NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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L'autostrada A31 punta a nord tra sogni e resistenze

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L'autostrada A31 punta a nord tra sogni e resisten

Roberto Carotta, sindaco di Pedemonte: «Progetto iniziale devastante:

anche di recente raccolte in paese 300 firme di cittadini contrari»

Roberto_Carotta (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Uno dei comuni che ha beneficiato maggiormente delle modifiche al progetto precedente della Valdastico Nord è sicuramente il comune di Pedemonte, l'ultima delle località vicentine coinvolte prima dell'inizio del tunnel di circa 15 km che sbuca in Trentino. «Il progetto senza le modifiche sarebbe stato devastante - Roberto Carotta, sindaco di Pedemonte - e ancora di più lo era quello iniziale degli Anni Settanta e Ottanta, in quella che doveva essere la prosecuzione della cosiddetta "Pi-Ru-Bi". A preoccuparci maggiormente era un viadotto alto 25-30 metri e della lunghezza di circa 2 chilometri e mezzo, che è diventato solamente lungo mezzo chilometro mentre i restanti 2 chilometri sono stati dirottati in galleria. In altre parole invece di fare una linea retta sopra tutta la vallata, l'arteria costeggerà la montagna e per buona parte, come detto, ricavata in galleria. Adesso possiamo dirci soddisfatti perché le nostre proposte sono state accolte integralmente. Si tratta di un segnale, forte, di quanto possa servire la collaborazione tra enti e progettisti. E in effetti noi abbiamo un buon feeling con la società che ha redatto il progetto e che ha sicuramente capito le nostre esigenze».

Non c'è dubbio che in caso di completamento a nord della A31 per il comune di Valdastico inizierà una nuova "era". E non solo per il casello autostradale, il secondo dopo quello nel; comune di Cogollo del Cengio, che sorgerà proprio nel comune di Pedemonte. «Ma l'uscita non porterà il nome del nostro comune - osserva il sindaco Carotta - ma bensì quello di "Valle dell'Astico". Detto questo ci ha fatto molto piacere vedere che sono state accolte le nostre osservazioni specifiche, a partire dallo spostamento del casello autostradale, rispetto a prima più lontano dalle abitazioni di almeno 200-300 metri e più vicino al fiume Astico. Alla fine la frazione Casotto di Pedemonte sarà la più penalizzata dal punto di vista dell'impatto ambientale, ma c'è anche da dire che parte del casello sorgerà nell'area occupata da un'ex cava, dove attualmente ci sono ancora degli impianti di cava e che quindi sarà sottoposta ad un recupero e a una bonifica totale».

Eppure a Pedemonte ci sono ancora delle resistenze di molti cittadini che ritengono impattante il passaggio della A31. «Nei mesi scorsi sono state raccolte in paese 300 firme, che sono state allegate alle osservazioni presentate ai progettisti. Accettate queste ultime ci sarebbe da capire come la pensano i nostri cittadini, ma in ogni caso 300 adesioni rappresentano un numero significativo visto che il nostro comune ha poco meno di 800 residenti (767 per la precisione, ndr.). Nel contempo siamo consapevoli di non essere certo noi a bloccare l'opera, ma cercheremo di portare a casa qualche altra opera compensativa per il territorio. Magari all'uscita del casello in grado di rilanciare in vari modi il turismo».

 

Il paradosso di Velo d'Astico, da comune martoriato ad escluso dall'autostrada

Il sindaco Giordano Rossi: «Salva la chiesa di San Giorgio e la zona industriale»

Giordano_Rossi (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Nell'ambito dei centri vicentini coinvolti nel proseguimento a nord dell'autostrada A31 davvero curiosa la vicenda che riguarda Velo d'Astico che da comune martoriato nel progetto iniziale, di fatto è ora esclusa completamente dal tracciato a nord della Valdastico. «Nel nostro comune non figura più nemmeno un metro di autostrada - conferma Giordano Rossi, sindaco di Velo d´Astico - e questo ci ha consentito di tirare un bel sospiro di sollievo. Nel progetto precedente, eravamo proprio noi a pagare il dazio più grande di tutti, basti pensare che erano previste una stazione di servizio e il casello autostradale. Ma queste sono state spostate, come noto, nel territorio di Zanè, in un'area già di proprietà dell'Autostrada Brescia-Padova, un po' prima dell'attuale casello di Piovene Rocchette».

«Sono soddisfatto - aggiunge il sindaco Rossi - anche per il fatto che le modifiche sono state attuate dopo le osservazioni presentate, a conferma dell'ottima collaborazione tra i sindaci della vallata e i progettisti. Per Velo d'Astico il progetto precedente era devastante, avrei dato battaglia sino alla fine: a rischio c'era infatti la storica chiesa di San Giorgio, che rappresenta un gioiello architettonico, ma anche la contrada omonima, arroccata proprio vicino alla chiesa. Grandi preoccupazioni erano legate anche al destino della zona industriale, che rappresenta il polmone economico dell'intera vallata e che dunque sarà preservata».

Ora ci sarà da convincere i trentini. E il sindaco di Velo d'Astico non appare così ottimista come i suoi colleghi limitrofi. «L'eventuale "sì" di Trento rimane un problema grosso, perché come si è visto loro, almeno per la maggioranza politica, sembrano fermi nell'esprimere contrarietà al proseguimento a nord della A31. Adesso c'è da capire se quel "no" può diventare un "sì" e a quali condizioni: in altre parole ci sarebbe da capire quali interessi vogliono tutelare. Mi chiedete se provvederà il buonsenso? Francamente non lo so, visto che non conosco molto bene i trentini, anche se sono nostri confinanti. Con le modifiche del progetto il discorso legato all'impatto ambientale non credo sia più un problema, visto che 30 dei 39 chilometri sono in galleria e in Trentino a cielo aperto sono rimaste poche centinaia di metri. Ma questo è il ragionamento che faccio io, loro magari la pensano diversamente».

 

nr. 34 anno XVII del 6 ottobre 2012

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