NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Profili per dire basta alla violenza sulle donne

In città “Voci di Donna” una kermesse per andare oltre le denunce e la cronaca su questo triste fenomeno, grazie al teatro, il cinema e la musica

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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VOCI DI DONNA

Locandina_Donne (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Con la prima edizione di "Profili - Voci di donna" in programma dal 16 al 25 novembre, Vicenza offrirà una serie di spettacoli, reading, proiezioni e dibattiti legati al tema della violenza sulle donne, che culminerà non a caso proprio nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne proclamata dall'Onu per il 25. Un ricco calendario di eventi mirati a sensibilizzare l'opinione pubblica e ad approfondire le diverse forme di discriminazione e sottomissione fisica e culturale di cui è vittima il mondo femminile. Promosso dal Comune di Vicenza, il progetto è frutto della collaborazione fra Kitchen Teatro Indipendente, Spazio Bixio e Cinema Primavera, con il sostegno dell’associazione DonnachiamaDonna onlus, che gestisce per conto del Comune il centro antiviolenza, e delle associazioni Ossidiana, Theama Teatro e Fermento-SpazioDinamico. Un progetto, come ha sottolineato l'assessore alla cultura Francesca Lazzari, che ha il merito di riportare l'attenzione su un dramma che ha conosciuto negli ultimi anni una tragica escalation. L'auspicio è che questo evento possa diventare un appuntamento fisso per la città, con la consapevolezza che la cultura, se tradotta in informazione concreta, può divenire strumento per un’autentica crescita civile, sociale e culturale, che contribuisca a formare un Paese e una comunità di donne e uomini più consapevoli. Utilizzando il linguaggio della prosa, della letteratura e del cinema, Profili assume un punto di vista inedito sull’argomento, affidando all’espressione artistica il compito di innescare un cambiamento sociale. Accanto alle interpretazioni si collocano esperienze provenienti dal quotidiano, offerte da esperte di diversi settori che prenderanno parte agli incontri pubblici in cartellone. Per parlare di questa manifestazione (leggi il programma completo http://www.progettoprofili.it/?page_id=115%29%20) abbiamo incontrato Franca Pretto, ideatrice della rassegna e persona nota in città per gestire un centro culturale e da poco anche uno spazio teatrale.

 

Franca, com'è nata questa "prima" rassegna a Vicenza?

FrancaPrett (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«È nata da due esigenze. La prima sta nell’essere coerenti ai principi di collaborazione e scambi tra associazioni culturali del territorio. Kitchen Teatro, Spazio Bixio e Primavera hanno unito le loro forze e competenze per un progetto contro la violenza sulla donna. Questa collaborazione è stata facilitata dal contributo e appoggio degli Assessorati alla Cultura, alla Famiglia e dell’Ufficio per le Pari Opportunità. La seconda esigenza è legata al fatto che come operatori culturali ci assumiamo la responsabilità di contribuire ad una sensibilizzazione sempre più consapevole nella nostra città. Siamo convinti che l’informazione sia molto più efficace se accanto alla ormai quotidiana informazione di cronaca e statistica, possiamo affiancare altri linguaggi come il teatro, il cinema, l’arte, la musica, capaci di informare, ma anche di coinvolgere emotivamente lo spettatore. Sappiamo per esperienza che la forma artistica non può lasciare indifferenti, ma provoca riflessioni e discussioni, offre più chiavi di lettura, spinge ad interpretare, a capire».

Cosa scatena la violenza maschile? È una questione genetica o anche di cultura e di educazione?

«Penso che il fattore culturale abbia un peso enorme. Viviamo in una cultura litigiosa, fatta di tensioni, di difficoltà di rapporti, dove facilmente si insulta e si alzano le mani contro il prossimo. Non c’è rispetto per l’altro e si cerca di affermare se stessi calpestando gli altri. Non sono buone premesse per una convivenza civile. Aggiungiamo che, ancora per motivi culturali, l’universo maschile fatica a trovare in sé i nuovi valori richiesti dal cambiamento del mondo femminile, e questo provoca frustrazione, labile identità, insicurezza, mancanza di autostima, perdita di potere, rabbia. Anche nel mondo del lavoro la donna viene sempre penalizzata rispetto all’uomo, sia per preconcetti rispetto alle sue capacità di rivestire certi ruoli, che per il fatto che prima o poi entrerà in maternità. Penso ci possa essere anche la componente genetica e che purtroppo, per distrazione o per comodo, chi vive a contatto con queste persone malate non si accorge del loro disagio e spesso lo nega anche dopo fatti gravi. Comunque sono convinta che un’educazione corretta e rispettosa del prossimo e soprattutto della donna, debba avvenire fin dai primi anni di vita. È una responsabilità di cui anche le madri devono avere consapevolezza, ma troppo spesso, ancora oggi, non è così».

VOCI DI DONNA (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)

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