI- La serata della Rua è unica, poteva partecipare chiunque, anche con altre feste in corso. Non è un problema. Certo che comunque la festa ha attirato la gente da fuori e questa voglia di stare assieme in Piazza, magari pigiandosi di brutto, tutto per aspettare questo momento che Costalunga ha creato in modo affascinante. Un momento che si brucia alla fine in qualche minuto. Stare lì in attesa vuol dire qualcosa, voglia di ritrovarsi, di guardarsi in faccia. Al terzo anno in cui viene riproposta questa manifestazione c’è ancora la voglia di scoprire qualcosa e naturalmente il programma deve essere accattivante, non può essere sempre uguale a se’ stesso. Se Walter Stefani completerà la sua opera si scoprirà che Vicenza ha altre tradizioni ancora che nemmeno ricorda più. Ad esempio il Palio che era collegato alla Rua e alla Processione, con la corsa delle carrozze delle famiglie nobili. Vicenza aveva un Palio prima di Siena, ecco la verità. Tutte cose di riscoprire. Ma bisogna che Walter si rimetta a lavorare.

PINO COSTALUNGA- Poi c’è l’aspetto che coinvolge i turisti. Tantissimi stranieri si sono fermati mentre facevamo le prove luci il giorno prima perché volevano capire di che cosa si trattava. Bisognerebbe informarli perché è ovvio che anche col passa parola si arriva a mandare a destinazione un messaggio. Sempre che si voglia. C’è un sito internet che già ne parla, ma l’esperienza mi dice che in questa grande diffusione di informazione via rete occorre che passi un po’ di tempo, qualche anno. Dopo di che ci sarà un altro contributo importante alle nostre feste e lo porteranno proprio i turisti stranieri, che in settembre sono numerosi, forse molto più che durante i mesi precedenti. Chiaro che ogni anno bisogna trovare cose nuove e stimoli nuovi.

GIULIA CLARIZIO- Guardate che tre anni quando il comitato si è riunito la prima volta credo che nessuno di noi pensasse a tanta gente coinvolta, a questa grossissima partecipazione. Diciamo che lo speravamo, ma certo non ne eravamo sicuri. Tutto questo aumenta ancora di più la nostra soddisfazione per quanto ci è riuscito di fare tutti assieme.

 

IN PIAZZA VA IN ONDA VENERDI' e LUNEDI' alle 12,30 su TVA NEWS 295 canale digitale terrestre. SABATO VA IN ONDA alle 21,10 su TVA VICENZA canale 10 e TV SAT e SKY 832

 

nr. 31 anno XVII del 15 settembre 2012

Gli Oto e la Rua alla prova del tempo (Art. corrente, Pag. 4, Foto generica)

 

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