NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Scuola e trasporti, matrimonio che non si farà

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Scuola e trasporti, matrimonio che non si farà

Rimangono spazi di trattativa e se sì in che direzione occorre andare per non ritrovarci il prossimo anno in questa stessa situazione?

Scuola e trasporti, matrimonio che non si farà (Art. corrente, Pag. 4, Foto generica)LORENZO GAGGINO- Sulla mia proposta i ragazzi erano anche d'accordo mentre sul pomeriggio cosiddetto a spezzatino non c'è accordo per motivazioni didattiche e anche i ragazzi sanno benissimo di cosa parliamo perché non si può tornare a casa alle 6 di sera e poi tornare a scuola il giorno dopo ed affrontare un'altra giornata.

PIO PORELLI- Penso però che quando un organo rivendica la sua possibilità di decidere si deve anche prendere le responsabilità relativa nel farlo, ogni scuola vive dentro un territorio, ha relazioni con le famiglie, con la società civile, con l'economia della zona: deve pensare a come si relaziona verso l'esterno e questo toglie un po' di argomenti al troppo rigido pensare in una sola direzione e cioè che la questione sia soltanto didattica...

LORENZO GAGGINO- Una volta il provveditore c'era, le scuole si appoggiavano regolarmente, magari marciandoci un po', a quanto veniva annunciato ufficialmente: se non c'era trasporto il provveditore dava o non dava la riduzione di orario. Oggi la responsabilità è mia per 33 settimane all'anno e 32 ore per settimana. Ridurre ore vorrebbe dire dare soldi per una prestazione non fornita con il rischio del danno erariale che la Corte dei Conti mi contesterebbe.

DIEGO PERON- In termini formali i genitori possono eccepire sulla quantità di ore e minuti previsti. Siamo in una fase di conflittualità che ci presenta ricorsi di tutti i generi a cui bisogna rispondere. Ogni elemento diventa formalmente importante e su questo ci sono sentenze precise. Sto rispondendo all'idea uscita prima sugli insegnanti che non vorrebbero fare ore il pomeriggio. È una bugia, e tra l'altro chi lo sostiene deve dimostrare quel che dice. Nel preparare gli orari teniamo presente le esigenze delle famiglie e degli studenti, non altro.

Scuola e trasporti, matrimonio che non si farà (Art. corrente, Pag. 4, Foto generica)ANTONIO MINGARDI- Ma siete veramente convinti che il problema sarebbe risolto con il sabato a scuola, pomeriggi compresi?

LORENZO GAGGINO- Io dico che le ore si possono combinare in modo diverso allo scopo di garantire quel monte ore per quel monte settimane. A Cicero avevo chiesto la garanzia di entrata alle 7,30 e l'uscita alle 14 dopo di che sono io che mi combino le ore. Ma il discorso non è andato avanti.

PAOLO RONZANI- Il Sabato libero e il venerdì pomeriggio sono un nonsenso se non c'è coordinamento tra gli istituti. Noi abbiamo verificato che anche una lieve diversità tra istituti vicini è motivo di una conflittualità tale per cui non si riesce a mettersi d'accordo. Per Vicenza siamo tutto sommato a posto perché abbiamo dato orari precisi e i collegi docenti si sono adattati. Troviamo non poche realtà in cui scuole vicine che potrebbero allungare di cinque minuti la pausa intermedia non si mettono d'accordo in modo da darci la possibilità di offrire un servizio puntuale. Se già in queste piccole cose non si trova accordo figuriamoci sul discorso complessivo del sabato che coinvolge come abbiamo visto altri temi e altre esigenze. Finché c'è chiusura nelle piccole cose non si va da nessuna parte.

ANTONIO MINGARDI- Un coordinamento di fatto comunque lo abbiamo trovato ed è per questo che la situazione è quanto meno abbordabile e del resto si può ulteriormente migliorare.

LORENZO GAGGINO- Abbiamo dodici istituti superiori a Vicenza e tutto sommato gli accordi sono stati trovati. Altre realtà non le conosco e non ne parlo. Mi sono stupito invece che da marzo a oggi la cosa sia rimasta latente senza seguito. Ne abbiamo parlato con chi faceva funzione di provveditore. C'è stata anche carenza di dirigenti perché sei su dodici sono stati rinnovati e quindi anche questo ha determinato qualche ostacolo in più.

PIO PORELLI- Ma dopo quegli incontri il Comune ha inviato alle scuole un questionario a cui ha risposto i due terzi, un terzo non ha risposto. Sarà anche stato difficile perché si chiedevano particolari come le provenienze, però credo che si possa comunque rispondere anche parzialmente e quello sarebbe già stato un successo, invece non è stato così. Ecco la ragione per cui la situazione è rimasta in stallo dopo quegli incontri. Occorre altra determinazione per chiarirci le idee.

 

IN PIAZZA VA IN ONDA ILVENERDI' alle 12,30 e la DOMENICA alle 20,30 

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nr. 33 anno XVII del 29 settembre 2012

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