(g. ar.)- A questo punto bisogna cominciare a chiedersi se le confezioni di carne nei supermercati dovranno o no essere etichettate con la scritta già presente nei prodotti della tabaccheria: nuoce gravemente alla salute. Questa è la domanda più che lecita che il consumatore potrebbe cominciare a rivolgersi dopo l’esibizione in fiera di uno scienziato americano, Thomas Colin Campbell, autore di alcuni libri a dir poco di tono drammatico circa le abitudini alimentari del mondo occidentale con un confronto ancora più inquietante rispetto alle equivalenti abitudini del mondo orientale che ne esce secondo Campbell nettamente vittorioso: il nostro modo di nutrirci, in particolare gli americani e i nordici europei, sarebbe addirittura rovinoso e condurrebbe queste società all’auto distruzione tempo un altro mezzo secolo al massimo. Campbell, che si dichiara vegetariano e vegano, nei suoi 74 anni di vita è riuscito a mettere assieme una serie di studi e di pubblicazioni che a quanto pare sono al massimo della popolarità negli USA presidenti compresi, almeno gli ultimi. Il suo messaggio pare però quanto meno discutibile, se non proprio esagerato nei toni apocalittici.
Ma va sottolineato anche un altro concetto che ci pare molto importante, e cioè che per sostenere che l'alimentazione dell'americano medio è poco meno che disastrosa nei presupposti e poi nei rovinosissimi risultati non occorre un premio nobel, parliamoci chiaro.
Gli abitanti degli Stati Uniti ingurgitano allegramente grassi di ogni genere, hanno percentuali di obesità spaventose e senza confronti, con quote per i ragazzini da zero anni all'adolescenza che superano i 60 punti.
Gli americani non sono affatto insomma l'ideale per dare una qualsiasi lezione di sobrietà al resto del mondo. Angiola Vanzo, responsabile del servizio ulss che si occupa di igiene alimentazione e nutrizione (SIAN) sostiene infatti la tesi della sobrietà dell'analisi. Se la questione è stabilire che le proteine animali assunte in quantità eccessive non vanno d'accordo con la migliore salute dell'uomo, siamo tutti d'accordo, non è un mistero. Così come non è un mistero che qualsiasi tipo di alimentazione eccessivamente reiterata, esagerata nel consumo, produce effetti negativi su chiunque.
Il problema perciò -ed è anche l'opinione di Giovanni Ronzani, esperto di scienza dell'alimentazione- è che ciascuno di noi deve saper adottare misure corrette per equilibrare al meglio la propria dieta senza invece lasciarsi andare a condotte autolesioniste e alla fine perniciose nel vero senso del termine.
Sarebbe sufficiente -e questa è l'opinione degli esperti di igiene della nutrizione in tutta Europa- che la condotta personale di ciascun consumatore diventasse logica e rigorosa una volta che si mette a tavola.
Basterebbe che la dieta mediterranea si facesse strada il più possibile anche nelle aree in cui è quasi una eresia non consumare a oltranza insaccati e carni rosse in modo da alternare utilmente agli effetti potenzialmente pericolosi degli eccessi si proteine animali un po' più di verdura.
Per tutto questo abbiamo pensato di discuterne a In Piazza con due esperti del settore igiene alimentazione e nutrizione come Angiola Vanzo (direttore del SIAN ulss 6), Giovanni Ronzani (specialista di scienza dell’alimentazione), Tiziana Nogara, presidente dei macellai aderenti all’ASCOM e Diego Meggiolaro, presidente della Coldiretti provinciale.