NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Scuola e trasporti, matrimonio che non si farà

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Scuola e trasporti, matrimonio che non si farà

Quanto incide il fatto che non c'è più un provveditore oggi tra l'altro a scavalco con Belluno?

diego_peron (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)DIEGO PERON- Rimane comunque ai collegi docenti l'autonomia che determina poi le decisioni. Il provveditore resta comunque una voce mancante e ci aiuterebbe a far sintesi come abbiamo visto l'anno scorso negli incontri a cui era presente il prof. Venturella, ma anche allora sono intervenuto per dire che per quanto ci riguarda anche noi dei Quadri in seconda fascia abbiamo meno problemi rispetto agli altri; ma ho descritto anche la nostra contrarietà rispetto al sabato libero, il quale non comporta solo una ristrutturazione oraria, ma anche la revisione dei patti sindacali ad esempio per i non docenti. Bisognerebbe chiudere le scuole per risparmiare, rivedere l'orario come si fa nel resto d'Europa dove ci sono strutture che accolgono gli studenti nel pomeriggio. L'anno scorso in Comune il consigliere Cicero aveva avanzato una ipotesi in particolare e cioè di trasferirci tutti alla cittadella degli studi per i pasti il che con 1400 persone è quanto meno difficile. Noi siamo in mezzo come gli altri tra l'orario della riforma e l'orario vecchio. I disagi ci sono, usciamo alle 12,10, 12,40, 13,10, 13,40: al di là di questo rispetto all'anno scorso abbiamo meno problemi, anche se poi i problemi ci sono all'uscita. Detto tutto questo ribadisco il concetto: la situazione del Quadri è migliorata. Noi non possiamo permetterci di mandare a casa i ragazzi alle 6 di sera: come tornano a scuola il giorno dopo ad affrontare materie che richiedono studio a casa? Teniamo presente che siamo in transizione, occorrono altri due anni per andare a norma con i nuovi orari, solo allora saremo in grado di esprimere qualcosa di più preciso su questo tema. In questo momento d'altra parte non ci possiamo permettere di costruire mense o altro, le soluzioni sono diverse, mi aspetterei invece che Comune e Provincia creassero ristrutturazione delle società di trasporto.

PIO_PORELLI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)PIO PORELLI- Ma questo è un alibi non c'è problema tra noi che possiamo organizzarci,. Dei 14300 studenti delle medie superiori di Vicenza AIM ne trasporta 7000, FTV 5000 e altri 3000 non utilizzano i mezzi pubblici. Sabato o no non è condizionato al trasporto. La capacità di trasporto dei bus è di 10mila posti al mattino, gli abbonati che li usano sono largamente meno per cui la forza organizzativa è sufficiente a soddisfare la domanda di servizio.

LORENZO GACCINO- Guardate che chiudere il sabato non fa chiudere gli uffici che sono a disposizione delle famiglie per cui il riscaldamento e la luce non si risparmiano e si rischia tra l'altro anche un'accusa di sospensione di servizio pubblico. Non è possibile sezionare nell'edificio le zone di riscaldamento e quelle di illuminazione perché le scuole sono vecchie e non è stato previsto nel progetto di poter dividere a compartimenti stagni gli impianti essenziali.

Gianni Zen coordinatore dei presidi bassanesi accusa le scuole di Vicenza di indifferenza al problema e quindi di un danno che verrebbe sopportato dalla provincia e che spazi rimangono per ricominciare a parlare di sabato a casa?

LORENZO_GAGGINO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)LORENZO GAGGINO- Il coordinamento che si fa a Bassano se lo discutono loro, noi pensiamo al nostro che non abbiamo ancora ma che ci sarà a breve termine.

PIO PORELLI- Ma perché tutto questo non viene deciso a livello di consiglio di istituto visto che la cosa non è evidentemente ristretta alla sola area didattica? Il potere decisionale è in mano insomma a una componente, quella degli insegnanti, mentre gli studenti, i genitori e il resto non sono rappresentati nel collegio docenti che è quello che prende le decisioni finali.

ANTONIO MINGARDI- Le motivazioni sono molto diverse, l'anno scorso ero al Pigafetta e mi sono reso conto che necessariamente la realtà è diversa per cui quando si va a discutere non si può non farlo tenendo conto delle esigenze didattiche che da tipo a tipo di scuola sono differenti. Secondo me se ci sono varie realtà anche in crescita si deve organizzare il rimedio a monte senza venire sorpresi dal fatto che queste realtà si esprimono.

LORENZO GAGGINO- La proposta del venerdì pomeriggio era rivolta proprio a questo, ma solo il Comune e la Provincia potevano rispondere dando alle scuole quelle strutture che sarebbero state necessarie ad avere un vero cambio di organizzazione e abitudini. In Comune ne avevo parlato allora, ma poi non ne abbiamo avuto più notizia.

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