NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Area Berica, nuova “vita” con la Valdastico sud

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Area Berica, nuova “vita” con la Valdastico sud

Leonardo Martini, presidente raggruppamento Area Berica di Confindustria:

«Dal casello di Longare a Schio dimezzati i tempi di percorrenza»

Martini_Leonardo (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Lunedì mattina ho subito sperimentato che cosa è cambiato con l’apertura della Valdastico Sud: ebbene ho verificato di persona che i tempi si sono quasi dimezzati». Leonardo Martini, presidente del raggruppamento Area Berica di Confindustria Vicenza, non si dilunga in discorsi politici o di circostanza: lui, titolare di un’impresa di costruzioni a Castegnero, ha portato subito un esempio concreto che riguarda diverse migliaia di automobilisti che abitano nel Basso Vicentino e che per lavoro si spostano verso nord, sia in direzione della A4 Serenissima che nell’Alto Vicentino. «In questo periodo – aggiunge - stiamo seguendo un cantiere edile a Schio: ebbene cronometrando il percorso ho impiegato 22’ rispetto ai quasi 40’ di prima, quando eravamo costretti a percorrere, quasi a passo d’uomo, la Riviera Berica sino a Vicenza per poi dirigersi verso la zona del casello di Vicenza Est, dove entravamo per poi imboccare la Valdastico Nord».

«La necessità di collegamenti viari di grande respiro - aggiunge Martini, il cui raggruppamento comprende i comuni di Castegnero, Nanto, Longare e Montegaldella - sono sempre stati un cavallo di battaglia di Confindustria Vicenza e del nostro presidente Zigliotto, che qualche anno fa era alla guida di questo raggruppamento e ha sempre lottato perché questa arteria procedesse a sud, come adesso sta lavorando per la prosecuzione a nord. Da decenni la provincia di Vicenza sta soffrendo per la carenza di infrastrutture viarie».

Un’altra “mission” di Confindustria Vicenza è quella della nascita di tre aree industriali lunga la Riviera Berica, proprio all’altezza dell’uscita dei caselli autostradali. «In questo modo - spiega Martini - l’intenzione è di mettere assieme i vari comuni, per evitare che in ognuno di questi possa nascere un’area industriale a sé stante. Il primo coinvolgerà i centri attorno a Longare a Montegalda, mentre il secondo riguarderà i comuni di Barbarano, Albettone e Campiglia dei Berici. Il terzo infine è quello che fa capo al comune di Noventa Vicentina». 

«In realtà - conclude Martini - non si tratta di un progetto pensato dopo la realizzazione dell’A31 Valdastico Sud, ma di un’iniziativa che rientra in una mappa che fa parte del piano territoriale già studiato e attuato dalla Provincia di Vicenza. È un progetto che ci sta a cuore, perché di fatto rappresenta il futuro dello sviluppo industriale nell’area Berica, che nei prossimi decenni avrà uno sviluppo importante, anche per il fatto che la disponibilità delle aree e i costi di acquisizione e insediamento dei territori sono inferiori rispetto, ad esempio, all’Alto Vicentino. Tuttavia noi vogliamo che queste espansioni risultino armoniche e limitate solo all’area in basso, escludendo quindi la zona collinare».

 

Marisa Giorio, presidente mandamento Barbarano di Confartigianato:

«Ora l’obiettivo è riqualificare le aree, ma anche tutelare il territorio»

Marisa_Giorio (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Sulla stessa lunghezza d’onda di uno sviluppo che rispetti anche il territorio c’è Confartigianato Vicenza, che nel mandamento di Barbarano Vicentino (che oltre a questo comune comprende anche quelli di Castegnero, Nanto, Mossano, Villaga, Albettone e Zovencedo), raggruppa 400 imprese. Un numero che, nonostante la crisi economica dell’ultimo triennio, è rimasto invariato, a conferma di presenze importanti e di qualità. Si tratta di un’area che sino agli Anni Settanta e Ottanta era sviluppata soprattutto nel tessile-abbigliamento, ma che poi ha saputo riconvertirsi dimostrando di essere al passo con i tempi: adesso il 40% delle aziende artigiane fa parte del cosiddetto sistema casa (edilizia, idraulici, pittori), una categoria che beneficerebbe dunque delle riqualificazioni stesse, oltre che in quella che gli operatori del mercato prevedono come una probabile bolla speculativa nella costruzione di case. Un altro 15% delle aziende artigiane dell’Area Berica riguarda il settore della produzione (meccanica, metalmeccanica, chimica e plastica) e il 12% settore della mobilità, quindi del trasporto merci.

«L’apertura della Valdastico Sud - precisa Marisa Giorio, presidente del mandamento di Barbarano di Confartigianato Vicenza - rappresenta una grande opportunità per le aziende locali ma anche per lo sviluppo futuro a livello artigianale. La nostra associazione, da diversi anni a questa parte, ha sempre evidenziato una carenza di infrastrutture viarie e nel contempo ha chiesto ad alta voce di intervenire. Ora le nuove grandi arterie, mi riferiscono soprattutto alla Valdastico sud che ci interessa direttamente, ma in uno scenario più ampio anche alla Pedemontana Veneta, aprono degli scenari di mercato che mettono in condizioni le aziende artigiane di competere al meglio».

Anche Confartigianato Vicenza non ha atteso l’inaugurazione del primo tratto autostradale per spingere alleanze, ma lo ha fatto con molto anticipo. «In occasione del primo tavolo dei sindaci dell’Area Berica - aggiunge la signora Giorio - avevamo espresso il nostro punto di vista, ossia quello della necessità di una riqualificazione delle zone artigianali, che passa attraverso un riordino delle aree stesse ma anche alla tutela del territorio. Una filosofia che a livello provinciale, come ha spiegato anche il nostro presidente Agostino Bonomo, non riguarda solo il territorio che sarà interessato dalla A31 Valdastico sud, ma anche la regionale 11 verso Verona».

«Tornando alla realtà locale - conclude la presidente del mandamento di Barbarano di Confartigianato - non c’è dubbio che un’autostrada garantirà all’Area Berica sviluppi futuri che probabilmente allo stato attuale sono impensabili e che probabilmente sono destinate ad attirare gli interessi di artigiani di altri comuni o addirittura fuori provincia. La filosofia, come detto, è quella di procedere con le riqualificazioni, evitando nuove espansioni, a meno che non siano coordinate tra i comuni, magari in prossimità dei caselli autostradali».

 

nr. 33 anno XVII del 29 settembre 2012

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