NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Il corpo delle immagini

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Il corpo delle immagini

Il filo spinato scelto per la locandina è simbolo e denuncia di tutte le violenze. Come possiamo attualizzarlo oggi, in un momento di grande crisi di valori e di cultura?

«Il filo spinato, protagonista importante di una serie di immagini, è simbolo e denuncia dell’odio, dei soprusi e della violenza psicologica tra le persone, rappresentate proprio da quell’aggrovigliarsi di nudi fili corrosi. Non è solo un'immagine di protesta contro le guerre e le tirannie, ma anche una fonte di denuncia contro tutte le sottili forme di mancanza di rispetto della società odierna».

Il corpo delle immagini (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Lei si concentra spesso su oggetti senza vita, seccati e arrugginiti dal trascorrere del tempo. Quale riflessione c'è alla base di questa scelta?

«La mia ricerca si concentra su oggetti decadenti, secchi e arrugginiti dall’inesorabile trascorrere dell’esperienza terrena. Le rose se ne vanno, muoiono ma mantengono il loro lieve profumo anche se secche e avvizzite. Se le stringo bucano le mani con le loro spine, le sento ancora vive e indago la loro anima prolungandone l’esistenza: le riporto così in vita illuminandole con la luce. E con la stessa luce penetro reperti ormai abbandonati come le lattine di carni e patate della prima guerra mondiale, che attirano la mia attenzione per il loro intrinseco messaggio: cibo per uomini pronti a morire».

Qualcuno ha detto che l'arte può "salvare il mondo"... è d'accordo con questa teoria?

«Io non mi considero un artista, ma un piccolo fabbro nella sua officina scura, solo con il ferro incandescente, con i suoi suggestivi colori blu, rosso e infiniti arancio che sono l’essenza delle mie meditazioni e l’essenza del mio desiderio. Insita nelle mie immagini è la speranza di una vita migliore, di una rinascita, di un’ uscita di sicurezza, come usava dire lo scrittore filosofo francese André Gide. È onnipresente una forte interiorità e sensibilità: concetto-chiave che può davvero portare a migliorare se stessi».

Il corpo delle immagini (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)La sede espositiva è la prestigiosa Casa Gallo: che rapporto vede tra la sua arte e l'architettura, di cui Vicenza è portavoce nel mondo? Può un luogo come questo valorizzare ancora di più un' iniziativa culturale?

«Sono onorato di esporre nella bellissima sede di Casa Gallo e certo non posso negare la difficoltà nel gestire e nell’ allestire gli spazi. L’imponente presenza e forza di Carlo Scarpa è percepibile, com’è giusto che sia, in ogni angolo dello spazio architettonico. Io non posso competere con lui: le pareti non si possono toccare. Assieme a validi esperti, ho cercato di creare un dialogo tra le mie fotografie e lo spazio di Casa Gallo, inserendole nel contesto ed arricchendolo così di una sensibilità contemporanea, tesa a farsi valorizzare proprio dalla struttura».

Il corpo delle immagini (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Le grandi iniziative culturali che stanno movimentando Vicenza in questi mesi saranno a suo parere durature? Lasceranno un segno nel futuro, o c'è il rischio che siano solo occasioni passeggere?

«Le iniziative culturali che impreziosiscono la nostra città sono fondamentali. Vicenza è una città bellissima, che io ho sempre amato nel profondo, fin dalla mia gioventù e trovo che si presti perfettamente ad ospitare eventi culturali. Sono preziose occasioni per far rivivere la vera anima della città palladiana, sede fin dal Medioevo di grande fermento artistico e e culturale. L'impatto di manifestazioni artistiche ed eventi legati al mondo dell'arte hanno un potere e un ruolo economico sociale molto importante: solo così la vitalità e l’attivismo di Vicenza rinascono permettendole di sfoggiare la bellezza del suo patrimonio artistico».

La mostra di Vicenza, a ingresso libero, si potrà visitare fino al 16 dicembre, il giovedì e venerdì dalle 16 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 13 e dalle 16 alle 19. Inoltre al Bar Borsa, sotto la Basilica, si potranno ammirare due installazioni grafiche in relazione con l'esposizione a Casa Gallo. Attraverso un grande adesivo forato, che rappresenta l'occhio umano, quindi quello del fotografo, si potranno vedere due foto di Giuliano Francesconi. Giuliano Francesconi, fotografo pubblicitario, vive e lavora a Vicenza e collabora con aziende italiane e internazionali dalla fine degli anni ‘70. Il suo profondo interesse per questo genere di arte fotografica lo porta ad approfondire sia in termini visuali che simbolici lo studio della luce e delle interazioni tra soggetto e spazio, traendo ispirazione dalla pittura rinascimentale e dall'arte contemporanea. Le mostre personali e collettive derivate da queste esperienze hanno suscitato consensi e recensioni sulle più importanti riviste di fotografia in Italia e all'estero.

 

nr. 41 anno XVII del 24 novembre 2012

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