NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Colti... a leggere

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Colti... a leggere

Colti... a leggere (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Secondo lei la fotografia può essere un linguaggio culturale o è solo immagine?

«È la domanda che è stata posta subito dopo la nascita della fotografia. I francesi, che l'hanno inventata, hanno risolto la questione in poco tempo. Nel 1850, undici anni dopo l'ufficializzazione dell'invenzione, una commissione stabilì che la fotografia era un'espressione artistica. In realtà la questione è molto più complessa. La fotografia è certamente anche arte, ma non possiamo certo dire che i miliardi di foto che vengono scattate ogni giorno, con tutti i mezzi, siano arte. Il bello della fotografia è anche il fatto che è molto difficile darle una definizione precisa. Lasciando perdere le definizioni famose di Henri Cartier Bresson o di altri fotografi, ritengo che la fotografia sia un invito continuo alla deduzione e alla fantasia. Mi piace comunque citare una definizione fulminante del critico d'arte Dino Formaggio: la fotografia diventa arte quando è arte».

Lei è un uomo di libri, come si è trovato alle prese con la fotocamera?

«Bene. Ritengo che saper usare bene una fotocamera, conoscere ciò che si otterrà usando un dato obiettivo, un tempo e un diaframma, sia una disciplina che permette di ragionare per poi ottenere un risultato che può essere estetico, emozionale, di denuncia sociale. Questo se si fotografa con onestà, con attenzione e con impegno. Cosa che riesce alquanto difficile a chi scatta centinaia di foto a raffica - tanto una su mille viene bene per forza. La seconda cosa che dico a chi viene ai miei corsi di fotografia è: fate poche foto!».

Colti... a leggere (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Lei ha lavorato in Bertoliana per molti anni, che rapporto c'è tra i lettori vicentini e i libri?

«Anche se l'Italia è purtroppo un fanalino di coda nelle statistiche della lettura io sono ottimista quando vedo i giovani con un libro in mano. Dovrebbero essercene molti di più, ma sappiamo tutti che i primi tagli, non solo in tempo di crisi, sono fatti a danno della cultura e quindi della lettura, quando invece la cultura dovrebbe essere considerata un investimento e non un costo. L'ho visto, come responsabile amministrativo della biblioteca, con i continui tagli dei contributi per l' acquisto dei libri. Per quanto riguarda Vicenza, sono convinto che ci sia molta sete di lettura da parte dei vicentini, sete che si scontra con le difficoltà degli istituti culturali ed anche delle piccole librerie spesso costrette a chiudere. E quando passo davanti all'ex libreria che fu di Virgilio Scapin, ora chiusa, non posso non avere un senso di tristezza e desolazione».

Con lo slogan "Un mondo da leggere in tutti i sensi", il Forum approderà a Vicenza dopo aver toccato negli scorsi anni diverse città italiane da nord a sud. Proporrà letture da gustare, libri da ascoltare, nuove narrazioni da condividere e forme di promozione della lettura: un mondo da sfogliare in tutti i sensi e i significati. Vicenza diventerà una grande esperienza di promozione della lettura diffusa: nelle piazze, nei palazzi, nelle strade, nei negozi, oltre che nelle biblioteche e nelle scuole, ospiterà le buone pratiche che tengono vivo il mondo dei libri. Scrittori, studiosi, giornalisti e personalità della cultura nazionale e internazionale avranno modo di dialogare tra loro e con il pubblico coinvolto in dibattiti, letture ad alta voce, arte in mostra e giochi letterari. Per tutte le informazioni dettagliate sul Forum e sugli eventi in programma www.vicenzachelegge.org.

Il Forum del Libro è anche un'associazione nazionale, che si caratterizza per la convinzione che i libri siano, e rimarranno, un bene necessario per favorire la partecipazione dei cittadini alla vita culturale del Paese. L’associazione è senza fini di lucro e da anni stimola il dialogo fra pubblico e privato, coinvolgendo le varie componenti della filiera del libro (autori, editori, librai, insegnanti, bibliotecari, uomini di cultura) nel comune obiettivo di un allargamento delle basi sociali della lettura. Partendo dai poco lusinghieri dati sulla lettura in Italia e dal forte tasso di analfabetismo funzionale e dal timore che il nostro Paese rischi di non raggiungere gli obiettivi che la Commissione Europea ha individuato come via per uscire dalla crisi, per costruire una crescita fondata sulla conoscenza, l’innovazione, l’istruzione e la società digitale, l'associazione ha recentemente lanciato un grande dibattito pubblico per discutere i contenuti di una legge di iniziativa popolare sulla promozione del libro e della lettura.

 

nr. 35 anno XVII del 13 ottobre 2012

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