NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Ma la carne “nuoce” davvero alla salute?

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Ma la carne “nuoce” davvero alla salute?

Come si può giudicare l'allarme sollevato da Campbell e prima ancora i suoi argomenti?

ANGIOLA_VANZO (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)ANGIOLA VANZO- Posso parlare in base al mio ruolo che è istituzionale, medico di sanità pubblica, per cui baso i servizi sui riferimenti scientifici nazionali e internazionali, sugli studi fatti anche in tutto il mondo e che dimostrano in base alla loro validità di supportare delle valutazioni che tengono conto della pericolosità o meno di alcuni alimenti. Campbell ha fatto un unico studio su cui ha effettuato valutazioni: i risultati che noi riteniamo validi debbono appoggiare su una base consistente di studi, procedure rigorose e poi il tutto valutato a livello di associazioni scientifiche e di organizzazione mondiale della sanità che dà le sue raccomandazioni sui metodi di cura delle varie malattie tra cui c’è anche la cura e la prevenzione dei tumori. Noi ci basiamo su queste raccomandazioni che contengono linee guida per una sana alimentazione e anche su quanto ci dicono importanti istituti che si occupano di tumori.

GIOVANNI RONZANI- Io ho già dei dubbi su quanto dice Veronesi che è un vegetariano. Un titolo come quello sparato dai giornali, no carne no tumori, è il frutto dell’attenzione patologica dei media e del loro modo di fare titoli che oltrepassano il significato degli articoli. È la spettacolarizzazione di un qualcosa che nasce da uno studio serio e scientifico su una realtà però assolutamente diversa dalla nostra, cioè la Cina rurale, e per di più in un decennio al centro tra anni 70 ed 80. Genetica e tradizioni sono completamente diverse per cui estrapolare dati applicabili alla nostra realtà, di oggi, è molto difficile. Non ero in fiera e non so come questi dati siano stati rappresentati, forse in modo meno energico e brutale di come hanno poi riferito i giornali. È comunque un messaggio da respingere e rinnegare perché non esistono dati che suffraghino queste conclusioni.

Magari oggi quei dati in Cina sarebbero tutt’altro e quanto alle obesità Campbell parla di una realtà davvero abnorme, quella del suo paese, con cui non abbiamo niente da condividere…

GIOVANNI_RONZANI (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)GIOVANNI RONZANI- Direi di sì complessivamente a queste obiezioni e anche sul fatto delle obesità mi trovo d’accordo. Teniamo conto del fatto che tra l’altro quella obesità è provocata direttamente dalla qualità dei cibi, siano carne o zuccheri o grassi o altro ancora. C’è una bella differenza.. Realtà diverse profondamente. La carne è diversa anche perché noi abbiamo una tipologia di controllo e divieti che altrove non esistono, parlo dell’America. Si tratta dunque di parametri non confrontabili anche perchè vengono applicati a popolazioni diverse e in età storiche diverse. Dopo di che queste affermazioni si basano anche su una letteratura che tende a dimostrare determinate cose, peraltro affrontata da un’altra letteratura che ne dimostra altrettante ma contrarie. La verità assoluta in medicina non esiste. Esistono indicazioni che poi vanno prese con buon senso prima ancora di cominciare ad analizzare, fase che naturalmente è indispensabile per arrivare a conclusioni credibili.

ANGIOLA VANZO - Le raccomandazioni internazionali dicono che non bisogna eccedere nel consumo di carne rossa ed indica 500 grammi per settimana come la quantità raccomandabile e da inserire nel contesto della dieta mediterranea; ci sono altre raccomandazioni che invece vogliono evitare del tutto le carni trattate, wurstel, salumi, insaccati in genere. Per ora siamo noi in difetto dato che non riusciamo ad esercitare un controllo scientifico completo in questo settore. Abbiamo studi sulla popolazione che dimostrano diversi livelli percentuali di morbosità in relazione a varie tipologie di tumori e in relazione agli stili di vita. Anche con altre variabili, perché gli stili di vita significano un cumulo notevole di situazioni e abitudini. Gli studi fatti per dissociare i vari elementi di indagine, ad esempio nel tumore del colon retto, dicono che la malattia è più frequente al nord, dove si mangiano più carne e più grassi. Al sud se ne mangia meno e ci sono meno casi, ma in compenso al sud c’è un livello di obesità maggiore che coinvolge anche i bambini, oltre il 50% abbondante riscontrato da Napoli in giù, contro il 40% del nord.

GIOVANNI RONZANI - Stabiliamo anche che cosa significa abusare o moderare le quantità. I casari a cui ho fatto un corso mi dicono che la loro normalità è mangiare formaggio mattina mezzogiorno e sera. Naturalmente in questa ottica è difficile stabilire equilibrio. Ci sono panel di studi che sono spesso non italiani e che indicano, descrivono, suggeriscono, ma secondo me non caratterizzano a sufficienza la realtà di tutti per cui credo che potremmo essere proprio noi un po’ più generosi con noi stessi. La dieta mediterranea è la migliore in assoluto, poi ci sono quelle orientali a bassissimo contenuto di grassi che sono le più salutari in quella parte del mondo, il che sottolinea che esistono genetiche, evoluzioni, uso del cibo e stato delle persone come il patrimonio genetico, tutte in correlazione tra loro. Quel che va bene qui probabilmente non va bene là e viceversa. Trarre conclusioni di senso assoluto da uno studio per quanto corretto e ben fatto significa non tener conto dei limiti insiti in tutte queste situazioni. Dopo di che aggiungo che qualsiasi studio che stabilisca una correlazione tra due elementi non dimostra affatto che oltre a questo rapporto di correlazione esista anche un rapporto di causa/effetto.

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