NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Scuola e trasporti, matrimonio che non si farà

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Scuola e trasporti, matrimonio che non si farà

Proviamo ad analizzare le ragioni della situazione di stallo che caratterizza questo non dialogo dall'aprile scorso?

PAOLO_RONZANI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)PAOLO RONZANI- Operiamo in tutta la provincia con 24000 trasportati all'anno di cui quasi 5000 abbonati sono studenti che vengono a Vicenza e sono una quota significativa. Anche in questo momento di difficoltà crediamo di continuare a dare il servizio degli scorsi anni per tutta la settimana cercando di venire incontro alle esigenze delle scuole nei limiti del possibile. A Vicenza cerchiamo di garantire due fasce all'ingresso e due fasce all'uscita. Studenti che entrano ed escono in orari diversi non entrano nel conto, il lavoro è difficile. I ragazzi arrivano anche da lontano e cerchiamo quindi di contenere l'allargarsi degli orari. Dalle 6 del mattino i bus sono in moto e il servizio c'è. Se a questo aggiungiamo l'aumento dell'orario scolastico con le ultime normative si capisce perché c'è un peggioramento del tempo complessivo. Il dialogo più che fermato si è stabilizzato, l'anno scorso ci sono state notevoli variazioni e cambiamenti vari; oggi non vedo grandi problemi. Prevedere in anticipo significativi movimenti è impossibile, il nostro impianto orari copre tutta la provincia e sbagliare dà conseguenze quasi irrimediabili. Per questo la struttura è sempre la stessa.

PIO PORELLI- Se il tema è sabato a scuola sì o no non riguarda solo i trasporti perché riguarda l'organizzazione della vita scolastica e di quello dello studente, ci sono riflessi positivi sulle spese di gestione degli istituti e all'interno di questo quadro ci sarebbero anche i trasporti che però non sono il tema centrale. Lo sono invece se si parla di realtà scolastica perché ogni istituto si è presentato come realtà a se', non esiste rappresentanza unitaria, non si riesce a trovare una sintesi. La risposta deve essere fornita da chi parla in nome del mondo scolastico. Il problema del resto non è nuovo tanto che ci sono già oggi istituti che praticano il sabato a casa. La verità è che bisogna affrontare la questione in modo più moderno.

ANTONIO_MINGARDI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)ANTONIO MINGARDI- Siamo al secondo anno di esperimento con la settimana corta ed è positivo, il Fusinieri è al terzo anno; ci siamo coordinati in modo da non pesare tutti assieme sui trasporti del pomeriggio. Oggi non c'è invece un coordinatore dei presidi della città che dovrà esserci anche se non è così semplice mettere d'accordo tutte le scuole e tutte le esigenze: sono i collegi dei docenti a decidere quando gli presentiamo le proposte ed è una scelta di tipo didattico. Ecco perché non tutti possono essere sulla stessa linea dato che le esigenze didattiche e il monte ore sono differenti.

LORENZO GAGGINO- Il Rossi ha 1350 studenti al diurno e poi c'è il serale che non incide. Sarei favorevole al sabato ma due motivi me lo sconsigliano: didatticamente la settimana corta funziona solo se i trasporti si coordinano per effettuare un trasporto pomeridiano che vada a sostituire quello del sabato; il rientro negli altri giorni è assolutamente negativo perché nel pomeriggio non ci sono i mezzi per cui chi viene da fuori torna a casa a tarda sera, minimo alle 6. Il pomeriggio così andrebbe fatto solo di venerdì che però significa in quel giorno mettere in strada 1300 studenti che sono sotto la mia responsabilità e non ho personale per il controllo della scuola. Qui arriva il discorso economico: quanto costa tutti i giorni un pasto? Minimo 7/10 euro che significa una forte somma per la famiglia a fine mese, circa 300 euro all'anno. Se i trasporti chiedessero quei 20/25 euro di aumento dell'abbonamento per le famiglie alla fine sarebbe un risparmio. Il coordinamento richiede una persona che ancora non c'è, tra l'altro metà delle scuole di Vicenza hanno cambiato preside per cui abbiamo persone che devono rendersi conto della loro nuova realtà. Il coordinamento comunque non presume niente dato che le nostre ore a seconda della scuola vanno da 30 a 35 ore e bisognerebbe mettere d'accordo tutti con esigenze diverse e con necessità didattiche anche molto diverse. Dopo di che bisogna anche dire che se gli orari dei mezzi di trasporto non sono adeguati ci si adatta in altro modo.

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