NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Il Vicentino è un territorio che frana

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Il Vicentino è un territorio che frana

La denuncia di Antonella Corradin, sindaco di Lusiana: «Da due anni abbiamo 700 mila euro in cassa, ma non possiamo spenderli»

Il Vicentino è un territorio che frana (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Dopo l'alluvione del 2010 siamo stati considerati "comuni franati" e dopo un mese e mezzo, prima di Natale, ci sono stati elargiti 700 mila euro che abbiamo ancora in cassa ma che non abbiamo potuto spendere». La denuncia arriva da Lusiana, uno dei comuni dell'Altopiano di Asiago, per voce del sindaco Antonella Corradin che racconta l'ennesima storia di ordinaria follia della burocrazia italiana. «Due anni fa i danni furono ingenti - continua la Corradin – al punto che secondo un calcolo di massima ammontavano a 3 milioni di euro, solo per quanto riguarda le opere pubbliche. Quei soldi arrivarono un po' a sorpresa, accreditati in banca, ancora prima che ci fosse data la comunicazione. Purtroppo l'iter si è bloccato. Nelle prossime settimane questa situazione potrebbe finalmente sbloccarsi: noi ce la auguriamo anche se poi in montagna non si può lavorare durante l'inverno e quindi gli interventi, nella migliore delle ipotesi, inizierebbero solamente tra marzo e aprile».

Sono due le aree più soggette a rischio frane a Lusiana: si tratta della vallata di Laverda (dal torrente omonimo), nel versante sud-est, sopra Mason e Marostica per intendersi e località Valle, ossia la zona che dalla frazione Velo conduce verso Lugo Vicentino. «In entrambi i casi – spiega il sindaco lusianese – si tratta di due aree morfologicamente fragili, tipiche della fascia collinare. Purtroppo nella zona di Laverda i problemi non sono limitati solo a due anni fa, ma si sono ripetuti anche dopo le piogge delle settimane scorse, nello specifico quelle dell'11 novembre: ebbene nella contrada Marzari Ronco, la frana ha bloccato 35 metri di strada, di fatto isolando un gruppo di seconde case ma anche un nucleo con bambini piccoli, il cui capofamiglia è impossibilitato a spostare la macchina che è bloccata in garage. Comunque l'intervento di ripristino è già iniziato e si concluderà in un paio di settimane, sicuramente prima delle feste natalizie».

Anche il comune di Lusiana è alle prese con un bilancio che non consente voli pindarici. «La nostra priorità va proprio alle strade – conclude Antonella Corradin – e guarda caso sono proprio quelle a Laverda e quella che collega Velo con Valle: stiamo parlando della messa in sicurezza per i cedimenti ma anche lavori, altrettanto importanti, di regimazione delle acque, per fare i modo che quando pioverà di nuovo non ci siano altri danni. L'impressione è che con il passare degli anni sarà sempre peggio, perchè con l'allontanamento della popolazione dalla montagna significa abbandono dei campi e minor pulizia. In sintesi possiamo dire che la natura è destinata a riprendersi quello che l’uomo aveva modificato nei decenni».

 

La promessa di Gaetano Fontana, sindaco di Longare: «Riaprirò via delle Grotte quando non ci saranno più pericoli»

Il Vicentino è un territorio che frana (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Problemi in montagna e nelle zone collinari, come abbiamo visto, ma problemi anche alle pendici dei colli Berici, in particolare nel comune di Longare. Al punto che è tuttora in vigore un'ordinanza di chiusura a tempo indeterminato del tratto, lungo circa 200 metri, di via delle Grotte a Costozza, dove a fine ottobre è caduta la frana di massi che solo per miracolo non ha coinvolto nessuna persona. A firmarla il sindaco Gaetano Fontana, che non ha nessuna intenzione di anticipare i tempi e che anzi fa una promessa: «Non riaprirò quella strada - le sue parole - se prima non verrà risolto il problema in maniera definitiva. In definitiva non si tratta di una parete lunghissima, 200 metri per l'appunto, ma basta un sasso da 2 kg, in grado di staccarsi dall'alto e prendere velocità, per uccidere una persona. Io francamente quel rischio non me la sento di correrlo».

Per i residenti, l´accesso è consentito da Costozza per i primi 200 metri, e per circa un chilometro da via Crosara. Ma la situazione più problematica riguarda una nota azienda locale, la "Fungaia Rigoni", che dà lavoro a una cinquantina di persone. «A loro – spiega Fontana – dobbiamo garantire un accesso per via Crosara. Per tutti loro, con la chiusura di via delle Grotte, l'alternativa è percorrere una strada molto stretta, che definirei dire "campestre", visto che si trova in precarie situazione, con la presenza di muri a secco, costruiti molti decenni fa. D'altronde finché non viene risolto il problema di via delle Grotte è questa l'unica possibilità».

Dopo il crollo il sindaco e i suoi più stretti collaboratori non hanno perso tempo e già nei giorni successivi hanno ordinato una perizia geologica, attraverso la quale si è stilato un programma per il ripristino della zona. «Non è vero che siamo stati presi alla sprovvista – aggiunge il primo cittadino di Longare – questa area è sempre stato monitorata con attenzione, visto che le prime avvisaglie le avevamo avute già in occasione dell'alluvione 2010. Siamo in presenza di un terreno molto friabile e quindi l'obiettivo, per scongiurare qualsiasi pericolo, è quello di rimodellare il profilo della parete rocciosa, eliminare le piante che crescono sulla sommità e quindi assicurare tutto con le reti di tenuta. Negli anni si sono formate delle fessurazioni che sono sempre state seguite con il passare degli anni, e soprattutto eventi climatici sempre più violenti in qualsiasi mese dell'anno, la situazione è peggiorata».

Così come a Lusiana, anche a Longare i fondi ci sono, con una disponibilità anche qui attorno a 700 mila euro, erogati a seguito dell´alluvione del 2010. «Spetta alla Provincia - conclude Gaetano Fontana - dare il via libera per il loro uso. Proprio qualche giorno fa (lunedì 3 dicembre, ndr.) abbiamo avuto un incontro a Palazzo Nievo, nel quale sono stati fatti importanti passi in avanti, che mi rendono fiducioso per risolvere il problema. I tecnici della Provincia, del Genio vivile e della guardia forestale hanno stimato in 325 mila euro la somma necessaria per la messa in sicurezza della zona».

 

nr. 43 anno XVII dell'8 dicembre 2012

 

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