(C.R.) È inverno (anche se per il calendario inizia il 21 dicembre) e per i comuni vicentini è tempo, già da qualche settimana, di attuare i "piani neve". E se nei comuni dell'Altopiano di Asiago e delle altre località montane, si tratta di una "macchina" collaudata che entra in funzione anche 12-15 volte all'anno, per quelli della pianura, magari con annessa zona collinare, il problema non sempre è di facile soluzione. Il portale www.ladomenicadivicenza.it ha voluto approfondire la questione, prendendo come spunto quattro comuni - Arcugnano, Schio, Gallio e Tonezza del Cimone - che hanno fatto scelte diverse, che poi si riflettono anche sui costi di gestione.
Paolo Gozzi, sindaco di Arcugnano: «Oltre 120 km di strade, ma i costi
per la spalatura possono rientrare nel capitolo ambiente ed emergenze»
Appalto con ditte esterne ma costi indicizzati in base alle nevicate e quindi agli interventi realmente realizzati. Ma anche la possibilità, per non andare a scontrarsi con il patto di stabilità, di far entrare parte dei costi delle nevicate nelle voci legate all'ambiente e alle emergenze. È questa la strategia scelta dal comune di Arcugnano, uno dei centri dell’hinterland di Vicenza il cui territorio, essendo inserito nel contesto dei colli Berici, arriva sino ai 400 metri della strada comunale che collega Lapio con Villabalzana.
«Quando nevica abbiamo 120 km di strade da pulire e sistemare - dice il sindaco Paolo Gozzi quasi rassegnato - di cui solo un 10-15% in pianura, che è poi l’area di Sant'Agostino, confinante con la zona industriale di Vicenza, e quella a Torri di Arcugnano. Per il resto abbiamo molti tratti di salita e discesa, con alcuni segmenti davvero ripidi dove il lavoro di rimozione di neve e ghiaccio è piuttosto impegnativo. L’accordo prevede che gli spazzaneve entrino in funzione quando sono caduti almeno 5 centimetri, anche se talvolta succede che in basso cada nevischio e più in alto nevichi con accumulo a terra».
«I bandi con relativi appalti da assegnare - prosegue il sindaco - sono stati presentati dopo la mia elezione nel 2009 e saranno validi sino al 2014, in modo da dare la possibilità ad un eventuale nuovo sindaco di proseguire nel modo che vuole. Noi riteniamo di averlo fatto in maniera equa, dividendo il territorio comunali in cinque aree e affidando il lavoro, dopo regolare bando, a ditte locali, il che consente anche di ridistribuire le ricchezze. Alcune di loro svolgono lo stesso compito, anche per la Società Autostrada e questo ci tranquillizza perché siamo sicuri della loro professionalità. Per quanto riguarda i costi, sono indicizzati in base alle nevicate: in questi anni di mandato hanno variato dai 30 mila euro sino a 80 mila. In realtà poi bisogna fare una media perché ci sono degli anni in cui nevica più volte e alti, come nell’inverno scorso, in cui praticamente ha fioccato solo nel finale di stagione».
Tra le altre iniziative del comune di Arcugnano, sempre nell’ambito del piano neve, c’è anche l’attivazione di un numero di reperibilità - per il momento si tratta di un cellulare ma in futuro potrebbe diventare un numero verde - per le emergenze. «Crediamo sia un servizio utile - conclude il sindaco - perché questo numero, come nel caso di una nevicata abbondante, può servire per segnalare una serie di criticità. E poi unendo tutte le segnalazioni, noi amministratori possiamo capire come intervenire in aiuto dei cittadini».
Roberto Dall'Aglio, assessore alla sicurezza del comune di Schio
«La scorsa settimana spazzaneve in azione solo nell'area collinare»
Quello di Schio è uno dei grandi comuni del Vicentino che unisce pianura a collina. «La morfologia del nostro territorio - spiega Roberto Dall'Aglio, assessore alla sicurezza del comune scledense ed ex comandante della Polizia Municipale di Vicenza - con un'altitudine massima che arriva a 800 metri, comporta che molto spesso si debba intervenire in maniera diversificata tra la collina e la pianura. È il caso della nevicata della settimana scorsa: per le zone più alte è stato necessario far uscire anche i mezzi con le lame mentre in pianura, dove il manto di neve era limitato, non è servito e ci siamo limitati ai trattamenti con il sale e il ghiaino. Peraltro si tratta di una situazione che in genere succede più volte durante la stagione invernale».
Il piano neve del Comune di Schio comprende sia operatori comunali che l'affidamento di interventi a ditte esterne. Insomma un "mix" che consente di tenere sotto controlli i costi, che sono sotto controllo nonostante la già citata presenza di aree quasi montane. «La cifra impegnata - precisa l'assessore alla sicurezza del comune scledense - è naturalmente molto variabile in base alle condizioni meteo e alle nevicate: la cifra fissa che viene impegnata a bilancio è di circa 30 mila euro l'anno a cui si aggiungono poi i compensi che variano a seconda degli interventi che si rendono necessari. Non ci sono problemi con il patto di stabilità per questi interventi in quanto si tratta di spese in parte corrente alle quali si può far fronte anche, in caso di necessità, con prelevamento dal fondo di riserva».
Il servizio, sia sotto il profilo economico che della qualità del servizio, viene considerato più che buono da parte degli amministratori. «Negli anni - conclude Roberto Dall'Aglio - abbiamo costruito un piano neve efficiente ed efficace, con un numero adeguato di mezzi in grado di attivarsi in tempi stretti grazie al coordinamento dei magazzini comunali e alla presenza di tecnologie “Gps” sui mezzi in contatto con la centrale. Dedichiamo inoltre un'importante attenzione all'azione preventiva, fondamentale per evitare ghiacciate. Naturalmente non mancano segnalazioni ma spesso sono legate a necessità più puntuali che, sulla scala di priorità degli interventi nel territorio, prevedono interventi solo dopo la viabilità principale».